Lo scrittore Antonino Frattagli, autore del libro di racconti “Quel giorno dell’Immacolata”, edito da Aletti Editore, intervistato su Valderice per Comuni-Italiani.it
Come nasce in lei la passione per la letteratura e come riesce a farla convivere con i doveri quotidiani?
Sono nato a Trapani nell’anno 1947 e da sempre ho avuto la passione per lo scrivere, sia in versi che in prosa. Effettivamente per lunghi anni ho accantonato questa mia passione giovanile, condizionato dagli impegni di lavoro che lasciavano pochi spazi, sia temporali che mentali.
Nel 2007, dopo la morte di mia moglie e già realizzato nel lavoro, preso dal dolore e dalla malinconia, ho ripreso la mia giovanile passione, dedicandomi dapprima alla poesia e poi anche alla prosa, sottraendo al lavoro del tempo per dedicarlo a questo mio hobby.
Sollecitato dagli amici, ho partecipato a qualche concorso letterario, dapprima con la Aletti Editore e successivamente, visti i risultati lusinghieri, mi sono candidato in vari concorsi nazionali, ottenendo ragguardevoli successi sia in prosa che in versi, come il primo premio conseguito in concorsi quali “Surrentum”, “Leggere tutti Modica”, “50&Più” di Levico Terme, “Domus Artis Mater” di Caserta, “Vincenzo Licata” di Sciacca e “Prader Willi” di Torino.
Se in un suo libro dovesse rappresentare la città, cosa scriverebbe?
Valderice è una piccola cittadina arroccata alle falde del Monte San Guliano a pochi chilometri dalla nota città di Erice, ma anche poco distante da Trapani capoluogo e dall’imbarcadero per le Isole Egadi.
Il territorio è molto vasto e si estende dalla montagna al mare, offrendo ai viaggiatori panorami emozionanti, molto suggestivi e variegati. Numerosi sono i cittadini trapanesi che hanno scelto di eleggere Valderice come propria residenza, per il clima mite, l’aria salubre e la vivibilità che la cittadina offre (12.000 abitanti circa).
E’ un territorio a vocazione agricola oltre che marinara (Bonagia, antica frazione di Valderice, è sede del porticciolo, oggi dichiarato turistico e marinaro, in passato sede di una delle più note Tonnare del Mediterraneo).
Un segmento industriale d’importanza è quello della lavorazione del marmo – perlato di Sicilia – estratto dalle note cave di Custonaci, che si contrappone ai marmi di Carrara.
Notevole è anche il ceto impiegatizio.
La politica attuata dall’odierna Amministrazione Comunale mira alla valorizzazione e promozione del territorio puntando sulle bellezze immateriali (panorami), sulla riscoperta dei mestieri, delle tradizioni e sull’enogastronomia. La cittadina, per queste ragioni, è diventata meta di viaggiatori interessati per lo più a profumi, sapori e saperi nel contesto di uno scenario naturale estremamente generoso e ad un mare ancora incontaminato.
Cosa ha da offrire la città, in termini di opportunità culturali ed artistiche, ai suoi abitanti ed ai visitatori ?
In estate nello scenario particolarissimo del Teatro San Barnaba, uno dei più bei siti per la sua specificità (anfiteatro ricavato in una vecchia cava), ha luogo l’evento “Estate Valdericina” – da luglio a settembre – che vede impegnati artisti di successo, con un pubblico selezionato e competente.
Sempre nell’ambito della medesima rassegna è presente una sezione nominata “Ville e bagli”, a tema musicale vario, che viene rappresentata all’interno delle bellissime residenze patrizie sparse sul territorio; siti appetibili per tutti i turisti e i viaggiatori.
Anche le frazioni si vestono a festa con quotidiani appuntamenti culturali e ricreativi.
Dal 2011 si è consolidata l’importante rassegna “OM - Officine Mediterranee”, che si articola in quattro giornate di confronto e scambio tra le culture Mediterranee e vede presenti a Valderice autorità, personaggi dello spettacolo e della musica, giornalisti ed altre personalità di altissimo livello provenienti da diversi paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
È ormai un punto di riferimento anche l’importante evento “Sulla rotta del Tonno rosso”, festival gastronomico-culturale della durata di 10 giorni, a Bonagia, antico borgo di pescatori fondato dagli Arabi e destinato alla pesca del tonno, il quale custodisce ancora il fascino e le suggestioni di un tempo, e che, per l’evento, diventa un importante “palcoscenico” dell’esclusiva kermesse dedicata al tonno, prezioso momento di confronto e scambio culturale, con appuntamenti e incontri unici legati alle tradizioni culturali, artistiche ed enogastronomiche, musica e spettacoli, convegni e dibattiti.
