28 Febbraio 2011

Fra spiaggia e mare l’influsso della poesia

di Andrea Bonfiglio (Blog Porto Recanati. Racconti di Viaggio)

Ho appena concluso la visita al museo leopardiano, ammirando scritti e oggetti del grande poeta marchigiano. Prima ancora ho visitato il centro storico del suo borgo natio, pertanto il mio tempo a Recanati adesso è giunto al termine. Esco dal cuore dell’abitato e raggiungo l’automobile, pronto a ripartire per la prossima destinazione.

Dopo aver saziato la fame di cultura non posso ignorare l’appetito naturalistico che già mi assale. E’ l’inizio di un torrido pomeriggio agostano e non c’è ambiente più appetitoso di quello marino. Accendo il motore della mia vecchia utilitaria e scendo di quota. Affronto qualche curva e un rettilineo ed in un batter d’occhio – allietato dalla radio che trasmette le hit del momento – raggiungo la meta designata. Individuo casualmente un parcheggio, inevitabilmente a pagamento, e vi lascio l’auto. Senza saperlo sono giunto dove inizia (o finisce, a seconda dei punti di vista) il lungomare di Porto Recanati.

Il lungomare

Il lungomare

Inserita qualche moneta nel parcometro ed indossato il berretto d’ordinanza mi avventuro alla scoperta della striscia costiera di questo grazioso comune maceratese, nato nel lontano 1893 e popolato oggi da circa dodicimila anime. Un luogo che affonda le proprie radici in un passato fatto di pesca e pescatori, come puntualmente testimoniato dalle piccole “Lancette”, antiche imbarcazioni che contraddistinguono tipicamente il litorale della cittadina.

Un elegante selciato contraddistingue il manto stradale ed un brillante lastricato di pietre irregolari, più grandi, compone il mosaico che dà vita al marciapiede. La spiaggia, in questo tratto, viene subito dopo e conduce direttamente ad un mare azzurrissimo. Più avanti, invece, ha inizio un muretto che separa la via pedonale dalla sabbia giallastra.

C’è tanta gente, non tantissima data l’ora, che si sbizzarrisce in attività variegate: i giovani si danno al beach volley o ad una sana nuotata, i più maturi si dedicano alla lettura sotto l’ombrellone ed i più temerari non rinunciano alla tintarella, nonostante sia il momento più caldo della giornata. C’è anche chi gioca con il frisbee e chi si dà al badminton, chi porta a spasso il cane, chi fa un pisolino e chi uno sfizioso spuntino, magari a base di pesce, proprio come il piatto tipico della città: il “brodetto”. Si tratta di una rinomata ricetta che abbina un mix di pescato locale (seppie, triglie, sogliole…) a delle sfiziose bruschette. A detta di molti turisti, una vera delizia!

Stuzzicato da un certo appetito continuo la mia salutare camminata esplorativa, con l’obiettivo di scoprire ciò che di bello la città ha da offrire. Ammiro così le antiche abitazioni che si ergono dinnanzi al mare, apprezzando le tinte pastello che ne abbelliscono le facciate. Mi ricordano vagamente le case tipiche dei borghi caraibici, quelle che si vedono spesso nei documentari televisivi o nelle brochure dei tour operator. E’ un’immagine piacevole che ben si abbina alle verdeggianti palme che adornano la passeggiata.

Alla mia destra, intanto, gli stabilimenti balneari – tutti all’avanguardia – si susseguono così come i colori degli ombrelloni e dei lettini che li contraddistinguono, dando vita ad una sorta di arcobaleno artificiale. Più avanti si apre uno slargo dove compare, a fondo piazza, un grande palcoscenico che ospita i gruppi musicali pronti ad allietare le serate dei turisti. Mi sono allontanato abbastanza dall’area di sosta dell’automobile, quindi mi fermo. Sono davvero evidenti gli sforzi e gli investimenti posti in essere dalle istituzioni, nel corso degli anni, per conferire a questo antico borgo di pescatori una dimensione turistica di prestigio…

Dopo un’attenta occhiata all’orologio decido di concedermi un po’ di relax e unirmi agli altri bagnanti. Indosso rapidamente il costume e per mitigare la vampa mi fiondo in acqua. La sabbia è bollente, ma fortunatamente il bagnasciuga dista poco. Le onde sono terse ed immergersi è un piacere. Mi regalo qualche tranquilla bracciata e poi mi stendo al sole ad asciugare. Attorno a me la folla cresce e – complice la lancetta delle ore – giunge il tempo di andar via.

Percorro a ritroso la strada fatta in precedenza, felice di essermi fermato qui: una classica meta balneare, capace di soddisfare le esigenze di tutti i vacanzieri, nessuno escluso.

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