In dialetto locale la bella Torino viene chiamata Turin ed è capoluogo dell’omonima provincia e della regione piemontese.
Io ci giunsi in macchina da Milano e da lì ci vuole più o meno un’oretta per arrivarci.
Torino non è solo fervida di storia, ma anche una fiorente città. Infatti, è di estrema importanza a livello economico per tutta la nazione e segue solo la capitale e Milano come prestigio.
Le attività industriali presenti in essa, inoltre, hanno favorito in passato una massiccia immigrazione e un suo ampio popolamento.
Storicamente Torino ebbe molta importanza perché, nell’Ottocento, per quattro anni fu la capitale d’Italia e, sicuramente, non fu scelta a caso!
Camminando per le sue strade si respira l’aria del passato. Un trascorso caratterizzato dal passaggio del ducato bizantino, dalle aspirazioni dei Savoia (da Federico Barbarossa ai Sabaudi), dalle pretese spagnole a quelle francesi. Insomma, un susseguirsi di culture, di trasformazioni che diedero alla città l’attuale aspetto magico e la sua tipica parvenza barocca. Oltre al valore storico poi, il capoluogo piemontese è sicuramente uno dei maggiori centri universitari e del turismo culturale del nostro paese!
Durante la mia passeggiata per il centro mi imbattei più volte in molti gruppi di giovani universitari e subito pensai che deve essere bello vivere in una città di questo tipo, una città giovane, intenta a guardare avanti.
Camminando camminando mi ritrovai nel cuore della città, esattamente in Piazza Castello. E’ veramente grande e lineare, imponente, pulita e ordinata. E’ tenuta in ottimo stato e quando lessi che l’edificio che ospita risale al Cinquecento, non potei far altro che rimanere a bocca aperta. Iniziai a pensare come le cose del passato durino di più di quelle del presente!
Probabilmente è un paragone stupido, ma pensai che molti edifici moderni presentano dei grossi problemi di stabilità, di crepature e di muffe ben visibili e, a differenza di edifici del passato che potrebbero durare altri cento anni, non potrebbero sopravvivere ad altri cento giorni.
Pensieri… Mha!!!!
Tornando ad ammirare la Piazza iniziai a scattare delle foto per immortalarne il fascino e il suo aspetto: un mix tra l’epoca medievale e quella romana, dove da una antica Porta emerge uno splendido castello.
Visitando l’edificio venni a conoscenza che questo non solo ospita Palazzo Madama, ma anche un Museo civico di arte antica. Non lo visitai ma suppongo che sia di estremo interesse.
Ad un certo punto mi ritrovai davanti l’immensa Porta Palatina, che costituiva uno degli ingressi alla città.
Questo accesso è fiancheggiato da due alte torri merlate e, grazie a un sole propizio, riuscii a scattare una splendida foto della costruzione.
Attraversai poi immense piazze, ne ammirai le statue, i santuari e le porte.
Mi ritrovai in quella che ospita il Palazzo dell’Accademia delle Scienze e in esso scoprii che vi sono il Museo di antichità, il Museo Egizio e la Galleria Sabauda. Fotografai una statua posta nella piazza che pubblicizzava la presenza del Museo Egizio e poi proseguii sino il lungo Po, arrivando esattamente nella zona dei Murazzi.
L’imponente cornice delle Alpi faceva da sfondo alla Mole Antonelliana e, in controluce, ne riuscii ad ammirare i lineamenti.
Andai poi nel Parco del Valentino a riposarmi, dopo una camminata così lunga.
Riflettendo, pensai che tutto era stato estremamente affascinante. Torino, non solo, è veramente grande, ma è anche estremamente ricca di edifici e non basta una giornata per ammirare tutto.
Consiglio vivamente di andare a visitarla, di entrare nei musei e di “esaminare” ogni aspetto del comune. Sicuramente, ciò che rimarrà saranno solo sensazioni positive, le stesse che ebbi io nel tornare verso Milano.
Scrivi un commento
Per inviare un commento devi fare il login.