28 Ottobre 2008

Una terrazza sulla Valle dell’Astico

di Marcello Di Sarno (Blog Luserna. Interviste Sindaci)

Il Sindaco di Luserna Luigi Nicolussi intervistato per Comuni-Italiani.it

Luserna nel quotidiano.
E’ un piccolo paese montano (1.333 m s.l.m) che ha mantenuto la propria identità, di una comunità di antica origine germanica, orgogliosa per aver saputo conservare la propria lingua, denominata “cimbro”, da mille anni. Ha una dimensione umana e paesana.
Gli abitanti sono solo 300 abitanti, ma la Comunità Cimbra di Luserna comprende anche chi si è trasferito o è emigrato, quindi conta circa un migliaio di persone, che si conoscono e si sostengono l’uno con l’altro.
La popolazione del paese d’estate aumenta a 600-700 persone, con il ritorno di oriundi ed emigrati e l’arrivo dei turisti, conservando tuttavia la tranquilla dimensione paesana.
Ci si vive discretamente, perché, pur essendo di modesta dimensione demografica, dispone di adeguati servizi sia pubblici (tra cui un ambulatorio medico e infermieristico, due corse di autobus pubblico per Trento, più specifici servizi per gli studenti come una scuola materna, una biblioteca comunale e un parco giochi).

Luigi Nicolussi

Dal punto di vista urbanistico?
Luserna ha conservato una propria identità urbanistica, con molte case una aderente all’altra (con abitazioni a schiera), costruite lungo gli assi stradali (a doppia x). Diversi edifici tipici di non recente costruzione, con le scale esterne (per risparmiare spazio), con tetti molto ripidi - muniti di abbaini per il carico nel sottotetto del fieno e legna da ardere - sono stati recuperati ripristinando le pareti esterne a “sasso a vista”, secondo la tradizione locale.
Per quanto possibile Luserna ha resistito alle mode e all’espansione delle “seconde case” e non si è prestato alla speculazione edilizia, per cui si nota una specifica identità del paese.

La componente cimbra è forte nel territorio. In quali aspetti?
Partiamo dall’opera fondamentale di promozione della lingua e cultura cimbra svolta dall’Istituto Culturale Cimbro. Accanto a questo ci sono sale museali ed espositive, un Centro Documentazione, una casa museo (Haus von Prükk), una pinacoteca (artista Rheo Martin Pedrazza) e una Corale Polifonica Cimbra.
Non meno importante per la nostra memoria storica e culturale è il complesso dei Forti e manufatti, testimonianze della Prima Guerra mondiale.

Com’è stato possibile conservare a lungo l’identità cimbra?
Un interrogativo che acquista maggiore significato considerando che nel resto dell’area un tempo cimbra (Sette Comuni Vicentini, Tredici Comuni Veronesi, Altopiano di Lavarone e Folgaria, Valle dell’Astico, Terragnolo, Vallarsa, Valle dei Ronchi di Ala) è andata quasi del tutto persa.
Credo che sia dovuto in primo luogo ad una solida consapevolezza di essere portatori di un patrimonio culturale e linguistico di valenza europea, degno di essere conservato e trasmesso ai discendenti, che si sente diverso ma non inferiore, di pari dignità alle popolazioni limitrofe di lingua e cultura italiana.

Luserna

Per cos’altro è appetibile al visitatore?
Per le strutture ricettive: su tutti le piste del Centro Fondo di Millegrobbe, a 1,5 km di distanza e un Carosello di sci alpino di 20 km di piste a 3 km dal centro.
Per un ambiente naturale integro, dove si alternano prati, boschi, pascoli con malghe, percorsi da comode stradine forestali e sentieri che si snodano per decine di chilometri sull’Altopiano (tra i 1.300 – 1.600 m s.l.m.). Luoghi che valorizzano anche le testimonianze storiche (Forti e manufatti della Grande Guerra) ed elementi della tradizione culturale (“Sentiero cimbro dell’immaginario”), oltre alla passione per gli sport alpini (percorsi di nordic walking, mountain bike, fondo).
Per la particolare atmosfera di serenità, per l’essere un paese piccolo ma con una propria identità culturale e linguistica che ha saputo conservare nei secoli. Inoltre il paese è bene esposto al sole, come su una terrazza sulla Valle dell’Astico, con uno splendido paesaggio con vista a sud sino ai Colli Euganei e ad ovest sino al Gruppo del Brenta.

Cos’ha forgiato l’identità dei lusernesi?
La lontananza dagli altri paese, il duro lavoro in un ambiente montano con scarsa redditività agricola e la sofferenza della tradizionale vita dura dell’emigrante, hanno certamente contribuito a consolidare il carattere e a sviluppare il senso di solidarietà e appartenenza alla nostra specifica comunità.

Ciò che dei suoi cittadini la fa inorgoglire.
L’aver voluto e saputo conservare la propria lingua Cimbra, importata nelle prealpi veneto–trentine dai coloni bavaresi all’inizio dello scorso millennio e l’aver mantenuto sostanzialmente integro l’ambiente naturale e l’identità della popolazione.

Progetti per il futuro?
Siamo fortemente impegnati a promuovere uno sviluppo economico, compatibile con l’identità culturale e l’ambiente, che blocchi l’emigrazione e consenta il rientro di emigranti e oriundi. Abbiamo in corso di realizzazione un “Centro per attività produttive e servizi” che ospiterà diverse nuove attività e creerà nuovi posti di lavoro per i residenti.
In progetto vi è anche un “Centro di fitobalneoterapia”, con centro benessere ed albergo di qualità, per una maggiore qualificazione dell’offerta turistica.
L’obiettivo è comunque quello di consentire agli abitanti originari di Luserna di rimanere o ritornare a viverci, offrendo un lavoro e condizioni di vita adeguate e garantendo un futuro sereno alla locale “Comunità cimbra”.

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