Molti Certaldo l’avranno vista in occasione di due feste organizzate dal comune, che si tengono in diversi periodi dell’anno e attirano molti turisti: la Mercantia e la Boccaccesca.
La prima è una rassegna di teatro da strada che si tiene a luglio, dove i visitatori possono passeggiare per le suggestive vie del borgo medievale ammirando giocolieri, burattinai, trampolieri, mimi.
La seconda si tiene invece ad ottobre ed è improntata sulle delizie della gastronomia locale: degustazione di vini e prodotti locali, ristoranti, bancarelle e “percorsi del gusto” allestiti in corti e giardini del borgo.
Ogni anno le date cambiano: per chi volesse partecipare a queste due manifestazioni, è consigliato controllare le date sul sito ufficiale del comune.
Naturalmente il comune di Certaldo non poteva dimenticare il suo più illustre cittadino: ogni anno si tiene infatti il Premio Letterario Giovanni Boccaccio, vinto in passato anche da Indro Montanelli ed Enzo Biagi.
Prima di continuare, è necessario specificare che il borgo medievale è sulla parte alta della città, su una collina: per arrivarci (se non si desidera salire a piedi dato che in macchina vi si possono recare solo i residenti) è possibile approfittare del servizio offerto dalla funicolare, risparmiando tempo e fatica.
Certaldo, il cui nome deriva da Cerretum Altus, nasce in epoca etrusca e da lì si sviluppa, attraverso una storia ricca di avvenimenti. Nel 1164 venne concesso come territorio ai Conti Alberti da Federico Barbarossa e i nuovi proprietari vi fecero costruire alte torri difensive. Ma con l’invasione di Firenze venti anni dopo, le torri dovettero essere abbattute in segno di sottomissione. Il Rinascimento costituì “l’epoca d’oro” di Certaldo, diventando, sotto i Medici, la città più importante della zona fra Siena e il capoluogo.
Un ulteriore impulso alla storia della cittadina si ebbe nel 1849, grazie alla costruzione della linea ferroviaria Empoli – Siena che contribuì allo sviluppo di attività lavorative di vario genere.
Purtroppo, le crescita del comune ebbe poi un pesante arresto durante la Seconda Guerra Mondiale: alcuni bombardamenti distrussero molte zone del paese, fra cui la casa di Giovanni Boccaccio (che è stata ricostruita dopo la fine del conflitto e oggi si può visitare).
Dopo esservi immersi nelle magiche atmosfere del teatro di strada e aver assaporato qualche prodotto della tipica cucina senese, è tempo di dedicarsi ad alcune visite artistiche e culturali.
Per esempio il Palazzo Pretorio, del quale si può raccontare un particolare curioso: è l’unico edificio ad essere stato sottoposto a ristrutturazione nel 1400 (quando diventò palazzo vicariale) e questo intervento è l’unico che ha modificato le caratteristiche della Certaldo medievale (molto interessanti le inquietanti prigioni che si trovano al suo interno). Per il resto, la città medievale ha conservato tutte le caratteristiche originarie, come si può vedere passeggiando per le sue strade.
Via Boccaccio è la via principale, larga e molto lunga: nel Medioevo questo tipo di strade avevano, infatti, la funzione di piazze.
Si potrebbe pensare che, essendo stata interamente ricostruita in tempi recenti, la Casa di Boccaccio non sia interessante da vedere. Niente di più sbagliato, in quanto al suo interno è conservata un’importante biblioteca, nella quale si possono ammirare volumi del Cinquecento.
Qui ha anche sede un centro studi sul famoso autore del Decamerone.
Nelle vicinanze di Certaldo, immerso nella bella campagna della Valdelsa, si può vedere ciò che resta del Castello di Pogni. La storia di queste rovine è molto interessante, in quanto il castello venne distrutto e ricostruito due volte, in concomitanza cioè delle invasioni fiorentine della città. Dopo la prima distruzione (voluta dai fiorentini, in quanto costituiva un baluardo difensivo), il castello venne ricostruito in segno di sfida. Con la sconfitta seguente, però, la roccaforte venne definitivamente distrutta, tranne le poche rovine che si possono vedere ancora oggi.
In conclusione, Certaldo merita una visita accurata non solo per la cucina e la bellezza del luogo, ma soprattutto per l’emozione di sentirsi immersi in un angolo di Medioevo.
(Foto di Vignaccia76 in licenza GFDL)
Scrivi un commento
Per inviare un commento devi fare il login.