Cultura contadina e logiche ambientaliste nel Materano

Intervista realizzata il 9 maggio 2009.
Il Sindaco di Cirigliano Marco De Lorenzo intervistato per Comuni-Italiani.it

Com’è cambiata il suo comune in quest’ultimo quinquennio, sotto la sua amministrazione?
Cirigliano, negli ultimi 5 anni, è stato oggetto di forti attenzioni per quanto attiene il recupero e la salvaguardia del patrimonio abitativo con criteri compatibili con la sua storia. E ha subito profonde trasformazioni rispetto alle dotazioni strutturali tese ad aumentare il suo “fascino” e la sua capacità attrattiva sotto il profilo turistico.
Piccole cose che però si sono dimostrate valide. Cito ad esempio: miglioramento degli spazi pubblici; completamento ed affidamento in gestione dell’albergo comunale; realizzazione con privati di un parco avventura nel bosco di Cirigliano, ecc.

Cirigliano e il futuro. Quali priorità per il futuro dovrà affrontare il suo successore?
Innanzitutto ritengo necessario continuare nella logica del rispetto del territorio e del suo ambiente, che possono essere - e sicuramente lo sono - punti di forza per lo sviluppo economico. Poi è necessario continuare a garantire il miglioramento della qualità della vita, per evitare lo spopolamento ed infine lavorare per eliminare tutte le frizioni che in una piccola comunità nascono, ma che sicuramente non vanno alimentate.

Marco De Lorenzo

Un suo personale ritratto della Cirigliano di oggi.
Cirigliano è sotto il profilo della tranquillità un’oasi felice. La natura è parte del vivere quotidiano, le attività produttive, anche se non numerose, sono riuscite a ben integrarsi con il contesto.
Certo alla fine troppa tranquillità porta alla noia, per colpa di chi è eternamente soddisfatto e di chi non ha voluto capire che questa tranquillità deve rappresentare un punto di forza e non un problema.

Una tranquillità strettamente connessa al suo ricco patrimonio naturalistico. Quali sono gli elementi di punta?
La grande varietà e il mantenimento di condizioni ambientali che hanno salvaguardato endemismi ormai scomparsi quasi dappertutto. Una zona altamente boschiva e ricca di sorgenti.

Dal punto di vista architettonico, dove va ricercata l’identità storica di questo piccolo borgo del materano?
Cirigliano non ha grandi monumenti; il più suggestivo, a mia opinione, è un’ara romana ritrovata nelle campagne, vicino al centro urbano, che testimonia la lunga storia di questo paese.
Vi è inoltre il palazzo baronale con la torre, di forma ellittica - unica in tutto il sud Italia - che testimonia come anche questo piccolo borgo era entrato nel sistema feudale.

Cirigliano e la cultura. Che valore ha per la comunità il premio “Torre d’argento”?
Il premio “torre d’argento” più che un valore culturale assume un valore di serata di gala estiva.
Il format è una fotocopia di altri premi similari.
Ritengo invece che la vera cultura sia da perseguire non attraverso serate di gala, ma attraverso incontri mirati e tesi alla disamina delle problematiche e delle loro origini. Per tali ragioni tale premio organizzato dalla pro loco non ha mai avuto in questa legislatura lo status di patrocinio da parte del comune.

Ci parli del carnevale ciriglianese.
Il carnevale ha come particolarità la sfilata dei mesi, che oltre ad essere delle maschere è anche l’impersonificazione delle difficoltà dei contadini legate e narrate dai mesi dell’anno.

Excursus storico. Ha un personale ricordo della terribile “frana del 1973″ che sconvolse il suo paese?
Sì. Ero un bambino di sette anni, ospite dei nonni perché i miei genitori erano emigrati a Napoli per lavoro. Il ricordo peggiore è legato all’immensa voragine che si aprì davanti alla casa dei nonni. Ricordo con tenerezza una busta di latte (ancora in buste piramidali) regalatami da un agente del corpo forestale dello stato.

Cos’è che la rende orgoglioso di questa terra e della sua gente?
L’aver mantenuto intatte le prerogative di gente legata alle tradizioni contadine, gente forte abituata al sacrificio e alla famiglia.