10 Luglio 2008

Bagnoregio, dove il tempo si è fermato

di Antonio Lodesani (Blog Bagnoregio. Alla Scoperta della nostra Italia)

La ridente cittadina di Bagnoregio si trova a nord rispetto a Viterbo ed è un piccolo luogo molto suggestivo da visitare e anche particolarmente affascinante in particolari condizioni climatiche.

Il nome del paese (Balneum Regis, bagno de re) deriva quasi certamente dall’antica presenza di acqua sulfurea nella zona. Leggenda vuole che Desiderio, re dei longobardi, venne curato da un male ignoto grazie agli effetti benefici di tali acque.

Tra le costruzioni di carattere medioevale ebbe i natali nel 1217 San Bonaventura, al secolo Giovanni Fidanza famoso teologo e filosofo, considerato uno dei più importanti conoscitori della vita di San Francesco di Assisi. Tra le opere più famose ricordiamo “Itinerarium mentis in Deum” documento fondamentale del misticismo medioevale in cui si evidenzia la contrapposizione tra scienza e fede e “Legenda maior” opera biografica su San Francesco.

Ma cosa vi può spingere a visitare questo piccolo angolo d’Italia?

Pregevoli sono le manifestazioni caratteristiche del presepe e del palio della tonna.
Il primo viene organizzato il 26 dicembre, il 1 e il 6  gennaio tra le frazioni di Mercatello e Civita, che rappresentano rispettivamente Nazaret e Betlemme.
Il Palio della Tonna invece, chiamato così per la forma “tonna” (tonda) del percorso, si svolge a Civita di Bagnoregio e consiste in una particolare corsa a dorso d’asino che si tiene la seconda domenica del mese a giugno e a settembre.

civitaSicuramente ancora non sarete pienamente convinti di viaggiare alla volta di Bagnoregio ma c’è una cosa che vale la strada da percorrere: La città che muore.
La frazione di Civita di Bagnoregio infatti è un piccolo borgo medioevale che si trova su un  colle tufaceo circondato dalle valli dei torrenti Chiaro e Torbido. Da lontano appare come i piccoli paesini delle fiabe che si ergono sulle anguste rocce, oppure come il famoso castello di Dracula se non che al posto del maniero vi è un piccolo nucleo abitativo. Il basamento del colle di tufo è costituito da argilla, per cui, con il passare del tempo, il processo erosivo degli agenti atmosferici porta ad un corrosione che piano piano causerà l’inevitabile “morte” della città.

Civita è raggiungibile tramite un lungo ponte di cemento armato, lungo 300 metri circa, che permette di camminare nei viottoli del paese scorciorespirando l’aria di un tempo o passeggiare nella completa assenza di automobili magari osservando il panorama mozzafiato o qualche scorcio caratteristico. Potrete ammirare un mulino del ‘500, la chiesa di San Donato e la porta di Santa Maria in cui è possibile notare la figura scultorea dei leoni che stringono tra le zampe delle teste umane e che simboleggia la rivolta degli abitanti contro la famiglia Monaldeschi.

“La città che muore” ha un fascino particolare, difficilmente esprimibile a parole, che si accentua ancor di più in particolari condizioni climatiche ad esempio con la neve che copre le pendici del colle. Tuttavia è soprattutto con la nebbia che il posto diventa addirittura fiabesco, se volete lasciare di stucco la vostra bella questo è il posto adatto; immaginate il piccolo borgo che spunta dalle nubi come se fosse sospeso nel cielo, come se facesse parte di un altro mondo pronto per essere scoperto.

(Foto di Victoria e Giovanni Volpato in licenza Creative Commons)

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