9 Luglio 2008

Un “giacimento” di origine protetta

di Marcello Di Sarno (Blog San Dorligo della Valle-Dolina. Interviste Sindaci)

Il sindaco di San Dorligo della Valle Fulvia Premolin intervistata per Comuni-Italiani.it

Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
Quattro anni fa sono stata eletta sindaco nel mio comune San Dorligo della Valle – Dolina che ha circa 6.000 abitanti: una parte autoctoni di lingua slovena e una parte di nuovo insediamento di lingua italiana. Qui vivo fin dalla nascita e mi sono sempre adoperata per la messa a valore di tutte le risorse endogene del territorio; soprattutto mi sono fortemente impegnata per la tutela, il recupero, la riscoperta, la valorizzazione e la promozione di queste risorse in tutte le loro particolari caratteristiche.
Fulvia PremolinL’esperienza di sindaco di un piccolo comune è indubbiamente un’esperienza unica e irripetibile, certamente più impegnativa, ma particolarmente gratificante, con una ricchezza di argomenti, di esperienze che sicuramente non si possono trovare in altri ruoli della politica. Il sindaco è il terminale dell’ordinamento democratico del Paese e in un piccolo territorio, egli diventa il primo interlocutore dell’intera cittadinanza. Egli è sempre a contatto con i suoi cittadini, persone vive, con i loro punti di vista, con i loro bisogni e le loro speranze, dove tutti si conoscono con nome e cognome e tutti si attendono delle risposte celeri, ma i tempi della politica non sempre rispondono alle esigenze immediate dei cittadini. Inoltre l’ente locale spesso si trova senza le risorse necessarie ed anzi, ha parecchie difficoltà a chiudere il bilancio ed esaudire almeno parte delle richieste.
Comunque in molte cose ce l’abbiamo pur fatta e vorrei citarne solo alcune:

  • da quattro anni funziona il nuovo asilo nido nell’appena ristrutturata scuola dell’infanzia di Dolina;
  • l’anno scorso abbiamo inaugurato il campo di calcio col manto di erba sintetica e fra qualche mese ultimeremo anche il parco giochi;
  • l’estate scorsa, e con non poche difficoltà, è decollata la nostra raccolta differenziata “porta a porta”;
  • abbiamo sottoscritto l’accordo di programma con la Regione FVG per la gestione della Riserva della Val Rosandra e abbiamo iniziato l’iter per il Piano di conservazione e sviluppo della nostra bella valle, il primo, non dico per vantarmi, nella nostra realtà;
  • all’inizio di quest’anno abbiamo portato a termine un grosso progetto europeo che ci ha dato modo di intervenire su tanti punti della Valle.

Tre validi motivi per visitarla?
Ecco uno dei validi motivi per visitare il nostro territorio: La Val Rosandra o Klins’ca, il suo toponimo originale, con il quale viene più comunemente chiamata dalla sua popolazione autoctona slovena. Sorgenti e grotte, dirupi e cascate, pareti rocciose e pendii, boschi e ghiaioni, resti archeologici, piccoli borghi e chiesette…tutto questo è l’incantevole paesaggio della Val Rosandra, alla quale la nostra gente è particolarmente attaccata. Gli elementi geologici e naturalistici sono molto importanti, ma di uguale importanza è anche il rapporto che la gente autoctona ha con la sua valle, gran parte della quale di proprietà delle Comunelle locali.
Il secondo motivo per visitare il nostro Comune è proprio la nostra gente, così legata alla propria terra ed alle sue tradizioni e che sa offrire della sobria, ma accogliente ospitalità.
Un ultimo vanto rappresenta sicuramente l’olivicoltura, che ha fatto soprattutto negli ultimi anni dei grossi passi avanti, inserendosi pure nell’associazione nazionale “Città dell’olio”. Qui, nel Breg, come viene chiamato il nostro comune dai cittadini autoctoni, dove s’incontrano gli impervi suoli carsici e la mitezza del paesaggio mediterraneo, vegetano gli ulivi della varietà biancheria, dai quali nasce il nostro squisito e unico olio extravergine a denominazione di origine protetta, DOP Tergeste, un valore aggiunto, la cui fama supera di gran lunga i confini regionali.

