21 Novembre 2009

Una dinastia e l’onore delle armi

di Marcello Di Sarno (Blog Maniago. Interviste Artigiani)

Fulvio Del Tin

Fulvio Del Tin è l’ultimo discendente di una dinastia che da quasi mezzo secolo porta nel mondo l’antica arte dei maestri coltellinai di Maniago, nota come la “città dei coltellinai”. Qui nel 1965, il padre Silvano e il fratello maggiore diedero vita allo storico laboratorio, dove venivano riprodotte armi e armature antiche, che vanno dall’età del bronzo fino al 1700: splendidi esemplari, unici e curati in ogni dettaglio, di alabarde, spade, pugnali, asce, elmi, scudi, armature.
Ore e ore di studio preliminare su testi, reperti museali e altri documenti, connotano l’attività di Fulvio che oggi è ristretta alla riproduzione di spade e daghe. Una lunga esperienza che gli consente di soddisfare le richieste di Gruppi storici d’Europa, America e Australia, insieme a quelle di famose produzioni cinematografiche di Cinecittà e di Hollywood: Tra le pellicole più importanti che hanno utilizzato le armi Del Tin, ci sono: “Braveheart”, “Robin Hood - il principe dei ladri”, “Il mestiere delle Armi”, “I tre Moschettieri” e lo sceneggiato televisivo “Caravaggio”.
Fulvio Del Tin intervistato per Comuni-Italiani.it

spade e daghe

A quando risalgono le origini di questa antica professione nel suo territorio e quando è nata in lei la passione per quest’antica arte?
Esistono documenti che testimoniano che a Maniago, nel secolo XVI, fu prodotto un certo numero di armi per la Serenissima Repubblica di Venezia. Ad esempio, quella commessa di un consistente numero di armi in asta, che arrivò dal nobile veneziano Giovanni Vitturi, capitano degli armati della Serenissima. Era il 15 giugno del 1500.
Maniago vanta un’antica tradizione di coltellinai, alla quale si è affiancata, da qualche decennio, la nostra attività di riproduzioni di armi antiche, avviata nel 1965 da mio padre Silvano assieme a mio fratello. Prima come molti altri artigiani del maniaghese, essi producevano coltelli. Poi per hobby costruirono alcune riproduzioni di spade, alabarde, asce e altre armi antiche.
Questi oggetti furono per la prima volta esposti alla mostra dell’artigianato di Firenze nel 1965 e fu un grande successo; per questo la produzione di coltelli venne subito abbandonata, per continuare con questa
nuova attività nella piccola officina accanto all’abitazione. E così dal nostro laboratorio cominciarono ad uscire vari tipi di armi bianche e armature per collezionisti di tutta Europa.
Per quanto mi riguarda, fu una fortuna avere l’officina vicino a casa, a quel tempo andavo ancora a scuola ma il poter assistere al lavoro stimolò il mio interesse, al punto che, terminata la scuola, mi unii a loro con passione ed entusiasmo. Sin dall’inizio volevo imparare a fare tutto quello facevano i miei maestri.
E poi c’è stata un’evoluzione man mano che facevo esperienza, come dice il detto “l’esperienza insegna”. Soprattutto negli ultimi vent’anni, da quando nel 1990 sono rimasto da solo a condurre la mia attività.

Spada di San Galgano (XXII sec.)

Quali sono i prodotti o gli oggetti sui quali punta maggiormente?
Dalle origini della nostra attività abbiamo prodotto un’innumerevole varietà di esemplari che comprendono vari tipi di riproduzioni di armi e armature antiche, che vanno dall’età del bronzo fino al 1700. In questi quarantaquattro anni di attività, sono usciti dal nostro laboratorio diversi esemplari di alabarde, spade, pugnali, asce, elmi, scudi, armature e varie altre repliche di armi. Oggi la mia attività prevalente è ristretta alla riproduzione di spade e daghe.
Per la realizzazione della mie riproduzioni mi baso principalmente sui pezzi esistenti conservati nei musei o collezioni. A volte prendo in esame anche l’iconografia dell’epoca, per la riproduzione di quei pezzi che nel tempo sono andati perduti e non sono giunti sino a noi. Dopo lo studio delle armi originali, passo alla pratica nel mio laboratorio e le mie ricostruzioni devono essere fatte con la massima cura e fedeltà.
Scelgo con cura i materiali, in particolare l’acciaio utilizzato per le lame che deve avere buone caratteristiche di resistenza, visto che le mie spade sono frequentemente utilizzate nella scherma antica e storica. Infatti sono numerosi i gruppi storici d’Europa, America e Australia che utilizzano le mie spade. Le mie riproduzioni vengono talvolta anche utilizzate in ambito cinematografico, in musei e anche per uso decorativo.

