10 Ottobre 2008

Visita al Maniero dei Conti di Challant

di Sofia Riccaboni (Blog Verrès. Racconti di Viaggio)

Una giornata di riposo e la voglia di visitare un luogo che riesca a dare emozioni, che dia la possibilità di regalare qualcosa di nuovo alla mia voglia di conoscere i momenti e i mille volti della storia italiana.

È cosi che mi ritrovo in Valle d’Aosta per visitare quello che mi raccontano essere il primo esempio di maniero a blocco unico costruito in Italia, il castello di Verres, precursore del modello rinascimentale. Non si può non vederlo arrivando in Valle d’Aosta, perché è posto proprio sull’ingresso di questa splendida valle.

Castello di VerresAll’apparenza sembra una torre, bassa e tarchiata, ricordo di qualche antico castello scomparso. Invece questa rocca, circondata da lunghe mura difensive, venne sempre utilizzato come sicuro rifugio. Ed entrando è impossibile non sentire il fascino di queste mura che, anche se spoglie, sembrano ancora attendere il ritorno del Conte di Challant, padrone del castello.

Tutto all’interno di questo maniero è immenso, come immenso era il potere della famiglia Challant in quel periodo, nel 1536 quando entrò in possesso di questa fantastica struttura. Il conte la rese ancora più forte e sicura facendo fare una ristrutturazione mirata e fortificando ulteriormente il castello. Camini enormi, bifore trecentesche, uno scalone che lascia senza fiato. Eccone l’anima del castello.

Quell’anima che ricorda gli sfarzi e gli intrighi che sicuramente qui si sono consumati, cosi come la varie azioni quotidiane delle tante dame di corte, rese ancora più vere e reali da quel passavivande comunicante tra la sala da pranzo e la cucina. È un peccato non poter approfondire la conoscenza con le anime che qui hanno vissuto, visitando gli appartamenti di servizio, chiusi per restauro. Purtroppo anche il cammino di ronda, che avrebbe potuto permettermi di ammirare lo splendido panorama della Valle sulle orme degli antichi soldati di guardia, è ancora inaccessibile.

Verres - Collegiata di Saint GillesFaccio allora ritorno al piccolo borgo medievale scendendo per la mulattiera e mi fermo per una breve sosta nel parco dell’Arboretum. Proseguo poi sino alla prevostura di Saint Gilles, medievale e bellissima costruzione di cui fa parte anche il convento che venne ricostruito nel XVI secolo su un edificio di epoca antecedente all’anno mille.

Mi perdo per le strette vie del paese e trovo chi mi racconta che qui, in questo borgo, ogni anno, dal 1949, per carnevale viene fatta una rappresentazione storica molto bella. Si rievoca un’episodio accaduto nel maggio 1450 quando Caterina di Challant scese nel borgo e si mise a ballare con i giovani del villaggio per aggraziarsi il benestare del suo popolo. Fu una mossa politica intelligente quell’atto della Dama, visto che era l’unica erede della famiglia e il comando di una donna in quell’epoca non era visto come qualcosa di buono.

Mi appunto in agenda di tornare in questo luogo negli ultimi giorni del prossimo carnevale, quando l’atmosfera medievale non sarà più solo una mia sensazione ma qualcosa di reale, alimentata dai vari gruppi di personaggi in costume per le vie del paese.

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