Visitare Montecòsaro… (e per carità non dite mai Montecosàro, che sarete subito identificati come “forestieri”!) è come degustare un borgo antico, piacevole e raccolto, alla scoperta di bellezze artistiche e architettoniche di notevole suggestione e grande pregio.
La cittadina è in Provincia di Macerata, a una manciata di chilometri dal bel Mare Adriatico e per secoli fu sotto il dominio dello Stato Pontificio. Durante il Medioevo, fu in lotta con i confinanti eterni rivali di Civitanova Marche e nel 1552, assieme a questa, divenne feudo della nobile famiglia romana dei Cesarini e fece parte del loro Ducato fino al 1817.
Nella frazione di Montecosaro Scalo, a valle, vicino al fiume Chienti, si innalza improvvisamente e maestosamente la bellissima Chiesa Romanica di Santa Maria a Piè di Chienti o volgarmente l’Annunziata, di prima del Mille e meta di numerosi visitatori.
L’interno è a tre navate, con due piani sovrapposti e un’ampia abside; al piano terra troviamo un pittoresco deambulatorio (corridoio posto intorno al coro e all’abside) ed al piano rialzato una seconda chiesa, che accoglie il pellegrino che si stupisce della struttura che evoca un profonda ed antica spiritualità. Un tempo era interamente ricoperta da coloratissimi affreschi, la cosiddetta Biblia pauperum (Bibbia dei poveri). Ora, purtroppo, solo le strette finestre con sottili lastre di alabastro, con la loro luce soffusa al tramonto, richiamano le suggestioni del tempo che fu, facendoci quasi sentire i canti gregoriani e l’odore dell’incenso di un tempo.
Andiamo al nucleo storico di Montecosaro, la parte alta del Comune. Qui a salutare i turisti, si trovano le antiche mura che ne hanno segnato la storia nel corso dei secoli: la cinta è ben conservata, ma delle antiche porte rimane solo Porta San Lorenzo. Fuori le mura è da segnalare la Chiesa di San Rocco: sorta per sciogliere un voto durante una pestilenza, sembra sia stata poi anche usata come lazzaretto per la quarantena.
Nel visitare la città, tappa imperdibile è il panoramico Giardino del Cassero ed i poveri ruderi della vecchia fortezza. Da qui è possibile ammirare suggestivi tramonti sui Monti Sibillini che donano una dimensione surreale a tutti i luoghi intorno e regalano intense emozioni a chi osserva la natura che si lascia così scoprire.
Nella centrale piazza Trieste troviamo la Collegiata di San Lorenzo (ex pieve altomedioevale, l’edificio di culto più antico della città) e il Palazzo Ducale dei Cesarini, teatro nel 1568 dell’uccisione di Dario Attendolo da Bagnocavallo e del suo giovane figlio Francesco, barbaramente linciati durante una rivolta soffocata poi nel sangue.
Da visitare - per chi è alla ricerca di cose rare e ricercate - la Collezione Sergio Graziosi, raffinata Pinacoteca di arte antica e moderna, e la Biblioteca Comunale, ospitate nell’attuale sede del Comune, ex Convento agostiniano. Percorrendone lo scalone ci si imbatte inaspettatamente nel sarcofago romano del giovane cavaliere Marco Acuzio Acuziano e risalente al II secolo dopo Cristo, che richiama inevitabilmente l’attenzione del passante, quasi a cercare, oggi come allora, di vincere l’oblio del tempo col ricordo dei posteri!
Molti altri pregevoli dettagli nasconde Montecosaro, ma solo il visitatore più attento potrà coglierli e assaporarli appieno, con tutta la calma che meritano, e parafrasando il celebre umanista civitanovese Annibale Caro, “Essendo il convito di molte vivande… vi sarà pasto per ognuno!”
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