Per quali caratteristiche secondo lei i suoi manufatti sono unici e inimitabili?
I miei clienti mi dicono che tra quelle prodotte in giro per il mondo, le mie spade sono quelle che assomigliano maggiormente alle originali, sia per un fatto estetico che per la funzionalità. Ovviamente le mie lame non sono mai affilate per ragioni di sicurezza ed è bene che sia così, anche perché sono di solito usate nella scherma antica e storica.

Quanto le tradizioni locali hanno influito sulla diffusione di questo mestiere?
Senz’altro è stato di grande aiuto essere a Maniago, la città delle coltellerie. Ciò ha reso possibile sviluppare delle tecniche di costruzione che fanno riferimento alla tradizione degli antichi spadai, ma, nello stesso
tempo, utilizzando tecniche più moderne per la lavorazione. Di fondamentale importanza è il risultato finale.
La produzione delle antiche armi non era più nella tradizione maniaghese e come ho detto fu ripresa da mio padre a metà degli anni Sessanta.

gruppo di spade

Ci sono nella sua città strutture permanenti per l’esposizione di questi manufatti?
Nella mia città, Maniago, presso il Museo delle Coltellerie, di recente apertura, sono esposte alcune delle mie spade utilizzate nei film, per cui ho lavorato. Attualmente gran parte della mia collezione si trova esposta permanentemente al museo Castelbrando (nel comune di Cison di Valmarino, ndr), dove sono esposti più di 200 pezzi nella parte più antica del castello. Inoltre nella mia regione, il Friuli-Venezia Giulia, c’è un’esposizione permanente al Castello di Gorizia.
In generale, mi è capitato, spesso, di fare mostre della mia collezione di armi e armature in varie parti d’Italia, principalmente a scopo didattico. Si tratta di pezzi che vanno dal periodo celtico fino al XVII secolo.

Spada da lato (XVI secolo)

Per quali Film ha lavorato?
Ci sono diversi film che hanno utilizzato le mie opere; con alcuni produttori ho avuto un contatto diretto per la fornitura delle armi, mentre in altri film ho scoperto che c’erano le mie spade, solo quando sono usciti…
i miei pezzi sono inconfondibili! Capita a volte che essi siano forniti al cinema da miei clienti, specializzati in forniture teatrali e cinematografiche. Dei film più noti con le mie armi cito ad esempio “Braveheart”, “Robin Hood - il principe dei ladri”, “Il mestiere delle Armi”, “I tre Moschettieri” e diversi altri.
Un’importante, recente, produzione televisiva per cui ho lavorato, è stato il film su Caravaggio andato in onda l’anno scorso (si tratta dello sceneggiato tv “Caravaggio”, trasmesso su Rai Uno nel febbraio 2008, ndr); un lavoro che mi ha dato molta soddisfazione, perché mi hanno chiesto quello che a me piace fare. Mi hanno chiesto la cura nei particolari. Ho riprodotto vari tipi di spade basandomi sui dipinti di Caravaggio e facendo un riscontro con pezzi simili esistenti nei musei.

Vengono organizzati eventi, fiere, mostre mercato per la loro commercializzazione?
In passato, fino a diciott’anni fa, partecipavo con uno stand ad alcune mostre. Oggi, invece, la mia ditta non partecipa più a nessuna mostra o fiera e inoltre non viene fatta nessuna forma di pubblicità.
La mia attività, sebbene piccola, è conosciuta un po’ in tutto il mondo. La pubblicità consiste nel passaparola dei miei clienti, che si ritrovano in rievocazioni e feste medievali, sia in Italia che all’estero. Di solito chi porta una spada marcata Del Tin non passa inosservato.

Riferimenti:
Sito web: www.deltin.net

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