Sorge nell’area sud-occidentale della Toscana, nella rinomata provincia di Siena, un piccolo borgo popolato da meno di tremila anime. Si tratta della graziosa Cetona, che si sviluppa da un’altezza minima di 257 m.s.l.m. fino alla vetta dell’omonimo monte, posta a 1.148 m.s.l.m.
Un luogo a misura d’uomo, come è possibile intuire dalla racchiusa piazza che rappresenta il cuore urbano della città. Un invaso dalle fattezze rettangolari, piuttosto allungato, che si mostra a tratti vagamente irregolare e si sviluppa ai piedi del nucleo medievale, ospitando settimanalmente i banchi del mercato cittadino. Uno spazio dominato dal grigio della superficie calpestabile, dal tenue giallo sabbia dei palazzi e dal verde acceso delle loro veneziane.
Qui si erge la grande fontana dal basamento ottagonale, caratterizzata da una coppia di vasche che rappresentano il fulcro prospettico di una pavimentazione a maglia composta da lastre di travertino “noce” e travertino chiaro. Un lastricato che muta, nei pressi della Chiesa di San Michele Arcangelo (fondata nel 1155), in una sorta di sagrato che valorizza lo stesso edificio religioso riproducendo – con varie tonalità di travertino – le navate che ne contraddistinguono l’interno.
Lo slargo, intitolato a Garibaldi, si lascia anche apprezzare per l’omaggio volutamente reso al passato. Nella parte sud-occidentale, infatti, viene celebrata l’acqua grazie alla presenza dei vecchi lavatoi che, in una sorta di nostalgico connubio con le antiche cisterne sotterranee, lasciano scorrere incessantemente il vitale liquido lungo una cimasa ricavata nel muretto che delimita gli antistanti gradoni.
L’architettura, tuttavia, non è l’unico pregio di questa località. A stupire positivamente, infatti, è anche l’incontaminata essenza del paesaggio, dalla cui generosa terra nascono rigogliosi ulivi che donano stagionalmente un olio di spiccata qualità.
Come se non bastasse ecco pure numerosi centri di cultura. Primo fra tutti il Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona, importante centro di documentazione del popolamento dell’area locale. Il suo percorso museale è strettamente connesso al Parco Archeologico-Naturalistico cittadino, area in cui è possibile visitare alcune cavità appositamente attrezzate, ubicate in località Belverde. Sono inoltre segnalati vari itinerari per raggiungere a piedi o in auto le destinazioni di maggiore interesse naturalistico.
Particolarmente apprezzabili sono pure gli edifici storici. Il primis Villa La Vignola, residenza settecentesca del nobile cetonese Sallustio Terrosi, conosciuta soprattutto per il suo vasto parco. Una superficie collinare di circa 15 ettari, i cui confini sono segnati da una cinta di viali ornata di cipressi. Qui troviamo pure dei verdeggianti lecci e varie specie di sempreverdi, così come un ampio giardino, orti ed oliveti. Da notare anche alcune stravaganze, come ad esempio la presenza nel sottosuolo di un reticolo di tunnel artificiali, sovente ricoperti di stalattiti e stalagmiti. Piuttosto particolare è anche la tomba etrusca (VII secolo a.C.) trasportata in loco direttamente dal sito originario, al pari del capiente teatro in pietra che ospita circa duecento persone.
Degno di particolare attenzione è il suggestivo Castello di Camposervoli, antichissimo complesso riconducibile ad un insediamento etrusco. Da non dimenticare, infine, il Convento di San Francesco (1212) ed il Romitorio di Belvedere (XI secolo): due luoghi immersi nel verde che trasmettono uno straordinario senso di pace. Del primo, oltre alla piccola chiesetta che si trova nel curato bosco circostante, è apprezzabile l’iscrizione posta sull’architrave del portale d’accesso che recita “DOM. PORTA A GETTUMULU PER FRANCISCE DIENOMEDES – VISITA 1505”.
Insomma, Cetona riesce a coniugare in un ambiente a misura d’uomo i fasti di un remoto passato e la quotidianità di un pregevole presente.
(Foto di venticello)
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