Chi o cosa, secondo lei, ne ha fatto la storia, ne ha plasmato l’identità?
Tutto quanto detto finora fa parte della storia della nostra terra, ma devo aggiungere senz’altro altri due punti che ne hanno plasmato l’identità: lo sviluppo economico e la partecipazione della popolazione alla lotta di liberazione durante l’ultimo conflitto mondiale.
Per quanto riguarda il primo punto, l’ente locale con il proprio spazio di autonomia rappresenta senz’altro una carta decisiva per lo sviluppo economico del territorio; dove l’amministrazione locale riesce a realizzare delle esperienze di buon governo, l’economia del territorio ne rilancia e ne moltiplica immediatamente gli influssi positivi. Così è accaduto sulla base del contributo fattivo del comune con le zone artigianali di Dolina, che sono oggi in piena crescita e stanno affrontando sempre nuove sfide nel mondo della globalizzazione e delle nuove competitività. I buoni rapporti sono evidenti anche con la realtà industriale presente sul territorio, in primis con i responsabili della Wartsila o della Siot, questo imponente insediamento petrolifero che ha modificato l’aspetto di parte del nostro territorio, ma la direzione del quale è stata sempre molto sensibile ai bisogni ed alla crescita della comunità.
Il secondo punto viene evidenziato su tutto il nostro territorio da diversi monumenti che ricordano le sofferenze e le tragedie del secolo scorso. Tutti questi cippi possono essere simbolicamente collegati ad un percorso di gravi avvenimenti che ferì in modo profondo questi luoghi e che ebbe inizio nel 1920 con l’incendio del Narodni dom (hotel Balkan) a Trieste, sede delle associazioni slovene, da parte di squadristi fascisti. Ci fu un susseguirsi di ogni tipo di violenza, oltre gli arresti. Fin da allora San Dorligo si oppose fermamente al fascismo; già nel maggio del 1921 ci fu la prima vittima.
Con l’avvento del fascismo al potere iniziò una sistematica pulizia etnica con il divieto di usare la propria lingua e addirittura i propri nomi e toponimi per annientare un’intera comunità, ottenendo l’effetto contrario: crebbe la ribellione, dalla quale scaturì il movimento della resistenza, che offriva alla popolazione civile e non una via d’uscita dal regime oppressivo.
Tutto questo non sradicò la forza di volontà dei cittadini di Dolina nel combattere per la libertà, la giustizia, un mondo migliore. Da questa nacque un grande movimento antifascista che portò tanti nostri concittadini alla decisione di lasciare la propria casa ed entrare nelle brigate partigiane. Il maggior numero di persone che aderì al movimento ci fu nel 1944, in tutto 360 .
Il Comune di San Dorligo – Dolina ha pagato un alto tributo di sangue alla lotta contro il nazifascismo: 145 caduti e 155 vittime civili, il che significa il 15% dell’intera popolazione di allora. E’ questo il contributo della parte migliore della nostra gente, di quelle persone, capaci di schierarsi rischiando la vita per un progetto di rottura con il regime oppressore e con la guerra, ma anche capace di guardare avanti per elaborare delle basi per un futuro diverso, soprattutto di pace.

Per quale aspetto della sua città va personalmente fiera?
C’è forse una cosa in particolare della quale vado fiera: la voglia ancora presente in molti miei cittadini di unire le forze e creare sistema per ottenere maggiori risultati nella tutela, promozione e sviluppo del territorio con le sue particolarità gastronomiche di qualità, le sue originalità storico-architettoniche, le sue vocazioni culturali, che lo rendono unico: si può ottenere così, a costi inferiori, un risultato migliore assicurando maggiore visibilità, ma soprattutto tante e sempre nuove soddisfazioni per tutti.

Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Di progetti ne abbiamo in piedi parecchi, ma nei piccoli comuni si incontrano spesso difficoltà nel portarli avanti, perché basta poco per mettere in crisi l’intero apparato. Il nostro sistema può essere estremamente labile e questa labilità dobbiamo combatterla con delle nuove certezze che stiamo ricevendo dalle altre istituzioni, soprattutto ci aspettiamo una più fattiva collaborazione con la Regione.
Credo che comunque il mio comune sia un bell’esempio di come un territorio possa rilanciarsi e migliorarsi continuamente, riscoprendo se stesso, dandosi tanti obiettivi, anche molto ambiziosi, in grado di mobilitare la comunità locale, che non viene considerata solo destinataria delle prestazioni e dei servizi, ma anche fonte di stimoli, di valori, di idee, da cui trarre gli spunti necessari per un approccio strategico ed operativo alla ricerca della qualità. Questa comporta la corrispondenza fra la dinamica delle esigenze del cittadino, intese come bisogni reali e come desideri, aspettative e dei servizi e prestazioni del comune.

