Era il periodo di giugno ed eravamo alle prese con una delle nostre brevi gitarelle alla scoperta dell’Italia durante i due giorni di riposo del mio fidanzato. Cartina alla mano, voglia di scoprire e via per Tagliolo Monferrato, il bellissimo comune in provincia di Alessandria in Piemonte.
Partimmo in mattinata dalla nostra cittadina vicino a Varese, un pieno di benzina, buona musica da viaggio e un bellissimo sole che ci accompagnò durante il tragitto.
Percorremmo l’autostrada in direzione Alessandria e, quando giungemmo nei pressi di Tagliolo, dovemmo percorrere una strada in salita per giungere a destinazione. Era incantevole, immerso nel verde, mi ricordava la Toscana con tutte le sue case e cascine che la adornavano. In lontananza iniziammo a vedere la cittadina con l’immancabile castello e il campanile della chiesa che si ergeva poco distante. In mezzo al verde era facile scrutare le belle case dai tetti rossi, l’una accanto all’altra incorniciate da alberi maestosi.
Pian piano che ci avvicinavamo incontravamo delle cascine antiche, ancora in buono stato e agevoli, con grossi prati ricchi di fiorellini rosa che spiccavano in mezzo a tutto quel verde, tanto che mi facevano venire in mente telefilm come: la casa nella prateria o altri dello stesso genere, dove l’elemento fondamentale era l’agreste.
Ad ogni piccolo movimento della macchina per raggiungere il centro, il panorama cambiava. Si vedeva sempre di più la città aprirsi ai nostri occhi da angolature differenti, ovviamente il color verde era l’elemento primario!!
Una volta giunti in centro il castello, che dapprima era solo una immagine sfuocata in lontananza, divenne sempre più chiaro e maestoso con la sua torretta e i merli che circondavano le mura. Scoprimmo che il castello risaliva al XIII secolo e al XVI-XVII secolo. Indico due periodi in quanto la prima si riferisce alla parte più antica del castello, la base, e la seconda (pur sempre antica) si riferisce alla parte superiore della fortezza.
Devo sottolineare che oltre alla bellezza del borgo e del paesaggio scoprimmo la bontà del vino della zona. Da secoli la sua qualità emerge in Italia (e non solo) e soprattutto è rivelata da dei documenti custoditi nel castello; infatti è possibile entrare nelle cantine dove vi è la vendita diretta del vino… non male, direi, dato che oggi le cantine sono considerate tra le più prestigiose dell’Alto Monferrato!!
Devo assolutamente avvisare tutte le coppie romantiche desiderose di festeggiare le nozze in un castello che qui è possibile farlo, quando andammo noi ce ne era in atto uno, volevamo intrufolarci, ma chissà se avremmo dato troppo nell’occhio con le nostre scarpe da ginnastica, pantaloncini e canottiera…
Abbandonato il folle pensiero continuammo a girare per il borgo. Partimmo dalle spalle del castello, in piazza Antonio Bruzzoni, dove avevamo lasciato la macchina in precedenza, e proseguimmo tra le case in pietra. Erano una più bella dell’altra! Visitammo le chiese campestri e ci godemmo la tranquillità del posto passeggiando per le stradine dell’abitato.
Il tanto camminare ci fece venire fame e ci fermammo in una locanda a mangiare la specialità del posto: gli agnolotti. Pasta ripiena di carne… umm, ho ancora l’acquolina in bocca al sol ricordo!
Tra una passeggiata e l’altra, tra il cibo e il vino riprendemmo il nostro cammino per ammirare i dintorni ricchi di vigneti e tutti incorniciati dalle colline del Monferrato. Uno spettacolo idilliaco che nostro malgrado terminò pian piano ci allontanavamo dal centro dove le case antiche di pietra lasciavano spazio a palazzine moderne in contrasto con il candore del passato.
Insomma, fu una splendida giornata trascorsa in questo bel comune che ha veramente tante cose da offrire.
2 commenti a “Il candore del passato”
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beatiful.
Da vedere!!!