Città dei Sassi dalle chiese custodi di antichi affreschi bizantini, primo luogo al mondo dichiarato paesaggio culturale, Matera è stata riconosciuta modello di come l’uomo può vivere in equilibrio con l’ambiente, sfruttandone le risorse e integrandosi con esso senza stravolgerlo.
Cultura e tradizioni diventano fucina per abili artigiani che rievocano gli antichi usi e costumi, trasponendoli in oggetti comuni diventati tipici.
Terracotta, cartapesta e ceramica della tradizione lucana nel laboratorio artigiano Porta Pepice.
Aldo Urgo intervistato per Comuni-Italiani.it
A quando risalgono le origini di questa attività?
Il territorio materano è ricco di argilla e per questo la produzione di manufatti in terracotta è presente da tempi molto remoti e da generazioni vengono tramandate le tecniche di lavorazione, le forme e le decorazioni.
La terra rossa della regione Basilicata, già nei tempi preistorici, veniva lavorata per crearne oggetti di uso domestico atti a contenere acqua e cibo: tra cui per esempio le quartare per conservare l’olio, il vino e l’acqua, i salaturi per le olive. Matera, Grottole e Policoro sono tra i centri oggi più attivi.
La lavorazione della cartapesta, invece, fino a poco tempo fa era molto sviluppata; ora viene praticata solo per oggetti o strutture in occasioni di feste a carattere religioso.
Quali oggetti producete?
Inizialmente quelli in cartapesta erano la parte più importante della nostra produzione: una serie di altorilievi ispirati alla locale festa della Madonna della Bruna. Il nostro cavaliere è conosciuto in tutto il mondo, creato e dipinto dall’artista Marisa Saponaro.
Attualmente produciamo oggetti in ceramica e oggetti in terracotta, dipinti a mano con tecniche artigianali tradizionali: piatti da appendere, mattonelle, presepi e fischietti.
Fischietti!?!
Di quelli tradizionali della città di Matera: creazioni in terracotta, modellati a mano e dipinti con colori variegati. Qui prendono il nome di cucù e sono di svariate dimensioni e forme, arricchiti con fiori, uccellini e campanelle, secondo la fantasia del creatore.
Anticamente erano creati dai ragazzi pestacreta che li vendevano cercando di arrotondare la loro misera paga.
Perché inimitabili?
Per l’originalità dei soggetti e per la lavorazione realizzata completamente a mano. Senza tralasciare la passione e il sentimento che mettiamo nelle cose che facciamo.
Quanto e come il tempo e il progresso hanno segnato i vostri prodotti?
L’artigiano impara dalla sua stessa esperienza. Gli oggetti cambiano al ritmo degli eventi della vita: si cercano nuove strade, poi si abbandonano. Solo alcune cose rimangono costanti: la tecnica e i materiali.
L’utilizzo degli oggetti in ceramica ha risentito della diffusione di quelli in plastica e la produzione, per sopravvivere, ha intrapreso la strada della creazione artistica e del souvenir.
Ci sono a Matera luoghi espositivi dedicati alla ceramica?
C’è il museo Museo Laboratorio della Civiltà Contadina che ripercorre gli antichi mestieri e quello Archeologico Ridola in cui, proprio ora, è in corso un’esposizione delle ceramiche artistiche dell’antica fabbrica Capelluti Annunziata risalenti agli anni ‘20. Poi c’è il Museo della Scultura e molti altri che vale la pena visitare.
Vengono organizzati eventi, fiere, mostre mercato?
La Provincia di Matera e il Cesp, organismo della camera di commercio, organizzano periodicamente mostre sull’artigianato tipico. Nel mese di luglio si svolge il suggestivo rito dello Stracciamento del carro, durante la festa di Maria Santissima della Bruna. Il carro di cartapesta, pregevole lavoro artistico realizzato da abilissimi maestri artigiani, dopo aver trasportato la Madonna in processione, viene assalito e distrutto dai fedeli che ne portano a casa in pezzetto ritenendolo miracoloso.
Riferimenti:
Porta Pepite di Aldo Urgo
Via San Francesco, 31 - 75100 Matera
Telefono: 320-9725374
Indirizzo email: info@portapepice.it
Sito web: www.portapepice.it
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