12 Dicembre 2009

Dai Celti a noi: ecco il prosciutto d’Italia!

di Elena Cuomo (Blog San Daniele del Friuli. Alla Scoperta della nostra Italia)

Piccolo paese della nostra penisola, non molto esteso e con ancora qualche zona da rinnovare. Eppure San Daniele del Friuli pare abbia un posto in prima fila tra le località di maggior importanza di tutta l’Italia. Posizionato in una delle zone meno umide del Friuli, il borgo di San Daniele conserva un passato tormentato e vive un presente di tranquillità.

Ex Palazzo Comunale

Ex Palazzo Comunale

In passato, fu un punto nevralgico, per i vari popoli susseguitisi nel corso degli anni. I primi a costruire strade qui, soprattutto quella che la collega all’Austria, furono gli Etruschi, che le utilizzarono per il commercio di oggetti e metalli. Coloro, tuttavia, che hanno firmato la ricchezza di San Daniele furono i Celti. Il loro contributo principale è stato quello di dar vita alla lavorazione delle carni, affumicandole prima e mettendole sotto sale poi, tecnica, oggi, utilizzata per il prosciutto.
In epoca moderna, fu occupata dai Francesi per lasciare poi il campo agli Austriaci con il Trattato di Campoformio.

Insomma, il paesino non ha avuto un passato del tutto positivo; difatti un avvenimento molto triste, ancora oggi ricordato con amarezza, è il disastroso terremoto del 1976, che parve quasi annientare il paese, tant’è che le zone più antiche restarono desolate. Tuttavia la cittadina è stata ricostruita più volte per ridarle l’antico volto di un tempo, aggiungendo qualche elemento in stile più moderno.

Il borgo non profuma solo di storia ma anche di cultura! Diversi sono gli appuntamenti che i cittadini si concedono durante l’anno, dalle stagioni teatrali agli eventi musicali. Per non dimenticare il Natale sandanielese che accompagna i cittadini in spettacoli, processioni, feste per bambini, concerti e mercatini.

Inoltre, il piccolo centro regala anche la possibilità di visitare il “Museo Civico Comunale” di cui gli abitanti vanno fieri. Fu grazie al professor Giuseppe Vidoni che vide la luce la galleria! Lo stesso, difatti, prima di morire, donò il suo patrimonio artistico alla località, affinché venisse costruito un museo. Inaugurato nel 1980, fu, dopo qualche anno, chiuso per poi essere riaperto a partire dal 2004.

A San Daniele le pagine di letteratura sono patrimonio cittadino e sono ben custodite all’interno della Biblioteca pubblica, tra l’altro una delle più antiche d’Italia. Situata nell’ex palazzo comunale, conserva centinaia di libri e codici umanistici, tra cui una Divina Commedia del XIV secolo, vanto di tutto il paese. Il vero fiore all’occhiello della biblioteca è la Bibbia Bizantina, scritta nel XII secolo e con ancora iniziali ricopiate a mano e decorate da abbellimenti geometrici e floreali.

Duomo di San Michele

Duomo di San Michele

Il percorso religioso lascia il passo al maestoso Duomo di San Michele, ornato da statue e con all’interno tele lungo le pareti, un altare maggiore e un meraviglioso fonte battesimale in pietra bianca. Di fianco si staglia il campanile a forma quadrata. A carattere più laico è la chiesa di Sant’Antonio Abate, ricostruita in seguito al terremoto e che ad oggi non ospita più i fedeli per la messa ma soltanto manifestazioni culturali.

Tuttavia ciò che rende San Daniele degna di nota è la famosa lavorazione dell’omonimo prosciutto. Prodotto ormai esportato in tutto il resto d’Italia, deve la sua fortuna al clima favorevole. Difatti il freddo proveniente da nord e il caldo dell’Adriatico generano una temperatura secca, senza umidità, che permette alle aziende di dar vita al prosciutto più agognato della penisola: la lavorazione prevede una serie di fasi che vanno dalla rifilatura fino alla stagionatura che dura circa otto mesi ed è proprio in quest’ultima fase che acquista un ruolo fondamentale il clima asciutto.

Ecco San Daniele del Friuli, un centro del nord dove la storia cammina a braccetto con le moderne strade dello shopping, come via Umberto I; dove la cultura è palpabile in ogni festività, e non solo, e dove alla vita religiosa si accompagnano feste di paese e sagre… occasioni in più per gustare il delizioso prosciutto!

(Foto 1 e 2 di Sebi1 in Pubblico Dominio)

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