Il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti intervistato per Comuni-Italiani.it
Come per la Calabria e il sud Italia in generale, il turismo qui è una componente basilare della vita di Reggio. Quali sono le sue unicità?
Reggio Calabria non è soltanto sole e mare. Stiamo parlando di una città dalla tradizione millenaria, incastonata in un panorama unico al mondo, ricca di cultura e di importanti testimonianze del passato. Basti pensare, solo per fornire qualche esempio, ai Bronzi di Riace, al Kouros, al Castello Aragonese, alle mura greche, agli scavi di Piazza Italia, ai palazzi in stile liberty, a Villa Genoese Zerbi: un vero e proprio viaggio nelle contaminazioni che Reggio ha vissuto durante la sua storia.
Abbiamo anche dotato la città di una pinacoteca che ospita opere importantissime.
Insieme alla possibilità di un percorso culturale interessante il turista poi, soprattutto d’estate, può trovare anche spazi per il divertimento. Sul litorale cittadino le ampie spiagge fanno da cornice al lungomare che diviene un’affollata meta balneare durante il giorno e ritrovo di tantissimi giovani durante la notte, grazie alla realizzazione di eleganti lidi, nonché palcoscenico delle performance di artisti di livello internazionale. Com’è accaduto del resto con Ricky Martin, i Duran Duran, Natalie Imbruglia, o di personaggi di spicco del panorama musicale italiano, Venditti, Raf, i Pooh, tra gli altri.
Vogliamo perciò continuare a valorizzare le risorse naturali, il patrimonio artistico proseguendo nella realizzazione di interventi che attirino attenzione sulla città: le stagioni teatrali del Francesco Cilea, il Reggio Calabria Filmfest, cartelloni estivi di alta risonanza, le Notti Bianche, mostre e percorsi culturali di notevole spessore, importanti manifestazioni sportive.
Che ruolo ha la città nell’economia regionale e nei rapporti con l’area mediterranea?
Per la sua collocazione geografica, Reggio - che è anche la realtà più grande della Calabria - è una delle poche città raggiungibile con qualsiasi mezzo di trasporto. Questo la pone certamente in una posizione privilegiata nel bacino del Mediterraneo e, non a caso, lo slogan della campagna promozionale della città si basa proprio sulla frase “Reggio Calabria, Città del Mediterraneo“.
A questo abbiamo guardato con vivo interesse negli anni avviando diverse relazioni di respiro internazionale che possano veicolare in Europa un’immagine positiva della città.
Uno degli esempi più concreti in tal senso è il progetto “Passaporto per l’Europa”, con il quale abbiamo consentito a centinaia di studenti di Reggio e della provincia di poter usufruire di vacanze studio a prezzi agevolati in località come Malta (verso la quale sono stati attivati nuovi voli in sinergia con la compagnia di bandiera dell’isola), Barcellona e Madrid, alle quali poi si è aggiunta Parigi.
Quali priorità il territorio le mette davanti in questo secondo mandato?
L’amore per Reggio è certamente l’input basilare nella definizione di programmi che contribuiscano attivamente allo sviluppo della città. La priorità del secondo mandato, perciò, è rappresentata dall’intenzione nel voler proseguire in quel percorso intrapreso già nel 2002, che guardava alla realizzazione di concrete opportunità di crescita sia dal punto di vista urbano che turistico nonché dei servizi.
In definitiva le priorità si traducono in turismo, cultura, realizzazione di opere di cui una città che vuole proiettarsi nel futuro con un ruolo definito deve necessariamente dotarsi. A queste vanno aggiunte politiche di contrasto alla disoccupazione, valorizzazione del patrimonio artistico, architettonico e paesaggistico, cura degli spazi urbani e progettazioni che siano sempre in sintonia con il territorio e le sue peculiarità.
Il progetto che può scrivere il domani cittadino?
Certamente la realizzazione del nuovo Waterfront rappresenta una delle sfide più significative guardando, appunto, al futuro di Reggio cui intendiamo garantire una precisa identità. A Londra abbiamo firmato l’affidamento della sua progettazione ai famosi architetti Zaha Hadid e Patrick Schumacher. Questo cambierà il volto del lungomare.
Il progetto, infatti, consiste nella costruzione di due edifici: in uno sarà ospitato il Museo del Mare - all’interno del quale verranno ospitati i Bronzi di Riace - insieme a un acquario, una biblioteca e a vari spazi espositivi e, in più, sarà riservata una sezione dedicata al grande stilista reggino, Gianni Versace; l’altro fungerà da Centro Polifunzionale con negozi, cinema, auditorium e uffici.
