12 Aprile 2010

Mezzanotte di “primavera”

di Marcello Di Sarno (Blog Milano. Interviste Varie)

Federica Bruccoleri fa parte di quel prezioso esercito di volontari del FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano, che nelle ormai celebri “giornate di primavera” - organizzate dalla fondazione in corrispondenza degli ultimi fine settimana di marzo - guidano i turisti tra rarità architettoniche e siti solitamente inaccessibili.
L’edizione 2010 ha visto protagonista, tra gli altri, Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Italiana, che il FAI ha avuto il merito di aprire al pubblico dal 2008, in coincidenza del bicentenario della Borsa Italiana.
Dalle stanze di Palazzo Mezzanotte ai luoghi d’arte e glamour di Milano, Federica presenta un suggestivo itinerario nell’intervista concessa per Comuni-Italiani.it

Palazzo Mezzanotte protagonista delle “Giornate Fai di Primavera”. L’importanza di questo evento per l’edificio storico.
E’ da circa tre anni che Borsa Italiana, con la collaborazione del FAI, apre le porte di Palazzo Mezzanotte: il “tempio degli affari”, rigidamente precluso agli sguardi dei non addetti ai lavori, nei periodi di normale attività.
E’ evidente che la possibilità di penetrare nelle stanze del potere economico, attiri un grande numero di visitatori e questo fenomeno permette a noi guide FAI di illustrare e far conoscere anche gli aspetti architettonici e artistici, che rappresentano l’elemento portante del grande edificio.

Federica Bruccoleri

Un turista le chiede una breve presentazione di Palazzo Mezzanotte.
L’odierno Palazzo della Borsa di Milano venne costruito nel 1927 ad opera di Paolo Mezzanotte che realizzò un edificio monumentale secondo i criteri stilistici del gruppo di “Novecento” al quale appartenne (ritorno all’ordine, alla monumentalità e alla classicità).
Fino all’inizio degli anni novanta vigeva per le contrattazioni il folkloristico sistema delle “grida”. Dal 2002, a seguito di massicci restauri, questa sala è stata convertita in centro congressi e le contrattazioni si sono effettuate da allora fino ad oggi per via telematica.
La facciata, di grande imponenza, presenta elementi architettonici desunti dall’architettura classica quali semicolonne, paraste, capitelli, sculture monumentali, plinti e timpano.

Qual è il pezzo forte del Palazzo che attira maggiormente i turisti?
Se fossimo prima degli anni Novanta, direi sicuramente la sala delle grida dove si svolgeva il caotico e singolare lavoro degli agenti di cambio e dei procuratori. I visitatori sono affascinati dai gesti che gli addetti ai lavori compivano per acquisti e vendite, da concetti tipo il “parco buoi” che era il luogo dove sostavano i piccoli risparmiatori spesso vittime di manovre finanziarie. Disponiamo di un video, realizzato nel 2008 in occasione del bicentenario della Borsa, dove i visitatori odierni possono “calarsi” in quell’ambiente.
Attualmente, da un punto di vista artistico, il luogo più suggestivo è la cosiddetta Taverna Ferrario con le leziose ceramiche parietali realizzate da Giò Ponti nel 1931, con la collaborazione della Richard Ginori; rappresentano sei figure muliebri simboleggianti il mercato dei grani e dei cereali.
In questo ambiente esiste anche un altro elemento di grande interesse che è il teatro romano del II secolo d.C., rinvenuto durante la costruzione del Palazzo e ottimamente conservato.

C’è un aneddoto curioso che le è capitato durante una visita al Palazzo?
Direi l’interessante intervento di una visitatrice che, avendo lavorato alla Richard Ginori, ci ha eruditi sulla storica attività di questa fabbrica di ceramiche.

Com’è nato il suo impegno di guida per il FAI e presso quali altri siti di Milano le capita di lavorare maggiormente?
Il mio impegno di volontariato con il FAI nasce quattro anni fa, nell’ambito della Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Milano, corso in Storia e Critica dell’Arte, in particolare in seguito alla partecipazione ad un laboratorio organizzato dal FAI sulla storia dell’arte contemporanea. Qui ho avuto modo di apprezzare l’attività di questa organizzazione ed è sorta spontanea la mia disponibilità ad effettuare opera di volontariato.
In questo ambito mi sono impegnata come guida durante le varie “aperture” di palazzi nelle Giornate di Primavera. Oltre che a Palazzo Mezzanotte, ho svolto questa attività presso il lussuoso Palazzo Rizzoli Versace in Via del Gesù e presso il Santuario di Santa Maria alla Fontana nel popolare quartiere dell’Isola. Collaboro, inoltre, all’organizzazione di un ciclo di lezioni su “Le Regge italiane” presso l’Università degli Studi di Milano.

