13 Aprile 2010

La “collina” d’Italia che dialoga con l’Europa

di Marcello Di Sarno (Blog Gorizia. Interviste Sindaci)

Il Sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, intervistato per Comuni-Italiani.it

Con quali priorità per il territorio goriziano ha affrontato questa prima parte del mandato e quali principali traguardi sono stati raggiunti?
Senz’altro le priorità su cui questa amministrazione si è maggiormente impegnata riguardano, da una parte il recupero urbanistico del “cuore” storico di Gorizia, che si trovava in condizioni di forte degrado e, dall’altra, un sostegno concreto, e non solo una mera solidarietà di facciata, alle famiglie colpite da problemi occupazionali a causa della crisi.
Per ciò che concerne il primo obiettivo, abbiamo aperto tantissimi cantieri, procedendo alla riqualificazione di gran parte dell’area. In soli due anni e mezzo abbiamo concluso i lavori in quattro vie caratteristiche e in uno dei luoghi più suggestivi della città, piazza Sant’Antonio, ridando un’anima al centro storico cittadino. Purtroppo, il problema che abbiamo avuto con un’impresa ci ha impedito di concludere i lavori, in tempi brevi, anche in piazza Vittoria, ma stiamo recuperando. Adesso, peraltro, siamo proiettati nella seconda fase, ovvero l’arredo urbano e il programma di animazione del recuperato centro storico.

Ettore Romoli

E per fronteggiare la crisi?
Siamo andati ben oltre le nostre competenze, stanziando fondi per chi ha perso il lavoro e si trova in precarie condizioni economiche. Sappiamo che il problema non si risolve definitivamente ma almeno un piccolo aiuto economico le famiglie hanno potuto averlo e, considerando le tante richieste pervenute al Comune, è stato assolutamente gradito.
Voglio anche ricordare la grande determinazione con cui abbiamo perseguito gli obiettivi di riqualificare l’offerta universitaria di Gorizia, riuscendo a far attivare il triennio di Architettura, e a rilanciare il suo ruolo internazionale; attivando per primi in Italia e in Slovenia, lo strumento del Gect (Gruppo europeo di cooperazione territoriale, NdR), insieme ai Comuni di Nuova Gorizia e San Pietro Vertoiba; promuovendo manifestazioni di altissimo livello, come l’International Desk, che ha concentrato a Gorizia i ministri dell’area Adriatico Balcanica

Guardando alla sua delega specifica ai Lavori Pubblici, come e attraverso quali progetti pensa che possa cambiare il volto di Gorizia?
Come ho detto prima, c’è un forte impegno per la riqualificazione del centro storico cittadino e chi ha avuto modo di visitare la città recentemente ha potuto già intravvedere il bellissimo “nuovo” volto di Gorizia, realizzato attraverso un recupero urbanistico profondamente rispettoso delle caratteristiche storiche dei luoghi.
Prima della fine del mandato, partiranno anche i lavori riguardanti la sistemazione della salita che conduce al castello, viale D’Annunzio e corso Verdi. Forse riusciremo anche ad aprire il cantiere per la riqualificazione di corso Italia.

Sotto il profilo economico, che ruolo gioca Gorizia nello scacchiere regionale e nell’ambito dei rapporti italo-sloveni?
Ritengo che questa amministrazione abbia dato una forte svolta ai rapporti con la Slovenia, passando dalle cosiddette “buone intenzioni”, che in tanti anni hanno prodotto ben poco di concreto, alla realizzazione del Gect: ovvero il primo strumento giuridico che consentirà ai nostri Comuni transfrontalieri, di dialogare direttamente con l’Unione europea e di accedere, quindi, anche ai finanziamenti collegati allo sviluppo di quest’area.
Questo lavoro ha riscosso l’apprezzamento non solo delle massime autorità italiane e slovene, ma anche di quelle della nostra Giunta regionale, a partire dal presidente, Renzo Tondo, che ha scommesso fin dalla sua campagna elettorale sul ruolo internazionale di Gorizia.

Cos’è che la rende affascinante per un turista?
E’ una città sempre più bella e non solo ha tanti “gioiellini” da visitare, dal castello a villa Coronini, allo stesso centro storico, ma anche sotto l’aspetto enogastronomico non ha nulla da invidiare ad altre città turistiche.
C’è, poi, tutta la sua storia, la storia della città più italiana d’Italia, la storia di una città cui è stato imposto un confine che l’ha tagliata in due, un confine che è passato sopra la testa di un’intera comunità e che oggi, dopo sessant’anni, anche se non c’è più ha lasciato una forte impronta.

Dove va ricercata l’identità storica goriziana?
L’identità storica goriziana vive ovunque. Il restauro del centro storico significa recuperare l’anima di Gorizia che si può “scoprire”, oltre che in vie e piazze, anche negli edifici realizzati da notissimi architetti. Ovviamente il castello, con il suo Borgo è ancora lì a testimoniare i legami di Gorizia con ampie aree d’Europa, che formavano con essa la Grande Contea.

Da cittadino prima ancora che da Amministratore, cos’è che la rende orgoglioso della sua città?
Mi rendo conto di peccare di companilismo ma nutro un grande amore nei confronti della mia città, un amore che non mi rende molto obiettivo sui suoi difetti. Quindi, sono orgoglioso di ciò che Gorizia è in sé, con la sua storia, il suo vissuto e la sua capacità di reazione. L’unica critica che posso fare è che, a volte, i goriziani, sono eccessivamente negativi e si concentrano sulle cose che non vanno, perdendo di vista le tante positività della nostra città.

  • Segnala su: Inserisci nei preferiti del.icio.us segnalo OKNOtizie Google YahooMyWeb Facebook Technorati

Scrivi un commento

Per inviare un commento devi fare il login.

Articoli nei Comuni Vicini: Capriva del Friuli (1), Cormons (2)