E lei personalmente, in veste di cittadino prima ancora che di sindaco, cosa si augura per la città?
Spero che il comune di Dolina possa creare in futuro più spazio per la solidarietà, la partecipazione, la responsabilizzazione, la condivisione del patrimonio di informazioni, saperi, stimoli, valori e nel contempo elaborare e diffondere maggiormente la cultura della convivenza fra due gruppi linguistici diversi, lo sloveno e l’italiano, ma accomunati dagli stessi obiettivi. La cultura della convivenza e della collaborazione reciproca deve essere il più possibile diffusa per dare il vero senso al territorio, per ricercare e governare le migliori risorse della comunità, per salvaguardarne il giacimento di storia, di conoscenze, di consuetudini, di tradizioni.

  • Segnala su: Inserisci nei preferiti del.icio.us segnalo OKNOtizie Google YahooMyWeb Facebook Technorati

7 commenti a “Un “giacimento” di origine protetta”

  1. Radimiro scrive:

    Io vivo in questo comune ed ho un’immagine diversa da quella descritta dalla nostra sindaca. Il problema e’ secondo me di tipo politico, in quanto qui amministra ininterrottamente il centro-sinistra, con la seconda componente molto rappresentata, dal dopo guerra. Manca quindi il ricambio e si sa che la concorrenza stimola a migliorare.
    Senza fare l’elenco di tutte le particolarita’ comunali, io mi soffermerei sulla raccolta differenziata porta a porta. Sono sorti diversi problemi a riguardo, soprattutto a Francovez dove vivo, i risultati sono secondo me disastrosi e spero che le forze di opposizione riescano a raccogliere le firme necessarie per abrogare il “porta a porta” ed in futuro non prossimo ovviamente, che alla carica di primo cittadino riescano ad accedere esponenti di altri schieramenti politici.

  2. Massimo Di Bello scrive:

    Ciao Radimiro!
    Grazie per il tuo intervento.
    Quali sono le difficoltà che hai riscontrato sulla raccolta porta a porta?

  3. Radimiro scrive:

    Il porta a porta puo’ andare bene dove ci sono villette e non certo in presenza di condomini.
    Lo scopo dell’innovazione e’ di far pagare a ciascuno quanto consuma, ma visto che la tariffa continua ad essere forfettaria, non capisco a cosa sia servito fare tutti questi cambiamento ?
    Comunque San Dorligo della valle - Dolina e’ un comune molto particolare, dove non c’e un ricambio al vertice politico e quindi gli amministratori non essendo stimolati, fanno il bello e cattivo tempo. Tanto comunque sanno che saranno sempre loro a decidere.
    Ma essondoci internet io voglio manifestare il mio dissenso.

  4. Massimo Di Bello scrive:

    Te lo chiedevo, perché anche nel mio comune si fa la raccolta porta a porta, lo scopo dovrebbe essere quello di aumentare la quantità di rifiuti che si va a riciclare, in particolare la parte umida, che da una parte è quella che crea problemi per le discariche, ma dall’altra dovrebbe essere anche la parte più “nobile”, in quanto biodegradabile.

    Ora non sono un esperto in materia, ma penso che più si aumenta il livello di riciclaggio dei rifiuti (che in genere è molto basso in Italia, ci sono ancora troppi pochi comuni “virtuosi”), meglio è, per questo volevo capire se in qualche modo era stato organizzato male o se c’erano altri tipi di problemi

  5. Radimiro scrive:

    Desidero chiarire che io come la gran parte dei miei compaesani a Francovez - Dolina - Ts non siamo contrari alla differenziata, ma solo contro il porta a porta. Ci e’ stato promesso che dovevamo pagare in base a quanto consumato e che le tariffe dovevano diminuire, ma aihme’ non e’ stato cosi’.
    La nostra sindaca dice che il rione di Francovez e’ d’accordo con il nuovo tipo di raccolta, ma io che vivo in questo territorio, ho un’opinione ben diversa.
    Comunque collaboro alla raccolta firme per ripristinare quella precedente.

