16 Novembre 2010

Tradizioni e spiritualità

di Emanuela De Fazio (Blog Ospedaletto d'Alpinolo. Racconti di Viaggio)

Panorama

Panorama

La provincia di Avellino è ricca di posti da scoprire. Ogni paese è caratteristico e racchiude in sé un segreto da scoprire e quindi da svelare. Io ebbi la possibilità di apprezzare le bellezze di Ospedaletto di Alpinolo, comune situato in montagna, con salite e discese da percorrere sino a giungere al cuore della cittadina. Ma in primis, per tutti coloro che non lo sapessero, devo sottolineare l’importanza che ha il luogo per la sua fama del torrone. Ci sono numerose fiere che hanno come protagonista questo gustoso cibo e tutti gli amanti del croccante non possono perdersi una capatina ad Ospedaletto!

La vendita

La vendita

Era giugno, partii da Napoli seguendo le indicazioni che portavano alla mia meta. Arrivata lì percorsi la strada principale del paese e giunsi ad un immenso parcheggio dove vi erano numerose casette o per meglio intenderci numerosi garage, che altro non erano che dei negozi.
Ad un tratto si aprirono le saracinesche in legno e si presentò ai miei occhi uno spettacolo di cesti in vimini e molto altro che fu ineguagliabile. Il quadrato dei negozi, che in principio sembrava essere tanto piccolo, ad un certo punto si dilatò all’esterno con gli oggetti colorati che ogni negoziante doveva vendere!

Ammirai i canestri, i quali si imponevano sulla scena e ne acquistai uno piccolo, anch’esso fatto in vimini, che uso tutt’ora per riporci il pane. Tra le altre cose questa è la zona ad uso fiera, uno spazio sufficientemente ampio ad accogliere diverse persone in festa!

Monumento ai Caduti

Monumento ai Caduti

In cima al parcheggio dove mi trovavo intenta nelle compere, vidi un Monumento ai Caduti e incuriosita lo andai a guardare da vicino. Ne rimasi estasiata!
Era bellissimo. Le espressioni delle statue lasciavano trasparire la sofferenza che stavano provando, il cammino straziante, la stanchezza infinita. Insomma pura espressione, tanto che non potei fare a meno di fotografare cotanta arte.
Mi appoggiai al muretto in pietra e il mio sguardo fu rapito dal paesaggio. Non potei fare a meno di confrontare la bellezza della sofferenza, intesa dal punto di vista dell’espressione realistica delle statue, con quella armonica della serenità emanata dal panorama. I monti, le colline, le case disperse ai piedi di esse ed un cielo immenso con grosse nuvole che venivano spazzate da un venticello quasi impercettibile. Trovo che sia impossibile non diventare romantici in luoghi come questi, quando la natura si presenta in tutta la sua maestosità. Ma romanticherie a parte, dovetti proseguire il mio cammino alla scoperta del comune; e così feci.

Ripresi la macchina e scesi nuovamente verso il fulcro cittadino, mi imbattei in un altro negozietto che vendeva cesti in vimini, castagne e molto altro, mi fermai giusto un attimo, incuriosita dai tanti oggetti esposti e poi ripresi il mio percorso.

Rosone

Rosone

Mi ritrovai nella piazzetta, molto curata e con una pavimentazione in pavé la quale si alternava ai colori bianco e grigio. Vi erano delle decorazioni le quali rappresentavano sia dei semicerchi che dei fiori bellissimi, diciamo dei grossi rosoni.

Al centro della piazza, tutta circondata da grossi alberi, fotografai una bella fontana ricca di getti di acqua la quale a sua volta aveva un piccolo recinto in legno tutto intorno, pensai subito che era lì per non fare entrare i bimbi, in quanto nella piazzetta vi erano dei giochi per infanti e probabilmente la recinzione serviva come precauzione.
Le case tutto intorno erano basse e di colore pastello, gialle, rosse, comunque dei colori tenui e alquanto usurate dal tempo, al lato della piazzetta vi era un altro monumento, molto caratteristico.

Notai dei cartelli con la scritta “‘A JUTA A MONTEVERGINE”, scoprii che si riferivano ad una manifestazione annuale rappresentante un pellegrinaggio votivo dal paese al Santuario di Monte Vergine, appunto, il quale si trova a poca distanza dal comune in cui mi trovavo.

Se ripenso alla mia gitarella ad Ospedaletto non posso fare a meno di pensare al torrone, ai vimini e quindi alla forte presenza delle tradizioni nonché della spiritualità per la vicinanza al famoso Monte.

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