E in inverno ci sono degli eventi?
Presso il suggestivo Molino Excelsior, già dichiarato Centro culturale enogastronomico ed oggi divenuto Museo del Gusto Sicilia, di proprietà comunale, si tengono incontri settimanali di conservatoria per la riscoperta degli antichi sapori e delle antiche ricette, a cura dell’associazione “Trapani Welcome”, ente gestore del Molino. Nella stessa sede si tiene pure la rassegna di libri “Non di solo pane”, articolata in quattro giornate in cui altrettanti autori incontrano il pubblico per raccontare il proprio libro.
Al Molino Excelsior, inoltre, ha luogo la serata di premiazione della biennale di poesia intitolata al poeta valdericino “Dino Grammatico”. Al Parco Urbano di Misericordia va invece in scena “la Bibbia nel parco”, evento religioso-culturale costituito da quadri viventi raffiguranti scene del vecchio e del nuovo testamento, mentre per Carnevale la città viene allietata dai carri allegorici che sfilano per le strade richiamando numerosi turisti.
Luoghi di interesse storico, culturale o naturalistico?
Non mancano! Si va dalla Biblioteca Comunale “Di Stefano” al Santuario Nostra Signora della Misericordia, passando per la Chiesa Maria SS. Della Purità; l’Arco del Cavaliere; la Pineta Comunale; Villa Betania (centro per disabili e residenza del Vescovo di Trapani) e la Tonnara di Bonagia.
Qual è il luogo della città che preferisce?
Data la passione per la scrittura e l’interesse alle tradizioni, i luoghi da me più frequentati sono indubbiamente la Biblioteca Comunale, il Molino Excelsior ed i numerosi siti panoramici.
Quali sono, a suo dire, i simboli che meglio rappresentano l’essenza della città?
La Tonnara di Bonagia, sita in un porticciolo marinaro di incomparabile bellezza ed al contempo messaggera dell’antica cultura siciliana della pesca, del tonno in particolare, sede peraltro di un museo specifico, è il sito che meglio coniuga la bellezza della natura e la storia delle nostre popolazioni.
Un forestiero le si avvicina per strada e le chiede un suggerimento per un itinerario turistico cittadino. Dove lo indirizza?
Oltre ai siti citati, consiglierei i beni immateriali di cui Valderice è ricca, pertanto, suddividendo nei 4 punti cardinali il territorio, lo inviterei a visitare la parte Nord per ammirare l’ampia costa frastagliata col Monte Cofano che si erge come partorito dal mare; il lato est per incantarsi davanti alle cime dei monti della Riserva dello Zingaro (dal Monte Sparacio all’immensa vallata che si estende verso Segesta); il fronte Sud per gustare l’incomparabile scenario offerto dalle Isole Egadi e dalle Saline di Trapani e Marsala, con sullo sfondo l’Isola di Mothya; ed infine il fronte Ovest per soffermarsi nelle lussureggianti pinete che fanno corolla al Monte San Giuliano con in vetta la notissima, antica cittadina Elima di Erice.
Qual è un motivo per cui andar fiero di vivere in questa città e uno per cui non esserlo?
Motivo per cui essere fiero di viverci è certamente la città nella sua stessa essenza, coi suoi abitanti, la sua calma, la sua vegetazione, la sua salubrità.
Negatività? L’atavico problema del sud costituito dalla scarsità di opportunità lavorative.
Il suo ricordo personale più bello legato alla città?
Quando entrai per la prima volta nella mia villetta e, affacciandomi alla finestra, guardando il mare e il Monte Cofano nella sua interezza, mi sentii partecipe di tutto quanto espresso prima.
(Foto panorama di Olymca)
1 commento a “Salubrità siciliana fra mare e montagna”
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Confermo che la tonnara di Bonagia è assolutamente da visitare!