  6. Radimiro scrive:

    Anche la raccolta firme per abrogare il “porta a porta” sta procedendo molto bene. Nel mio rione e soprattutto nei tre condomini interessati maggiormente a Francovez, c’e’ un consenso quasi plebiscitario. Uniti si vince.
    Comunque la lista “Uniti nelle Tradizioni” nel collegio di San Giuseppe ha battuto perfino il centrosinistra, che dal dopoguerra amministra interrottamente questo comune e a Francovez - Aquilinea colleggio 7 vince il centrodestra, con la Lega al 17,28%.
    Quindi ci sono gia’ due colleggi a Dolina dove il centrosinistra non vince.
    Che sia l’inizio di un cambiamento ?

  7. Radimiro scrive:

    Ancora minacce.
    La signora Sindaco di San Dorligo della Valle, in evidente difficoltà, torna a minacciare dalle pagine de “Il Piccolo” i propri concittadini come già fece lo scorso anno. I furbetti la pagheranno, manderemo controlli, minaccia multe e sanzioni chiedendo anzi intimando il rispetto delle leggi e dei regolamenti.
    Siamo allo stato di polizia !
    La lettera inviata, anzi consegnata a mano, riferisce che il comune sta effettuando accertamenti e verifiche, tramite la lettura dei microchip inseriti nei cassonetti verdi, sull’utilizzo degli stessi, sulla loro esposizione; segnalando che alcuni cassonetti non sono stati mai rilevati e quindi mai esposti.
    Il responsabile “prega”, inoltre, di scrivere il proprio nome cognome ed indirizzo sul cassonetto.
    Violano ed invitano a violare leggi e regolamenti.
    Dimentica infatti la Sindaca che la sua scorsa giunta, alla fine del mandato e con la benedizione di parte dell’opposizione, modificò il regolamento sulla raccolta dei rifiuti relegando di fatto il microchip-trasponder a mero strumento di rilevazione statistica e quindi vietandone l’uso per la rilevazione a fini di misurazione o quantificazione. Nessuna sanzione potrà quindi essere emessa a questo riguardo.
    Dimentica, il sig. Lovriha, che esiste una legge sulla privacy molto chiara e precisa la quale identifica come “dato sensibile” anche i rifiuti prodotti da ogni singolo utente. Dati sensibili, mi prego ricordarlo, sono quei dati personali idonei a rilevare il credo politico, religioso lo stato di salute e la vita sessuale l’origine razziale ed etnica le convinzioni filosofiche e l’adesione a partiti politici, organizzazioni sindacali.
    Quindi imporre ad identificare il cassonetto con le proprie generalità è una grave violazione della legge ed equivale ad obbligare i cittadini a mettere in piazza a disposizione di tutti, compresi malintenzionati e delinquenti, la propria vita privata.
    Invito pertanto la Sindaca l’assessore competente ed il responsabile dell’unità operativa Servizi e Manutenzione a fare marcia indietro e, tramite ulteriore comunicato distribuito nella medesima maniera del precedente e con la massima celerità a comunicare l’errore commesso alla popolazione. Chiaramente se l’invito non verrà preso in considerazione noi cittadini ci vedremo costretti ad utilizzare gli stessi metodi minacciati dalla Sindaca rivolgendoci alle autorità competenti per il rispetto della legge e la tutela della privacy.
    I furbetti sono all’interno della Giunta; gli stessi che prima approvano i regolamenti e poi non li rispettano: sono passati quasi sessanta giorni dalla presentazione delle firme necessarie a promuovere il referendum consultivo di azione popolare per l’abrogazione del servizio di asporto rifiuti detto “porta a porta” ed ancora nulla si è mosso quando regolamento alla mano il sindaco dopo 20 giorni deve fornire risposta di ammissibilità/non ammissibilità al comitato promotore.

    Dazzi Massimiliano
    Fonte: Uniti nelle Tradizioni

    Mio commento: evidentemente anche a San Dorligo della Valle - Dolina ci sono problemi non trascurabili, nonostante che la giunta di centrosinistra vorrebbe far credere che qui’ tutto funziona.
    Un po’ piu’ di democrazia farebbe bene.

Scrivi un commento

Per inviare un commento devi fare il login.

Articoli nei Comuni Vicini: Trieste (5), Gorizia (2), Capriva del Friuli (1)