10 Aprile 2009

“Le Mani d’oro” della tradizione aquilana

di Paola Perna (Blog L'Aquila. Interviste Artigiani)

Vincitrice del secondo premio al concorso nazionale “Un fazzoletto per Ginevra”, tenutosi a Barletta e organizzato dall’Unesco; premiata dalla Presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane, e dal Presidente dell’Unesco, Maria Cristina Bravi resasi conto che il merletto a tombolo aquilano stava per essere dimenticato, ha trasformato il suo hobby in lavoro.
Nel suo laboratorio “Le Mani d’oro” vengono così creati dai classici oggetti della tradizione, a quelli che sposano il gusto “prezioso” per l’innovazione.
Maria Cristina Bravi intervistata per Comuni-Italiani.it.

Maria Cristina Bravi

A quando risalgono le origini di questa antica professione nel suo territorio?
Non è facile dire a che periodo risalgono le origini del tombolo aquilano.
I primi documenti risalgono alla metà del 1400 e raccontano come è nato probabilmente questo merletto: è stata l’evoluzione della lavorazione della passamaneria (bordura usata per l’abbigliamento laico e clericale, realizzata con 6-8 fuselli e fili abbastanza spessi) che fondendosi con la tecnica della tessitura ha dato vita ai primi merletti realizzati con centinaia di fuselli e fili sottilissimi.

Quando è nata in lei la passione per questa antica arte?
Ho iniziato a conoscere e lavorare il tombolo aquilano 25 anni fa quando ritrovai i 3000 fuselli di mia nonna in un bellissimo bauletto nascosto in soffitta. Grazie ad una mia carissima amica, che si è offerta di insegnarmelo, ho iniziato con i primi rudimenti. Ho seguitato poi come autodidatta. Un anno dopo ho partecipato ad un corso di specializzazione che mi ha fatto conoscere il vero tombolo aquilano: il “Punto antico aquilano”.
Da quel momento mi sono dedicata completamente a quest’arte, decisa a farla riscoprire dato che è praticamente scomparsa; ho iniziato ad insegnarla e a diffonderla partecipando a svariate mostre e concorsi. Ho fatto di questo mio hobby il mio lavoro, tanto che io lo chiamo hobby-lavoro.

lavoro al tombolo

Quali sono i prodotti sui quali punta maggiormente?
Avendo un laboratorio devo produrre essenzialmente articoli di corredo, arredamento, bomboniere ecc., ossia devo seguire la tradizione; punto molto anche sulla produzione di merletti da inserire nell’abbigliamento e nella gioielleria.
Ultimamente, infatti, mi sto dedicando alla riproduzione di merletti antichi e al restauro. Ciò richiede un continuo studio storico delle epoche e, perciò, mi aiuto con i dipinti che spesso riportano ben definiti i merletti sugli abiti.

Per quali motivi i suoi manufatti possono essere definiti inimitabili?
Il tombolo aquilano impone ad ogni singola merlettaia di realizzare il proprio disegno e quindi ogni merletto diventa un “pezzo unico”.

Quanto il progresso ha segnato l’evoluzione dei suoi prodotti artigiani?
Il progresso per questo merletto così antico non ha influito molto, la tecnica è la stessa da sempre. Forse l’unica influenza sta nei materiali: gli spilli ora sono di acciaio mentre prima erano di ferro o argento, quindi sottoposti a logorio. Anche nei filati, ora sono disponibili fili metallici o di materiale sintetico.

Quanto le tradizioni locali hanno influito sulla diffusione di questo mestiere?
Questo mestiere, purtroppo non è diffuso anzi…
La mentalità e la tradizione locale hanno fatto sì che rimanesse chiuso nelle case.

lavoro a oro e tombolo

Ci sono nella sua città strutture permanenti per esporre questi manufatti?
Purtroppo ancora no! Sono anni che si dovrebbe aprire la sezione dei merletti nella sede del Museo al Castello Cinquecentesco, ma le cose sono molto lente.

Vengono organizzati eventi, fiere, mostre mercato?
In tutta Italia ci sono varie mostre e fiere che danno risalto a questo tipo di arte e da tre anni qui all’Aquila, nel mese di agosto, nella sede del suddetto museo, l’associazione “ll Miracolo Bianco delle Mani” organizza una mostra di merletti antichi e moderni che ha molto riscontro di pubblico.

In che modo la sua attività potrebbe essere maggiormente valorizzata?
Occorrerebbe una scuola con indirizzo specifico per il tombolo aquilano e un museo abbinato che faccia capire e scoprire questi nostri tesori nascosti.
Io ormai insegno, in corsi privati e non, da 25 anni, ma non basta per far riscoprire un’arte che da sempre accompagna la storia e la cultura della mia città.

Riferimenti:
Le Mani d’Oro di Maria Cristina Bravi
Corso Vittorio Emanuele, 23 - 67100 L’Aquila
Telefono e Fax: 0862-410.971
Indirizzo email: info@lemanidoro.com
Sito web: www.lemanidoro.com

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2 commenti a ““Le Mani d’oro” della tradizione aquilana”

  1. Massimo Di Bello scrive:

    Eravamo indecisi se pubblicare subito questa intervista, effettuata poco prima del disastroso evento sismico. Alla fine abbiamo deciso che può essere utile, sopratutto ora, ricordare le cose belle presenti all’Aquila.

  2. eleza49 scrive:

    mani veramente d’oro , grazie per averla postata Massimo perchè ho avuto modo di vedere quest’arte preziosa che non conoscevo di Aquila.

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