Una passione innata nella “città giardino”

Un figlio storico della “città giardino”. Stefano Croce nasce a Milano, ma la sua storia e quella della sua famiglia hanno un secolare rapporto con Cusano Milanino. Professionalmente, ama definirsi un giornalista totale: carta stampata, internet, radio e televisione.
Lo sport è la sua passione fin dagli esordi nel 1994 con la rivista nazionale “Sportivo”, seguita dalla collaborazione con la Gazzetta dello Sport. Nello stesso periodo il suo battesimo su internet con il web magazine Grandangolo, da lui fondato.
Il 2001 è l’anno della radio. Per Radio 101 oltre a condurre lo speciale sui Mondiali di Calcio 2002 in Corea e Giappone, è inviato speciale nei più importanti casi di cronaca nera degli ultimi anni: la morte della Contessa Vacca Agusta, il killer di Padova, il duplice delitto di Novi Ligure, la tragedia del tunnel del San Gottardo, quella di Linate e il giallo di Cogne.
Dopo le collaborazioni con alcune importanti emittenti Tv - tra cui “Antenna 3“, “Play Tv Italia” e “Canale Italia” - e il quotidiano “Libero”, nel 2005 è coordinatore della redazione sportiva del nuovo circuito radiofonico nazionale Conert, per il quale conduce – su tutte le emittenti leader nella propria provincia – la trasmissione “Basket on air”.
Nel 2006, dopo aver diretto la nuova testata giornalistica nazionale “RT News” e collaborato con “OdeonTV“, arriva la definitiva consacrazione con l’ingresso a “LA7”, per cui lavora tutt’ora occupandosi tra le altre cose anche del canale digitale terrestre “LA7 Sport”.
Tra le altre cose, parla anche di un altro illustre cusanese nell’intervista rilasciata per Comuni-Italiani.it

Stefano Croce e il giornalismo: un vecchio amore o un colpo di fulmine dell’età adulta?
In realtà forse si potrebbe parlare davvero, in questo caso, di passione innata. Avevo infatti 5 anni non compiuti quando giravo per casa con un vecchio - ai tempi però “ipertecnologico” - registratore a cassette, più grande di me. Collegato c’era un piccolo microfono nero con la “testa” cromata che ricordo ancora oggi come uno dei più belli mai adoperati.
Facevo radiocronache “guardando” partite immaginarie, nella fantasia. Facevo commenti dopo aver visto in tv gare sportive di ogni disciplina e mi improvvisavo già “conduttore in erba” andando a rompere le scatole a parenti e amici, gli “ospiti” del minitalk…

Stefano Croce

Il primo articolo su Cusano non si scorda mai. A quando risale?
Una quindicina di anni fa, frequentavo il Liceo Classico, e muovevo i primi “veri” passi nel mondo del giornalismo scrivendo come tutti fanno all’inizio di un percorso sui giornali locali. Ricordo con immenso piacere di aver ricostruito la storia di Cusano Milanino e di aver pubblicato un piccolo reportage storico sul palazzo Omodei, storica costruzione secentesca nel centro del paese, e sugli affreschi di Carpoforo Tencalla, grande artista svizzero che diffuse il barocco italiano nell’Impero Asburgico e in tutta l’Europa centrale.

Il suo legame con i luoghi storici della “città giardino”?
La mia famiglia risiede in questo comune da 500 anni (sono stati compiuti al riguardo approfonditi studi sulla genealogia), prima ancora che prendesse il nome di Cusano sul Seveso ed apparteneva al Feudo di Desio. Ogni angolo di quei giardini è casa. Dal Quartiere centrale al Quartiere Regina Elena, passando per le ville in stile liberty del Quartiere Milanino.

Una locuzione cusanese che le capita di spesso di pronunciare.
Una che vorrei rivolgere a tutti coloro che s’improvvisano giornalisti e pretendono di insegnare il mestiere a chi ha una lunga esperienza alle spalle. “Ofelè fa el to mesté” (traduzione letterale=Pasticcere fai il tuo mestiere). Ovvero ognuno faccia il proprio senza permettersi di sentenziare nel campo altrui.

A proposito di pasticceri, è vero che qui si mangia la migliore brioche del milanese?
Verissimo. E - sebbene io non possa fare pubblicità per deontologia professionale - è altrettanto vero che a Cusano c’è una pasticceria che produce il miglior panettone del mondo. Giuro.

Un titolo e un flash d’agenzia per raccontare Cusano a modo suo.
Cusano nuova ma vecchia. Passano gli anni ma Cusano Milanino - alla pari con un altro comune del mio cuore (Santa Margherita Ligure) - cambia senza cambiare. Tradotto: migliora, si rinnova, cresce ma conserva sempre lo stesso fascino “di una volta”, lo stesso “colpo d’occhio” quando la osservi di passaggio. A distanza di decenni.

Una città che serba il suo antico fascino ma che ha un po’ di strada da fare verso la modernità.
Anche se negli ultimi anni ho notato dei sensibili miglioramenti in questa direzione, debbo tuttavia ammettere che, per quanto riguarda le nuove tendenze e la tecnologia, Cusano credo sia ancora un po’ in ritardo. Ma arriverà il momento…

Perché lo sport è così importante per Cusano?
Cusano e lo sport è un binomio che si riassume con sole quattro lettere: Trap. Giovanni Trapattoni, grande amico che non ha bisogno di alcuna presentazione, è l’emblema vincente dello sport in questo comune che si ricorda, in tutto il mondo, soprattutto proprio per questo.

Professione reporter: tra blog e social network, come vede il futuro della professione giornalistica?
Rispondendo a questa domanda si potrebbe - e forse “si dovrebbe” - scrivere un libro, ma il tempo (e gli spazi) ci inducono a sintetizzare. Le novità sono tante e saranno tantissime. Occorre tuttavia che tutti facciano sempre molta attenzione a cos’è “reale” e cos’è “virtuale” e soprattutto a cos’è una “professione” e cos’è un “gioco”, sebbene divertente ed alle volte utile.
Non ci si può improvvisare giornalisti perchè si scrive qualcosa su Internet nè tanto meno reporter se si pubblica una fotografia su facebook.