La tangenziale che congiunge Prato e Firenze è quasi deserta. L’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci campeggia in bella mostra sul ponte che sovrasta il sottopassaggio. E’ una fredda domenica di Dicembre e molta gente – date le festività e l’orario – è ancora con i piedi sotto il tavolo e le posate in mano. L’auto, intanto, macina chilometri, senza affanno.
Sconfino finalmente nella culla del rinascimento e il locale abitato di Calenzano mi porge un silente benvenuto. Affronto in scioltezza un paio di rotatorie piacevolmente sgombre ed in men che non si dica imbocco l’autostrada. Qualche minuto ancora e sono già alla prima uscita: Barberino di Mugello. Pago il dovuto al casellante e sono in città.
La segnaletica stradale è fitta, ma scorgo senza affanno il cartello che mi interessa. Le indicazioni sono precise e in poco tempo sono a destinazione. Degli immensi parcheggi a ingresso gratuito accolgono i viandanti pronti ad accedere ad uno dei “villaggi” più particolari della Toscana: il Designer Outlet di Barberino di Mugello. Un complesso suggestivo, strutturato proprio come un borgo rinascimentale che mette in evidenzia costruzioni a due piani forgiate secondo lo stile tipico di questo particolare periodo storico. In questi edifici spaziosi, disposti lungo le sponde di un fiume attraversato da eleganti ponti in legno, trovano collocazione oltre novanta negozi delle più importanti firme del panorama mondiale (Adidas, Ck, Guess, Levi’s, Missoni, Puma…) che propongono ai numerosi clienti migliaia di articoli pregiati. Passeggiare per le vie che si snodano fra questi moderni punti vendita che, a causa della conformazione, ricordano molto le antiche botteghe dei commercianti di un tempo, è certamente un’esperienza insolita, seppur gradevole.
La totale assenza di barriere architettoniche e la presenza di aree destinate ai bambini (ad esempio il parco giochi), di zone di sosta (piazzette areate con comode panchine) e di servizi dotati di fasciatoio sono la concreta testimonianza di una notevole attenzione rivolta ai portatori di handicap, ai bambini, agli anziani ed alle famiglie in genere.
Passeggio lentamente davanti alle vetrine e vengo rapito dalla magica alternanza delle tinte pastello che costituisco la principale costante delle mura e dei tetti di queste inconsuete unità commerciali. Un tocco aggiuntivo di fascino è conferito dalle verdeggianti colline circostanti che sembrano cingere l’intero complesso in un caloroso abbraccio. La gente che mi passa accanto, tuttavia, sembra non accorgersi di tutto questo, rapita com’è dall’irrefrenabile impulso all’acquisto.
E’ fuori discussione che questo luogo votato al business – a metà strada fra Bologna e il capoluogo toscano – rappresenti un determinante polo d’attrazione (la folla che gremisce costantemente le boutique lo testimonia) che invoglia milioni di turisti a raggiungere questo borgo popolato da poco più di diecimila anime. Una sorta di specchietto per le allodole che consente ai meno distratti di scoprire anche altri aspetti di una terra che ha ben altro da offrire. Straordinari scorci naturalistici come il lago di Bilancino o l’oasi WWF di Gabbianello; gli edifici storici come la villa medicea di Cafaggiolo o il castello costruito dalla famiglia dei Cattani di Cambiate (XI secolo); la Pieve di San Gavino Adimari o la Chiesa di Sant’Andrea a Camoggiano rappresentano senza alcun timore di smentita degli eccezionali elementi paesaggistici di cui ogni visitatore può godere appieno.
(Foto di sailko e di enigmatichus in licenza Creative Commons)
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