La “patria” del gioco e del relax

Saint-Vincent

Nella punta occidentale dell’Italia settentrionale, ovvero la Valle d’Aosta, sorge un borgo popolato da poco più di quattromila anime che può legittimamente vantare una fama internazionale: di nome fa Saint-Vincent ed appartiene alla comunità montana del Monte Cervino.

Un luogo reso originariamente celebre da una scoperta operata nel 1770 dall’abate Jean-Baptiste Perret, il quale si accorse, con buon intuito, che le mucche al pascolo solevano indugiare presso un gruppo di rocce micacee ove sgorgava spontanea una limpida acqua.

Successive analisi evidenziarono nel liquido la ricchezza di bicarbonato, solfato sodico, acido carbonico e cloruri. Un mix di componenti assai utili all’organismo che diede inizio al mito della locale Fons Salutis, da quel momento decantata agli avventori per le proprietà diuretiche e purganti. Peculiarità importantissime e di seguito rafforzate ulteriormente come confermato da quanto si può leggere in un documento del secolo XVIII° firmato dal senatore B. Pescarolo: “…l’esperienza ci ha largamente dimostrato che l’acqua minerale di Saint-Vincent trova la sua migliore indicazione nelle malattie del fegato, dello stomaco, dell’intestino e nelle congestioni viscerali, nonché per la gotta, il diabete e l’obesità”. Un insieme di qualità che fece aumentare a dismisura la notorietà della sorgente, le cui acque divennero ben presto più apprezzate di quelle famose di Vichy e Sangemini, attirando conseguentemente in loco un crescente numero di persone.

Tra i frequentatori più noti si annoverano personaggi del calibro di Giosuè Carducci, la regina Maria Teresa d’Asburgo d’Este, il principe Luigi Napoleone, Sua Altezza Reale Ferdinando di Savoia, Silvio Pellico e la regina Margherita. Un flusso costante di turisti che contribuì allo sviluppo di infrastrutture, strutture ricettive e centri di svago. Tra questi ultimi è celebre il Casino de la Vallée – casa da gioco tra le più importanti d’Europa, unica della Valle d’Aosta – che iniziò l’attività nel 1946. Un luogo ideale per tentare la sorte affidandosi al poker, al black jack, alla roulette ed a quant’altro offerto dal mondo dell’azzardo.

Le opportunità di gioco e di relax, tuttavia, non sono le uniche offerte oggigiorno da questo piccolo comune del nord Italia. La collocazione geografica, difatti, fa di Saint-Vincent una meta perfetta per dedicarsi agli sport invernali. Non a caso sul locale Col de Joux sorge un importante comprensorio sciistico – già scelto dalla nazionale francese di sci alpino per i propri allenamenti – che ospita perfino uno snow park adatto al divertimento dei più piccoli. Uno scorcio naturale dallo straordinario fascino paesaggistico che permette agli amanti delle passeggiate, sia in inverno – calzando le apposite racchette – sia in estate, di “perdersi” nella suggestiva foresta di abete rosso e larice che impreziosisce la vallata.

Come se non bastasse la città offre anche gradevoli occasioni di svago mediante spettacoli e manifestazioni talvolta ospitati nella graziosa cornice della centrale piazza Cavalieri di Vittorio Veneto. Un luogo d’aggregazione e di profonda identificazione, come voluto dal progetto – avviato dal Comune nel 1993 – che ha portato al rinnovamento dell’intero slargo. Tra le aree verdi, i pergolati, i giochi d’acqua delle fontane e perfino un laghetto, spicca la sede naturale di ciascun evento mondano: un palcoscenico rialzato (pavimentato con inserti lapidei), accostato ad una quinta scenografica formata da imponenti arcate in pietra. Un vero e proprio teatro a cielo aperto, come testimoniato dai camerini, dagli spogliatoi e dai servizi igienici adeguatamente ricavati nel sottosuolo. Una gustosa ciliegina su d’una torta già abbondante e sfiziosa, pertanto meritevole dell’attenzione di ogni appassionato di sport, benessere, gioco e divertimento.

(Foto di Anyram)