Civitavecchia vista con gli occhi di una persona che vive e scrive per essa. Giulia Amato, giornalista per il Messaggero di Civitavecchia risponde alle domande di Comuni Italiani.
Cosa si può dire del suo rapporto con la città in cui vive?
Credo che tu abbia capito che tipo di rapporto abbia con la mia città, oserei dire viscerale. Quando cammino per le sue strade (piene di buche!), ogni angolo mi ricorda qualcosa.
Quali sono i luoghi a cui si sente più legata?
Civitavecchia vive sul mare, e io vivo di questo mare, sempre più appetibile agli occhi di chi vuole sfruttarlo per fini diversi.
I luoghi a cui sono più legata, non a caso sono bagnati dal mare. La splendida pineta della Frasca, che si trova sulla via Aurelia antica, è uno di questi. Sei chilometri di costa rocciosa costeggiati da una pineta: una vera e propria oasi naturale. Questo è un luogo molto amato dai civitavecchiesi che, nonostante il degrado in cui versa (qualcuno ipotizza che tutto ciò sia creato ad arte), è sempre molto affollata. La pineta e la costa sono uno degli ultimi posti in Italia dove si può ammirare la vegetazione tipica della macchia mediterranea. Non a caso, proprio alcuni giorni fa la Provincia ha inserito la zona nella aree protette da salvaguardare, un passo avanti verso l’atteso riconoscimento di monumento naturale che la città aspetta da anni.
Una storia che a tratti rimanda a tempi remoti…
Le sue radici affondano nel passato. Sono stati rinvenuti, infatti, una serie di reperti che risalgono all’epoca romana (vedi porto Columna). In questa pineta ho giocato da bambina e oggi continuo a campeggiare. Vorrei che finalmente le istituzioni si mettessero d’accordo e iniziassero a lavorare seriamente per migliorarla, invece, di continuare a regalare importanti tratti di costa all’Enel, che oggi con la sua dannosissima centrale a carbone sovrasta la zona e grazie ai rifiuti che scarica nell’acqua tra poco troveremo Triocchioni (il pesce con tre occhi trovato dai Simpson nelle acque dove scarica la centrale di Burns).
Nemmeno al vostro centro storico mancano luoghi da ammirare e posti deputati al relax.
In città, in effetti, non mancano interessanti monumenti “datati”, aimè la maggior parte abbattuti dal bombardamento che nel 1945 colpì la città. Saprai che Civitavecchia, nasce essenzialmente come porto romano. Centumcelle, così si legge in molte lettere dello scrittore Apollodoro, era la città dell’imperatore Traiano che scelse tale località, non solo perché attratto dalle risorse che potevano venire dal mare, ma perché nella parte alta sgorgava (e sgorga tutt’ora), acqua calda con elevati poteri curativi. E così nacquero le Terme di Traiano, un sito archeologico di inestimabile valore e che ora, nella calde serate estive, accoglie spettacoli di ogni genere. Poco distante, si trova poi la “Ficoncella” (la storia del nome è molto interessante mi limiterò a dire che la sorgente fu scoperta all’ombra di un albero di fichi) e si può visitare poi l’attuale impianto termale (se così si può dire) e si può anche beneficiare delle acque benefiche. Ti chiederai perché in una zona come questa vocazione termale non abbia un vero centro, come ormai ci sono in tutta Italia. Negli anni tanti sono stati i tentativi, ma per adesso dobbiamo convivere con un maestoso edificio diroccato vicino al parco acquatico Aquafelix.
E avete anche molti siti artistico-culturali imputabili a grandi maestri architetti.
Il centro cittadino, purtroppo, è stato raso al suolo dai bombardamenti che hanno colpito la città durante la Seconda Guerra Mondiale. Ma vale la pena andare a visitare il porto antico, che solo da pochi anni è stato man mano riconsegnato alla città. All’entrata dello scalo, è situato il monumento del Forte Michelangelo. Una vera e propria fortezza creata per proteggere la città. I lavori iniziarono nel 1503, con Bramante, e si conclusero nel 1537, sotto la direzione di Antonio da Sangallo il giovane. Si narra, poi, che il torrione principale fu progettato da Michelangelo. All’interno del porto, poi, da circa due anni è stata riportata alla luce l’antica entrata, sita su corso Marconi, Porta Livorno, varcata nel tempo anche da molti papi illustri. Interessante è poi la fontana del Vanvitelli, eseguita nel 1740 dall’artista che le da il nome, e raffigura la testa di un vecchio fauno. Questi sono solo alcuni esempi ma le meraviglie non terminano certo qui!
Se dovesse indicare un pecca in tanta bellezza, dov’è che punterebbe il dito?
Città e porto, purtroppo, non si sono integrati nel modo auspicato e, sempre più (rispetto alle persone che negli anni si sono susseguite a condurre le fila dello scalo e della città), si è creata una città nella città. L’economia e soprattutto i cittadini, non hanno beneficiato dello sviluppo dello scalo, che in questi ultimi due anni è cresciuto sia nel settore crocieristico che in quello del traffico delle merci. Non ti annoio con le beghe e i sotterfugi perpetrati da certi personaggi politici a danno della città, cito solo il famosissimo caso Lady Asl. Per quanto riguarda il traffico dei passeggeri, le amministrazioni nel tempo non hanno mai messo in campo politiche per attrarre i visitatori, che vivono la città solo come tappa per arrivare a Roma.
Un progetto di successo legato alla riqualificazione turistica del comune?
In questi ultimi anni sono nate associazioni e cooperative che hanno cercato di attirare i croceristi e convincerli a rimanere in città. Invenzione che sta riscuotendo successo è un trenino turistico che accompagna i visitatori tra le vie cittadine e non solo. Tuttavia neppure qui sono mancate le problematiche che videro un Assessore scagliarsi contro l’iniziativa e riuscendo così, prima a far requisire il libretto di circolazione dalla polizia di frontiera, poi a interdire il passaggio del mezzo all’interno del porto.
Se dovessi fermarmi per un giorno a Civitavecchia, cosa mi consiglierebbe di fare?
Una giornata tipo a Civitavecchia, a prescindere dai fatti di prima, potrebbe benissimo essere trascorsa con un giro sul trenino, in visita alle terme e alla Madonne delle lacrime. Comunque si possono trovare dei tour organizzati all’interno dello scalo.
Ti posso anche consigliare la visita della piccola cappella della chiesa della Morte, ricca di storia e con affreschi molto belli. La chiesa si trova nei pressi di piazza Leandra la più antica piazza cittadina. Una passeggiata, poi, sul lungo mare, attraverso la Marina e il Pirgo, è poi d’obbligo: sono le finestre sul mare della nostra città. Anche il mercato, sito nel cuore del centro storico, è molto caratteristico con strutture, come quella del mercato ittico, riconosciute come patrimonio storico. Sotto di lui, infatti, e sotto tutta la piazza corrono le mura dei bastioni del Sangallo.
Un oggetto che le fa subito venire in mente casa?
Come non conoscere la Sambuca Molinari, prodotto tipico della nostra ridente città. Ma oltre alla bevanda alcolica, molti sono i dolci tipici come i biscottini di Natale e le pizze di Pasqua.
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