Quella che in agosto scorso è nata come una vacanza on the road, durante il percorso per raggiungere la meta si è trasformato lentamente in un film comico sulle vacanze di un italiano medio che si dirige verso il nostro amatissimo sud per le vacanze estive. Ma quando poi si arriva a mettere piede in terra siciliana ci si dimentica di tutto! Rapiti dalla magia di quei luoghi, si affonda con leggerezza in un passato dalle radici talmente profonde che si ha la sensazione di fare un viaggio nel tempo.
Per due curiosi del mondo come noi, andare alla scoperta della Sicilia più arabeggiante, quella il cui tratto di costa si snoda da Palermo fino a Trapani e più giù, ci riempiva di una strana smania di fare, girare, guardare, assaporare: non contavano le 10 ore di viaggio che ci avrebbero atteso da programma sotto la calura da agosto pieno, né il fatidico tratto autostradale Salerno-Reggio Calabria, né le ore di sonno mancate. Ogni minima fatica sarebbe stata ricompensata al meglio una volta arrivati. Questo era poco, ma sicurissimo! Sabato 6 agosto, ore 8 di un mattino chiaro e stranamente silenzioso: finalmente si parte!
Eccitati e super sorridenti come dei bimbi la notte di Natale, imbocchiamo una serie di stradine, e poi un tratto di super strada che ci porta alla fantomatica A3… una storia tutta italiana che dura da più di 40 anni… stereo ed aria condizionata a tutto volume per iniziare freschi e rilassati le nostre attesissime vacanze, però del tutto ignari che davanti a noi si sarebbero spalmate senza pietà 13 lunghissime ed interminabili ore di viaggio fino alla fine dell’Italia… e si fece buio…
Alle 16.00, il sole ancora altissimo e cocente accompagna la nostra traversata Villa San Giovanni – Messina; alle 17.00 una vegetazione lussureggiante e profumata alternata a colline brulle e scure ci insegue lungo i margini della super strada che ci conduce da Messina verso il Palermitano. Il caldo ancora torrido e la stanchezza di tante ore in auto cominciano a diventare davvero insopportabili. Dopo circa 200 km in lontananza il paesaggio comincia a popolarsi di abitazioni, enormi insegne pubblicitarie e… traffico! Palermo è vicinissima e ci accoglie tra i profumi ed i colori di un tramonto tra i più spettacolari in assoluto di tutta l’estate. I riflessi rosati del sole nel mare in lontananza, una montagna scura e maestosa protegge e abbraccia l’intera città: è questa la prima immagine che ho di Palermo, quella che mi è rimasta nel cuore, e che si confonde con i ricordi di strade immense e vicoli strettissimi, palazzi enormi e piccole chiesette, teatri antichi, parchi immensi, luci e gente in ogni angolo.
Appena arrivati in hotel, la voglia di immergersi in una città così viva è incontenibile, più della stanchezza di un viaggio infinito come quello che ci aveva sottratto una intera giornata ai nostri pochi giorni in città. A zonzo per le vie del centro di Palermo, ogni angolo è una scoperta: un parcheggio auto con le pareti coperte da antiche maschere del teatro greco, che fino ai primi decenni del ‘900 era ancora un teatro attivo, viuzze strette costellate da piccoli ristorantini all’aperto, un profumo intenso di spezie nell’aria e poi, d’improvviso davanti a noi, il Teatro Massimo in tutto il suo splendore!
Quello che abbiamo scoperto la prima sera a Palermo, è stato solo un assaggio di tutto quello che avremmo vissuto nei giorni successivi in questo meraviglioso, maestoso angolo di Sicilia.
2 commenti a “Un’estate a Palermo: in viaggio fino alla fine dell’Italia”
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bellissimo posto.sicuramente la sicilia è una bellissima terra.non ci sono mai stato,ma sicuramente lo farò..
Credo che un viaggio così interessante meritasse qualche desrizione più particolareggiata delle cose viste, limitando le parti dedicate ai disagi del viaggio.