Quali altri progetti in corso d’opera possono cambiare il volto del capoluogo?
In quest’ottica i numerosi cantieri aperti stanno portando alla luce diverse opere pubbliche.
Ad esempio, oltre al restyling di alcune tra le principali piazze cittadine che hanno visto rinnovato completamente il loro look, agli interventi per la riqualificazione delle periferie, a breve potremo inaugurare il tapis roulant, innovativo sistema di trasporto che collegherà la zona litoranea della città a quella collinare.
Una fondamentale iniziativa in ambito sociale è stata lo smantellamento di un campo rom: alle famiglie nomadi abbiamo assegnato alloggi di edilizia popolare più consoni alle loro esigenze e lo spazio urbano adesso si avvia a diventare uno spazio verde attrezzato per la socializzazione ed ovviamente più sicuro.
Da quasi sette anni alla guida del comune. Com’è cambiata la città in quest’arco di tempo?
Questo è un giudizio che, in primis, spetta ai cittadini. Tutti gli indicatori comunque, così come le classifiche stilate da autorevoli testate giornalistiche ed istituti specializzati, registrano in riva allo Stretto un trend positivo in termini di miglioramento ed una rinnovata fiducia dei reggini verso le potenzialità che Reggio esprime e può esprimere.
Nonostante i ritardi accumulati in passato, c’è ottimismo e voglia di partecipare al rilancio da parte della comunità. Del resto è un caposaldo della mia azione amministrativa che le scelte siano condivise ed intraprese tramite il confronto e il dialogo continuo con la comunità: ritengo fermamente che l’ascolto possa essere produttivo per idee e progetti utili alla collettività.
L’ottimismo è una conquista non da poco in una comunità che ha conosciuto parentesi drammatiche come quella del sisma del 1908, passato alla storia come “Terremoto di Messina”. Che tracce ha lasciato nel presente di Reggio?
Sicuramente il sisma rappresentò uno spartiacque tra la Reggio che fu e quella che oggi conosciamo. Le tracce cui possiamo riferirci, materialmente, sono alcune di quelle che ci ricordano la fase di ricostruzione che diede il via alla rinascita dopo un evento di tale e tragica portata.
Ritengo, però, che l’eredità più importante sia costituita dalla memoria storica, in quanto bagaglio essenziale e percorso fondamentale per la delineazione del futuro.
Insomma, un passato che insegna e dal quale trarre quelle giuste riflessioni che partano da un concetto imprescindibile: l’opera dei nostri concittadini e degli amministratori dell’epoca - capaci di reagire ad un tale avvenimento - deve costituire sempre un esempio durante i momenti di difficoltà che, a volte, possono rallentare i progetti di crescita e sviluppo.
Cos’altro, da reggino doc, la rende fiero di questa terra?
Dovendo scegliere un parametro, credo che sia fonte d’orgoglio per me, come amministratore e come reggino, constatare che il nome della città non sia più legato ad episodi negativi così come per tanto tempo avvenuto; bensì a eventi di largo respiro nell’ambito sia culturale che sportivo, capaci di catalizzare l’attenzione dei media e far conoscere le peculiarità più belle e solari del nostro territorio.
Questo ha consentito un’inversione culturale in particolare nelle nuove generazioni, che stanno acquisendo sempre più il senso di appartenenza e quella voglia di mettersi a disposizione, per poter costruire una città ancora più bella.
Quali sono gli eventi che esaltano questo “senso di appartenenza” nei giovani?
La nostra città, storicamente, è legata alla devozione verso la Madonna della Consolazione, raffigurata in una sacra effigie che ogni anno a settembre viene portata in processione, a testimonianza di riconoscenza e di fede secolare dopo una terribile epidemia. E’’una delle immagini più suggestive e corali che Reggio riesce ad esprimere, riconosciuta anche a livello nazionale e capace di destare viva curiosità nel turista: decine di migliaia di reggini stretti in un abbraccio religioso partecipano al passaggio della Vara portata a spalla da centinaia di fedeli.
Altro appuntamento che annualmente i reggini attendono, è la presentazione del cartellone culturale del Teatro Francesco Cilea, riaperto dopo una lunga fase di chiusura e divenuto nuovamente punto di riferimento per gli amanti della lirica, della prosa e della danza, così come lo fu in passato.
Poi ci sono tutta una serie di iniziative che ormai sono entrate a far parte, soprattutto negli ultimi anni, dell’agenda dei nostri concittadini: il ricco cartellone estivo, ad esempio, è una di queste.
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