10 Maggio 2009

Una città storica tutta da vivere

di Andrea Bonfiglio (Blog Moncalieri. Racconti di Viaggio)

Dopo alcune ore trascorse in autostrada ho da poco superato il casello e mi accingo a transitare per una storica città del Piemonte. E’ un uggioso pomeriggio di primavera, contraddistinto da una schiera minacciosa di nubi appostata in un cielo altrettanto tetro. Qualche goccia di pioggia compare già sul parabrezza del veicolo, ma non mi impedisce di gustare ciò che mi sta attorno.

Castello Reale - Moncalieri

Castello Reale - Moncalieri

L’affascinante città della Mole dista appena qualche minuto, eppure non mi lascio tentare. Proseguo il mio viaggio lungo gli ampi viali che contraddistinguono questo scorcio di settentrione cercando di imprimere nella memoria tutti i dettagli che vengono analizzati dallo sguardo attento e curioso, tipico del forestiero.

Mi colpiscono subito gli alberi che orlano la strada, conferendo un gradevole tocco di vivacità cromatica ad un insieme che ha per colore dominante – forse anche per le avverse condizioni climatiche – il grigio. Spicca poi il giallo dei semafori, un’altra costante di un paesaggio urbano fatto di incroci che definire caotici sembra alquanto riduttivo. I clacson sollecitati più volte dagli automobilisti ed i rumori rochi dei motori ne rappresentano la più nitida testimonianza, accompagnando lo scorrere del tempo in questa area nevralgica del traffico locale.

Ecco come mi si presenta Moncalieri, comune d’Europa – come orgogliosamente testimoniato da un enorme cartello sospeso in aria che porge il benvenuto in città – popolato da oltre cinquantamila anime. La sua fama è certamente legata alle pagine di storia – qui fu siglato il memorabile Trattato di Moncalieri – che l’hanno resa celebre in Italia e nel mondo, ma non solo.

Appurata la rilevanza di alcuni edifici, monumenti e luoghi storici come il Castello Reale (antica residenza sabauda inserita dall’UNESCO nell’elenco dei beni patrimonio dell’umanità), l’importante baluardo difensivo rappresentato dalla Porta Navina, o la splendida piazza Vittorio Emanuele II (un tempo piazza Maggiore) ove sorgono la Chiesa di San Francesco e la Collegiata Santa Maria, mi rendo poi conto che il borgo è anche saldamente sintonizzato sul presente.

Grazie al collega di un corso al quale mi sono iscritto in loco, scopro che in città si svolgono numerose manifestazioni. In una sorta di continuità con il florido passato, ogni prima domenica del mese, si svolge – lungo i vicoli lastricati di porfido che portano in centro – il mercatino dell’antiquariato, originariamente nato come occasione per commerciare chincaglierie (da qui il vecchio appellativo dialettale “Rabadan an piassa”, cioè “Cianfrusaglie in piazza”) e poi divenuto luogo di compravendita per importanti oggetti d’epoca. Fortunatamente ho modo di visitarlo e non rimango affatto deluso dall’atmosfera retrò che vi si respira.

Tra febbraio e marzo, inoltre, si tiene annualmente il corteo di carnevale che vede sfilare da via Turati a Porta Navina una dozzina di carri allegorici e decine di persone in maschera. Il calendario degli eventi cittadini si arricchisce di un’altra iniziativa come la “Pedalata gastronomica” (organizzata a giugno dalla Pro Loco) che consente a chi lo desidera di percorrere in bicicletta un particolare tratto della città, usufruendo di appositi punti ristoro disseminati lungo il tragitto dove potersi nutrire e rilassare. E come non rimanere affascinati dalla tradizionale cena mediavele e dalla festa patronale per il Beato Bernardo (nel mese di luglio), per non parlare della “Fera dij subite” (Fiera dei fischietti) che va in scena a novembre e permette di assaggiare dell’ottima trippa, o ancora della “Fiera del Bue Grasso” che si svolge a dicembre e consente di assistere alle gare tra animali che si sfidano nel Foro Boario?

Di queste manifestazioni mi vengono mostrate – con palese orgoglio – una serie di splendide fotografie che non mi lasciano indifferente. Prendo così l’agenda e segno un paio di date utili per tornare nuovamente a visitare la città…

(Foto di Marrabbio2 in licenza GFDL)

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