3 Ottobre 2008

La frenesia della città delle “risposte”

di Marcello Di Sarno (Blog Collegno. Interviste Sindaci)

Il sindaco di Collegno Silvana Accossato intervistata per Comuni-Italiani.it

Come si presenta (disegno urbano e paesaggistico, ritmi lavorativi e identikit della popolazione) a chi oggi la vive quotidianamente?
Siamo una città di pianura, intensamente abitata e vissuta sotto tutti i punti di vista. Siamo nella parte terminale della Val di Susa, in quella zona attraversata dalla Dora Riparia che taglia le nostre campagne.
Come dicevo, una realtà vissuta intensamente per tutta una serie di motivi. Principalmente per l’alta soglia di vivibilità; in auto, in bici o a piedi, non fa differenza. Grazie alla metropolitana in 10 minuti si raggiunge la stazione di Portanuova, praticamente al centro di Torino. Senza dimenticare il nostro aeroporto, punto di riferimento cruciale per le rotte turistiche nazionali.
Un secondo aspetto riguarda i suoi ritmi lavorativi abbastanza frenetici: a dispetto della deindustrializzazione che ha interessato negli anni passati gran parte del Piemonte, qui la soglia di disoccupazione è ben al di sotto della media nazionale. Sia nel settore pubblico che in quello privato, il territorio offre validi sbocchi occupazionali e sono una minoranza Silvana Accossatoquelli che per lavoro si spostano nel capoluogo e nei comuni circostanti.
Aspetti che rendono più appetibile il viverci. Infatti dai dodicimila abitanti che si contavano dopo la Seconda Guerra Mondiale, grazie alle ondate migratorie dal Polesine prima e dal meridione poi (intorno agli anni sessanta), siamo arrivati a oltrepassare la soglia dei 46mila abitanti.

Tre validi motivi, secondo lei, per visitarla?
Se penso alle emergenze storico-artistiche, mi viene subito in mente la Certosa Reale del XVII secolo, impreziosita dal portale settecentesco, opera di Filippo Juvarra.
Che dire dell’impareggiabile fascino del Villaggio Leumann, un complesso di casette in stile liberty realizzato a ridosso dello stabilimento tessile, a cavallo tra i secoli XVIII e XIX. Un’opera dal grande valore storico, urbanistico e culturale, frutto dell’iniziativa illuminata dell’imprenditore Napoleone Leumann e del genio architettonico di Pietro Fenoglio che, insieme ai villaggi di Rossi di Schio e Crespi d’Adda di Capriate San Gervasio, rappresenta una tra le più importanti testimonianze di villaggi industriali dell’epoca.
Una certa attrattiva ce l’hanno anche le manifestazioni culturali locali. Per dirne una, la rassegna d’artigianato tessile con espositori nazionali e internazionali che si tiene in questo periodo. Di un certo rilievo gli spettacoli musicali dell’arena estiva, che ha ospitato tra gli altri i concerti di star internazionali quali Bon Dylan e Deep Purple.

Chi o cosa (nel passato recente o remoto), secondo lei, ha plasmato l’identità dei collegnesi?
Nella memoria collettiva è rimasto impresso un evento in particolare, noto alle cronache storiche come l’eccidio nazista di Collegno e Grugliasco, del 30 aprile 1945.
Una pagina drammatica della nostra storia – trentotto i nostri concittadini massacrati, tutti civili, di cui la metà aveva meno di vent’anni –, per la quale siamo stati insigniti con la medaglia al valore dall’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che ha plasmato il carattere dei collegnesi, dando vita a quel sentire sociale tutt’oggi palpabile nella quotidianità cittadina.
Oltre che nella toponomastica del territorio, dov’è reso omaggio a tutti i caduti dell’eccidio, il ricordo viene rinverdito di generazione in generazione attraverso le celebrazioni che ci vedono al fianco della comunità di Grugliasco.

Per quale aspetto del suo Comune e della sua gente Silvana Accossato, da cittadino prima ancora che da sindaco, va fiera?
Sono collegnese, orgogliosa della mia città e della qualità della vita. Collegno è conosciuta da sempre come la “città dei servizi alla persona”. Ricordo che da piccola frequentavo spesso la piscina comunale, a differenza dei miei amici di Torino che non l’avevano.
Una comunità che si sforza di dare risposte ai cittadini, di pensare alla vita delle persone.
Di contro c’è un alto grado di riconoscibilità del territorio, favorito dall’opera di rivalutazione storica posta in essere nel recente passato. Un passaggio significativo in tal senso è stata la scelta di adottare, nel 1997, il portale della Certosa nello stemma comunale.

Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Un futuro di trasformazione e crescita qualitativa dei collegamenti, grazie agli interventi di ampliamento delle rete metropolitana che potenzieranno i collegamenti del capoluogo con la provincia. Nella fattispecie il servizio coprirà fino al vicino comune di Rivoli, con la realizzazione di altre due-tre stazioni.
Ciò, oltre alle importanti ricadute sul piano turistico e sociale, finirà per attrarre ulteriori investimenti dei privati nella zona.
Per quanto concerne i progetti che l’amministrazione sta portando avanti, due assumono una particolare rilevanza: l’istituzione, nell’ambito del progetto “città della salute”, di un campus universitario collegato alla facoltà di medicina dell’università di Torino nei padiglioni dell’ex ospedale psichiatrico; la riqualificazione del trasporto pubblico urbano e del nostro scalo aeroportuale.
Un obiettivo imminente è quello dell’inaugurazione della sede coreutica regionale, prevista entro la prossima primavera, nell’ex lavanderia dell’ospedale psichiatrico.

Perché la scelta di aprire un blog e che riflessi ha nel suo rapporto con la comunità?
Il blog non ha carattere istituzionale, lo curo in quanto donna di sinistra che s’interroga su questioni d’interesse generale.
Va da sé però che in esso non posso prescindere dal mio ruolo di sindaco, nel momento in cui mi relaziono con i miei concittadini. E’ uno strumento valido che permette di approfondire determinate tematiche e soprattutto di interloquire con i cittadini senza preoccuparsi che quello che si dice possa passare per propaganda. C’è una maggiore libertà di espressione e di confronto.
Il dato più interessante è legata alla risposta positiva della gente, che dimostra di apprezzare questa forma di comunicazione. Uno dei temi più delicati che ho discusso sul blog è quello inerente al campo nomadi, esistente da trent’anni e che per le note vicende di cronaca che hanno interessato l’intero Paese è entrato nell’occhio del ciclone.
In generale come amministrazione da sempre siamo impegnati a investire nel rapporto tra internet e cittadini, mettendo, gratuitamente, a disposizione degli stessi un internet point ospitato nella sede comunale.

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