I trulli della Valle D’Itria e quelli dell’agro di Cisternino hanno ispirato il lavoro mirabile di un artigiano, Luca Lacetera, che nella e con la pietra ha trovato la sua dimensione dell’essere e dell’apparire. Per completarsi, poi, nella creazione di oggetti unici - ciotole, mortai, camini, lampade, appliques – dalle forme particolari ed eleganti che, nonostante il materiale, sono dotati di una spettabile leggerezza tipica della terra di Apulia.
Luca Lacetera intervistato per Comuni-Italiani.it
A quando risalgono le origini di questa antica professione?
Le origini del mio mestiere sono antichissime: in ogni epoca e in ogni luogo l’uomo ha da sempre cercato di dare ai materiali naturali le forme che più riteneva vicine al suo concetto di bello. Il mestiere degli scalpellini ha dato origine a opere di inestimabile bellezza e valore, basti pensare a tutte le chiese che forse sono i luoghi in cui meglio si sono potuti esprimere e che sono giunte fino ai nostri giorni invariate nel loro fascino. Inoltre, i borghi antichi dei nostri comuni, le masserie fortificate, i trulli e gli stessi muretti a secco, sono tutti il risultato dell’infaticabile mano di chi dalla pietra è riuscito a tirar via la scorza, facendo emergere tutto il suo fascino.
Quando è nata in lei la passione per questa antica arte?
Mi ha sempre affascinato l’idea di riuscire a far uscire dalle mie mani qualcosa partendo dal nulla, dall’informe. Ho cominciato giocando con il legno, poi la sfida della pietra che nonostante la sua durezza riesce a trasformarsi in ciò che la mia mente immagina e le mie mani plasmano. Ho iniziato lavorando la pietra per opere murarie, quali i trulli, le arcate, i muretti a secco che tanto sono diffusi dalle mie parti. Ho seguito un corso per maestro trullaro e di lì è esplosa la mia passione per l’arte dello scalpellino. Ho cominciato con oggetti relativamente semplici, quali i mortai, poi ci ho preso gusto e la mia fantasia mi ha spinto a crescere professionalmente, facendomi scavare, traforare e decorare blocchi di pietra durissima sempre più impegnativi.
Quali gli oggetti sui quali punta maggiormente?
Tutti, ma in particolare le lampade da tavolo e da muro in cui i giochi di luce sembrano ancor di più dare vita alla pietra, investendola di colore che si irradia da mille trafori. Anche le prese d’aria grazie al loro abbinamento luce – pietra, stimolano la mia creatività.
Per quali motivi i suoi manufatti sono unici?
Perché nascono da ciò che ho dentro, dalle mie emozioni e sensazioni che sono relative a particolari momenti della mia vita. Ogni particolare, ogni decoro rispecchia una mia idea e non è mai messo lì per caso: tutto rientra in un disegno che è ben definito e che si evolve solo nella mia mente. È proprio l’evoluzione dell’esecuzione che cambia in corso d’opera che non può essere imitata da nessuna macchina. Gli stessi attrezzi che adopero per lavorare li realizzo e modifico in base alle mie specifiche esigenze del momento.
Quanto e come il tempo ha segnato l’evoluzione dei suoi prodotti?
Penso che il progresso non influisca molto sulla realizzazione di un manufatto, in quanto la sua creazione è affidata esclusivamente all’ingegno e alla manualità di chi lo produce, quindi per quanto mi riguarda: niente progresso nel mio lavoro! Inoltre mi piace vedere in quello che realizzo un ché di tempi lontani, per cui mi piace lavorare esclusivamente con strumenti tradizionali.
Quanto le tradizioni locali hanno influito sulla diffusione di questo mestiere?
La Puglia ha un’antichissima tradizione per quel che riguarda la lavorazione della pietra: i nostri centri storici sono ricchi di opere di maestri scalpellini che hanno contribuito a rendere più bella la nostra terra.
Ci sono nella sua città strutture per l’esposizione di questi manufatti?
Che io sappia, ci sono gallerie e saloni per mostre temporanee, per le quali, in alcuni casi, ci si deve occupare anche dell’organizzazione: cosa non proprio banale ed economica.
Vengono organizzati eventi, fiere, mostre mercato per la loro commercializzazione e promozione turistica?
La mia città sembra avere “riscoperto” l’esistenza di un artigianato artistico nel suo territorio solo l’anno scorso, quando la Provincia ha organizzato una simpatica manifestazione: Artisticamente. Questo evento ha permesso a me e a tanti altri artigiani di mettere in mostra le proprie creazioni in una delle sale più importanti della città. Tuttavia, per il momento non c’è stato seguito, nonostante il successo di pubblico di questa ben riuscita manifestazione. Inoltre, alcune mostre vengono anche organizzate in provincia, ma a mio avviso sono troppo pochi gli eventi e non si riesce a dare la giusta visibilità alle tante forme di artigianato artistico presenti sul territorio.
In che modo la sua attività potrebbe essere maggiormente valorizzata?
Con eventi quali quello suddetto, in cui la Provincia, il Comune o chi per loro si occupino dell’organizzazione di eventi promozionali, mentre a noi artigiani è lasciato il compito di continuare a fare il nostro mestiere, di creare e stupire con la nostra creatività. Inoltre, credo che dovrei puntare sull’internazionalizzazione, sembra che in Italia non ci sia spazio per l’originalità e unicità delle cose, ma non è proprio banale e servirebbe un supporto degli enti preposti.
La pietra di Luca di Luca Lacetera
via M. Lutero, 11 - 70100 Bari
Telefono cell.: 347 6702850
Indirizzo email: info@lapietradiluca.it
Sito web: www.lapietradiluca.it
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