26 Marzo 2010

Sventolando bandiera blu

di Giampaolo Nanula (Blog Polignano a Mare. Alla Scoperta della nostra Italia)

Centro storico di Polignano  a Mare

Centro storico di Polignano a Mare

Da non confondersi con la vicina Putignano (famosa per il carnevale), più che Polignano a Mare, questo stupendo paese in provincia di Bari, dovrebbe chiamarsi Polignano sul Mare, tanto che le casette sono costruite sul ciglio degli scogli e con essi si confondono: bianchi gli scogli e bianche le case, e insieme formano muri verticali su cui s’infrangono le onde.

Le candide abitazioni dei vecchi pescatori formano un dedalo di viuzze dal chiaro sapore mediterraneo. La suggestione dell’occhio è amplificata dall’odore delle erbe aromatiche lasciate davanti all’uscio, del bucato appena steso, dei pomodori e delle mandorle distesi sui terrazzi a seccare. Un’antica cultura fa sì che i polignanesi percepiscano lo spazio davanti casa come ancora parte della casa stessa.
Del resto, data la struttura quasi labirintica del centro storico, le auto sono quasi del tutto bandite. Non è difficile vedere le donne che con secchio e straccio lavano la strada davanti casa. La strada è il centro della vita sociale, specie nelle notti d’estate quando le famiglie mettono fuori le sedie per prendere il fresco.

La naturale evoluzione è stato lo sviluppo di una vita notturna fra le più frizzanti del basso Adriatico. Bar e ristoranti hanno trovato in Polignano un perfetto scenario: spesso le case nascondono insospettate terrazze a mare o ancor più sorprendenti accessi a grotte. Nel corso dei millenni, infatti, l’ostinato battere delle onde ha eroso l’alto scoglio su cui sorge la città, scavando spettacolari grotte sotto di essa.
Le più grandi e belle solo raggiungibili solo via mare con una barca, altre hanno accessi dalle case sovrastatati. Suggestivi i nomi: la grotta dei Ladroni; del Muretto; delle Rondinelle; della Foca e dei Colombi; dell’Arcivescovo e delle Monache; e non poteva certo mancare una grotta Azzurra. Grotta Palazzese è la più famosa. Così chiamata perché utilizzata, già nel Settecento, dai marchesi Leto per allestirvi sontuosi ricevimenti, proprio come se si trattasse della sala di un palazzo. Mirabile fusione di una grotta naturale e di strutture create dall’uomo, Grotta Palazzese è oggi un celebre ristorante.

Una stradina del centro storico

Il punto migliore per ammirare Polignano è il ponte all’ingresso del paese, giungendo da nord. Con esso si passa sopra la Lama Monacelle: si tratta di un piccolo canyon, scavato in tempi remotissimi dalle acque che dalle colline delle Murge scendevano giù a mare. Oggi, il corso d’acqua non esiste più e la lama ospita un grazioso giardino e una spiaggetta da cartolina. Ed ecco allora Polignano difesa via mare dalle sue altissime scogliere e tagliata da nord dalla Lama Monacelle, quel che ancora restava alla mercè del nemico invasore era protetto da alte mura e da un fossato.

Quasi unico accesso al paese era l’arco della porta vecchia, che ancora oggi si percorre per accedere al centro storico. Piazze e slarghi sono rari e si percepisce come la città fosse stretta nelle proprie mura. Sulla piazza principale, Piazza Vittorio Emanuele, sono concentrati i monumenti principali: la torre dell’orologio, il palazzo signorile, la casa parrocchiale e la Chiesa Matrice.
Quest’ultima è l’edificio religioso più importante in città, per breve tempo assunta alla dignità di cattedrale, fu eretta in forme romaniche verso il 1295 ma molto rimaneggiata e oggi si presenta di aspetto barocco. Al suo interno è conservata un’opera di Bartolomeo Vivarini.

Sicuramente da visitare è anche l’Abbazia di San Vito, fuori dal centro abitato, a circa tre chilometri e mezzo in direzione di Bari. L’antico edifico sovrasta un bellissimo porticciolo e un’antica torre costiera per la cui edificazione sono stati tagliati gli scogli circostanti; portando via per anni pezzi di scoglio si sono create delle vasche. Si è creato uno scenario strano che sembra formato da decine di piscine naturali in riva al mare. Luogo ideale per un bel bagno.

“Nel blu dipinto di blu” cantava il suo più celebre figlio, Domenico Modugno, nato a Polignano il 9 gennaio del 1928: sarebbe bello poter dire che il grande Mimmo pensava ai colori della nativa città, ma è improbabile, visto che la famiglia Modugno si trasferì a San Pietro Vernotico - in provincia di Brindisi - quando Domenico era piccolo.
Del resto, Mr Volare disse, per ragioni artistiche, di essere siciliano e non pugliese, suscitando un certo rancore nei suoi concittadini.
Polignano si è rappacificata con il suo più illustre figlio solo il 26 agosto del 1993, quando il grande Mimmo diede proprio a Polignano il suo ultimo concerto. Oggi, una statua di Modugno, opera dello scultore Herman Majer, troneggia sul lungomare anch’esso dedicatogli.

Infine è da ricordare che Polignano è l’unico centro della costa barese a poter vantare da diversi anni di essere Bandiera Blu, prestigioso riconoscimento (gestito dall’organismo internazionale FFE) che si basa su criteri che valutano sia il patrimonio naturalistico (come spiagge e qualità delle acque di balneazione) sia la qualità dei servizi turistici offerti ai visitatori, nonché il rispetto per l’ambiente dimostrato dalle amministrazioni pubbliche.

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