Intervistiamo su Barletta Giampaolo Nanula guida turistica per la Puglia.
Perché hai scelto di diventare una Guida Turistica?
Ho sempre avuto una grande passione per la storia, da ragazzino ho divorato i libri di Montanelli. Sono entrato nel mondo del turismo con un corso per accompagnatori turistici, ho fatto per un po’ l’accompagnatore poi ho scoperto che invece ero bravo a fare la guida.
Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
Sono molte la cose mi piacciono del mio lavoro: mi piace il far soldi con la cultura, mi piace avere una routine, mi piace lavorare quando gli altri sono in vacanza e viceversa…
Come caratterizzi il tuo servizio di guida?
Ho fatto studi di carattere storico, più che artistico. Per spiegare un monumento amo parlare del tempo in cui è stato creato e delle persone che l’hanno vissuto. Parto sempre dal presupposto che il turista è una persona che vuole passare una bella giornata in un posto che non conosce e di cui vuole sapere qualcosa, con una attenzione limitata; non è certo lì per una lezione di storia dell’arte. Amo essere leggero, e quanto più possibile divertente.
La cosa più interessante del mio modo di fare la giuda è che io evito le date. Ad esempio: la disfida di Barletta si è svolta il 13 Febbraio del 1503. Un po’ piatto non trovate? Meglio se detto: la disfida di Barletta è avvenuta pochi anni dopo la scoperta dell’America al tempo di Lucrezia Borgia e Martin Lutero.
Voglio dire; se il lavoro di guida turistica si limitasse a dire quello che sta scritto sui libri, i turisti non avrebbero bisogno di noi guide (persone), si comprerebbero la guida (libro).
Dai una tua personale descrizione di Barletta, in un paio di paragrafi.
Barletta è un paesone: quasi 100.000 abitanti che si conoscono tutti. O così sembra. Una città agricola, per farvene un’idea visitate Piazza Roma (in realtà si chiamerebbe Piazza Aldo Moro, ma nella cultura popolare resta il vecchio nome). Tutti uomini, solo uomini. Sono i contadini. Sono i braccianti che aspettano di essere chiamati dai contadini, da quelli che hanno le terre. Niente donne, le donne è meglio che non ci passano da piazza Roma; se no la gente chissà che pensa. A Barletta ci sono anche gli
industriali che prima facevano le scarpe e ora fanno le magliette corte e i pantaloni con la vita bassa che costano così poco che persino le operaie che le producono posso comprarle.
In eterna competizione con Andria e Trani, fin dai tempi di Federico II di Svevia. Andria e Barletta Ghibelline, Trani guelfa. Oggi le tre città sono riunite in un unico capoluogo di Provincia la BAT: Barletta-Andria e Trani: un mostro a tre teste in stile Apocalisse.
Speriamo non si mordano.
Qual è il periodo migliore per visitare Barletta? Perché?
Barletta è una città davvero molto facile da visitare non è mai affollata. Potrebbe essere l’ideale per chi il 15 di Agosto vuole fare una passeggiata sentendo la città tutta per sé.
Quale itinerario suggerisci per chi ha solo poche ore a disposizione?
Quando arrivate a Barletta parcheggiate vicino al castello, del resto è l’unico posto dove sia possibile trovare parcheggio. Prima tappa, ovviamente il castello. Per quanto io sia barlettano, non è campanilismo dire che il castello di Barletta è il più bel castello della Puglia. Castel del Monte allora? Secondo me Castel del Monte è più bello, ma non è un castello: è un’altra cosa.
Tornando al Castello di Barletta; giratelo in lungo e largo, ma non potete perdervi i sotterranei, davvero molto suggestivi, poi via verso il Duomo. Se non stanno dicendo Messa provate a chiedere il permesso per visitare gli scavi. Proseguite poi lungo via Duomo fino ad un incrocio dove chiederete: - scusi per la cantina della Disfida? - a destra. Raggiunta la Cantina (si entra con lo stesso biglietto del Castello) date un’occhiata in giro. Detto fra noi, si tratta di un falso storico, comunque vale una sosta. Sempre dritto fino a Piazza Monte di Pietà e poi su lungo Via Nazaret fino a Corso Vittorio Emanuele dove ad attendervi c’è Eraclio; lo riconoscerete subito: è quello alto 5 metri con in una mano una croce e nell’altra una palla.
Si racconta che fosse un soldato: arrivano i saraceni e lo trovano fuori delle mura di Barletta. Piangeva, i saraceni gli chiedono: gigante perché piangi? Ed Eraclio rispose: Perché sono il più piccolino e mi hanno cacciato. I Saraceni terrorizzati scapparono.
Magari la storia non è andata esattamente così, però è così che me la raccontavano da bambino.
Cosa incuriosisce di più i turisti?
I sotterranei del castello: si stenta a credere che possano essere così grandi.
Quali tipologie di turisti visitano la città?
Quelli che sono venuti da queste parti e hanno già vistato Castel del Monte e Trani.
Riferimenti:
www.jumpytravel.it
(Foto di Achille83 in Pubblico Dominio)
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