Dovevamo decidere dove andare a trascorrere i quindici giorni di ferie estive. Estero? Italia? Optammo per l’ultima, per il nostro bel paese ricco di storia e di bellezze naturali e così, ci mettemmo in macchina e ci dirigemmo verso sud.
La Puglia, con tutti i paesi che la caratterizzano, fu la nostra meta. La regione nasconde bellezze inaspettate e svela la gamma più svariata di elementi artistici e naturali, dai trulli ai castelli, dalle grotte alle sterminate distese di ulivi.
La nostra prima tappa fu una cittadina molto antica. Probabilmente fondata nel Quattrocento, ampliatasi a partire dalla prima metà del XVII secolo, oggi inserita nei siti patrimonio dell’umanità UNESCO: Alberobello, in provincia di Bari. Uno dei paesi pugliesi più caratteristici, soprattutto per le sue abitazioni, i trulli.
Trovarsi difronte a queste case di forma cilindrica, sormontate da tetti conici, fu spettacolare. La parte inferiore di queste abitazioni è imbiancata a calce e il materiale che la caratterizza è il calcare.
Percorrere le vie di questo splendido luogo è come essere catapultati in un altro mondo. Ho sempre sentito parlare dei trulli, ma vederli dal vivo è tutta un’altra cosa!
Le loro forme sono uguali, ma le dimensioni sono differenti e sono attaccati uno all’altro, lungo stradine che vanno in salita e in discesa.
Su e giù per il paese, attraversammo in lungo e in largo Alberobello. Così scoprimmo una zona monumentale, suddivisa in rioni, dove si susseguano a schiera più di mille di queste tipiche abitazioni.
Poi il rione Monti, situato su di una altura e il rione Aia Piccola.
Camminando camminando, ci ritrovammo davanti al Trullo Sovrano, che con i suoi due piani è il più alto del paese, e alla chiesa principale. La gente fu così ospitale che, vedendo le nostre facce stupite, invece di esserne infastidita per la tipica curiosità del turista, si avvicinava per invitarci a visitare l’interno delle proprie abitazioni.
Poi fu la volta dello shopping nei vari negozietti del centro, tutti ben curati e piacevolmente freschi, probabilmente per il biancore sia interno che esterno degli edifici.
Chiedendo informazioni sulla possibilità di trascorrere una notte lì, scoprimmo che la gente stessa del posto affitta i trulli, in modo da dare la possibilità anche al semplice visitatore di vivere come uno di loro e sentire fino in fondo cosa significa appartenere ad Alberobello.
Fu un’esperienza indimenticabile e le parole non sono sufficienti a descrivere i sapori, gli odori e le emozioni vissute in quel luogo.
Un’altra cosa che mi colpì molto furono gli svariati simboli che molti tetti, davanti alle facciate, possedevano. Curiosando un po’, scoprii che ognuno di essi ha un significato particolare, magico e propiziatorio. Alcuni sono di origine pagana, altri di origine cristiana, in quanto le famiglie che vi abitavano appartenevano a diverse culture, e indicano protezione della famiglia dal malocchio piuttosto che venerazione di qualche divinità. La signora che tolse le nostre curiosità ci confidò che, col passare degli anni, queste credenze si sono affievolite e i simboli sono rimasti lì a testimonianza delle culture degli antenati.
Scattai tantissime foto, ammaliata da ogni trullo che osservavo avidamente. La gente, il posto, il cibo: fu tutto perfetto e alquanto suggestivo.
Perciò consiglio vivamente di trascorrere qualche giornata in paese per lasciarsi trasportare dalla stessa passione che anima i suoi abitanti.
2 commenti a ““Assaporando” i Trulli e i loro simboli misteriosi”
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Complimenti per l’articolo! Fa proprio venire voglia di una vacanza in Puglia!
Grazie!!A me è piaciuta molto la puglia!!! Devi andarci!!