Cos’è che ama di più del suo lavoro?
Sicuramente mi appassiona riuscire a suscitare l’interesse delle persone verso l’arte e condividere con loro le informazioni su questo argomento.
E poi è la sfida con me stessa che amo, una sfida che va al di là di quello che conosco e di come riesco a trasmetterlo, ed investe la mia personalità, la mia capacità di vincere timidezza ed insicurezze così da poter dare il meglio di me stessa attraverso il rapporto con gli altri.

Il suo personale modo d’intendere questa professione. Come caratterizza la sua attività?
Seguo questo modus operandi: prima di tutto, mi documento sul luogo dove svolgerò la mia attività, consultando una documentazione esaustiva. Poi effettuo un sopralluogo in modo da capire in quali aree mi dovrò soffermare, calcolando i tempi necessari per le spiegazioni.
Prima della visita, cerco di stabilire un buon contatto con le persone del gruppo, cercando di metterle a loro agio ed inizio il percorso seguendo la mia personale tabella di marcia. Lascio poi un po’ di tempo per eventuali domande e chiarimenti. Le spiegazioni vanno al di là del manufatto artistico preso in considerazione, in quanto penso sia importante inquadrarlo nell’ambito artistico e culturale del periodo della sua realizzazione.

Un suo personale percorso che suggerirebbe a un turista che vuole vivere Milano per un giorno?
Difficile “vivere” Milano in un giorno, è una città dai mille volti. Il mio turista ipotetico dovrebbe prima di tutto avere un “buon passo”.
Escludendo i musei per ristrettezze di tempo, prenderei in considerazione:
- l’aspetto monumentale: visita del Duomo dell’adiacente Palazzo Reale, in particolare della Sala delle Cariatidi, drammatico testimone della distruzione delle guerre, proseguirei, attraverso la Galleria fino a Piazza Scala, dove sorge il severo edificio neoclassico del Piermarini, poi un giro veloce del Castello Sforzesco, visita a S. Ambrogio e a Santa Maria delle Grazie;
- l’aspetto artistico: obbligatoria la visita al Cenacolo Vinciano, refettorio di Santa Maria delle Grazie;
- l’aspetto glamour: il mitico quadrilatero della moda, via Montenapoleone e strade adiacenti;
- l’aspetto popolare: i navigli (magari una visita serale con cena in uno dei numerosi locali della zona), Chinatown (una realtà di grande colore);
- l’elegante aspetto architettonico alto borghese dei quartieri introno a Corso Magenta e a Corso Venezia e infine un salto in zona Garibaldi dove c’è “la città che sale” intorno al nuovo grattacielo della Provincia di Milano.
Sarebbe auspicabile anche qualche sosta, magari allo storico caffè Zucca in galleria.
Peccato comunque tralasciare la Pinacoteca di Brera, le collezioni del Castello, l’Ambrosiana, il Gam alla Villa Belgiojoso Bonaparte e un piccolo e sconosciuto gioiello di arte contemporanea come la Casa Boschi Di Stefano.
Cercherei sicuramente di trattenere il mio turista per almeno un paio di giorni!

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4 commenti a “Mezzanotte di “primavera””

  1. pitzimba scrive:

    Grazie Federica per aver illustrato così bene questo storico Palazzo. Inoltre mi è piaciuto molto l’itinerario di un giorno per conoscere gli aspetti principali di Milano.
    Bravissima! :-)

  2. Federica Bruccoleri scrive:

    Grazie Silvia, spero che questo breve itinerario possa essere utile a chi vorrà fare un salto veloce a Milano.

  3. incredula scrive:

    Brava Federica! Oltre alla tua “competenza” riesci a comunicare una grande passione, un forte entusiasmo. Sfrutterò il fatto di essere di Milano per farmi condurre per Milano da te in un prossimo evento del Fai. Ti auguro anche che questo tuo impegno da volontaria possa diventare un lavoro a tutti gli effetti. sarebbe un peccato lasciarsi scappare persone così motivate.

  4. Federica Bruccoleri scrive:

    Grazie incredula, ti aspetterò volentieri per il prossimo evento FAI e grazie per l’augurio e per la stima!

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