16 Settembre 2008

Iseo: la città affacciata sul lago

di Andrea Bonfiglio (Blog Iseo. Alla Scoperta della nostra Italia)

Durante lo svolgimento di una vacanza programmata nello splendido nord Italia è facile sentirsi tentati dal rinomato fascino della città di Iseo, ubicata praticamente al centro dell’estremità superiore dello stivale, quasi a voler funger da strategico ombelico dell’intero settentrione.

Dal vicino Trentino-Alto Adige il passo è Iseo - Panoramaabbastanza breve: circa 90 minuti d’auto – partendo da Rovereto – per raggiungere la caratteristica cittadina lombarda che sorge sulla sponda sud-orientale dell’omonimo lago. Già avvicinandosi alla meta, attraversando i piccoli borghi che la precedono, si inizia ad essere rapiti dall’estrema bellezza del Sebino bresciano. Le ampie vie di transito che costeggiano le varie cittadine, fungendo da arterie principali del traffico, si pongono in netto contrasto con gli angusti vicoli – spesso contraddistinti dalla presenza dei cartelli di “senso unico”; talvolta riservati solo ai pedoni – che compongono l’attraente matassa dei centri urbani.

Il paesaggio, poi, è l’emblema dell’estro artistico di Madre Natura. Le acque lacustri, caratterizzate dalle intense sfumature di blu che si scuriscono spingendo il guardo dalla riva verso l’orizzonte, bagnano il suolo provinciale di Brescia dando così origine alle Torbiere, naturale habitat di diverse specie animali. A fungere da preziosa cornice a questo incantevole quadro sono le verdeggianti colline che stringono nel loro delicato abbraccio l’intera pianura, sotto lo sguardo attento d’un cielo magicamente terso.

Nelle fredde giornate autunnali ed invernali, inoltre, un tocco aggiuntivo di charme è solitamente conferito da una fitta foschia che si addensa sulla superficie del lago, nascondendo agli occhi dei visitatori il panorama locale. Ogni contro, si sa, ha però il suo pro, che nel caso specifico sta nella gioia di scoprire tutto d’un tratto, quando la nebbia rapidamente si dissolve, il suggestivo scenario precedentemente velato da un’opprimente oscurità.

Iseo Piazza GaribaldiCamminando per le vie del centro è possibile accorgersi anche dello spettacolo offerto dalle colorate abitazioni arroccate lungo le rive, che sembrano voler scendere a rinfrescarsi in acqua da un momento all’altro. Stessa impressione è offerta da alcuni locali come bar e ristoranti, le cui verande, adornate di tavolini e seggiole, affacciate sul naturale bacino d’Iseo rappresentano un’ulteriore tentazione dura da vincere. Nessun rimpianto, tuttavia, a cedervi; specie alla sera. La quiete che ammanta la cittadina nelle ore che seguono al vespro è un piacere cui non si deve rinunciare. Niente di meglio che una tavola imbandita, dunque, per goderne appieno.

Tra una portata e l’altra; quattro chiacchiere e una battuta con i commensali, nonché qualche riflessione indotta dall’insolita atmosfera, si ha perfino l’opportunità di ammirare uno “show” che di giorno è impossibile vedere. Si tratta di quello donato dalle luci accese delle case, dei lampioni e delle barche che, tremolando nel buio della notte, punteggiano timidamente l’orizzonte di tenui barlumi. “Candle in the wind” avrebbe poeticamente cantato Elton John assistendo ad una simile scena: come dargli torto! Per quanto il testo della canzone punti verso tutt’altro significato, viene da credere che la dolce melodia del musicista britannico non stonerebbe affatto tra le voci degli abitanti e dei turisti che affollano la città, intenti a contemplare insieme un nugolo di “candele al vento”.

(Foto di Federicoiseo in Pubblico Dominio e di Luca Giarelli in Licenza Creative Commons)

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