8 Gennaio 2009

Una passeggiata tra arte, cultura e tradizione

di Manuela Zummo (Blog Monreale. Alla Scoperta della nostra Italia)

Il Duomo di Monreale

Il Duomo di Monreale

A soli 8 chilometri da Palermo, situato alle pendici del monte Caputo, Monreale apre le sua porte a migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo.

Se da molti abitanti del capoluogo è considerato come un altro quartiere della città vista la breve distanza, i monrealesi tendono, invece, a conservare la loro identità prendendo, in un certo senso, le distanze da Palermo.

Monreale è meta di turismo internazionale, ma anche del tipo mordi e fuggi; molti, infatti, vi si recano per la classica passeggiata “da gelato”.

La collocazione del paese permette, per chi arriva da Palermo, di ritrovarsi davanti all’attrazione turistica più importante, il Duomo. La strada che dalla città “sale” per Monreale sbocca subito sulla piazza Vittorio Emanuele dove è collocata la splendida cattedrale: spettacolare, da togliere il fiato, forse ancora più bella vista all’imbrunire, illuminata dalle tipiche luci gialle del paese.

Risalente al 1174, fu costruita per volere di Guglielmo II, detto il Buono, ed è a essa che Monreale deve la sua fama. Secondo la leggenda, la sua costruzione si deve a un sogno del re Guglielmo, durante il quale ricevette la visita della Madonna che gli indicò il luogo in cui si nascondeva un tesoro da utilizzare per la costruzione di un luogo sacro.

Non a caso davanti all’ingresso secondario della chiesa, considerato da molti quello principale perché si affaccia sulla piazza Vittorio Emanuele, si trovano due statue bronzee poste l’una di fronte l’altra che raffigurano Guglielmo II che porge alla Madonna la chiesa che tiene in mano.

Quella che doveva essere una semplice chiesa si trasformò in un’opera davvero imponente, massima espressione dell’arte normanna. Il Duomo, infatti, ha un impianto basilicale con pianta a croce latina, lunga 102 metri e larga 40.

Già la vista esterna, con le splendide absidi decorate ad archi ciechi, le enormi porte bronzee, le torri basterebbero per lasciare incantato chiunque, ma è l’interno a rivelare la vera sontuosità del monumento. Le navate sono tre, separate da due file di colonne sormontate da archi acuti.

I mosaici arabo-bizantini, vera attrazione, si estendono per una superficie superiore ai 6000 mq. Stesi sulle pareti seguono un loro ordinato svolgimento, secondo uno schema ideale che va al di là del valore decorativo. isognerebbe rimanere più di un’ora a occhi in su per poterli ammirare tutti e seguirne la cronologia; in essi vengono raccontati tutti i fatti biblici, dalla creazione del mondo, all’incarnazione di Gesù, a ciò che ne seguì dopo.
Il grande mosaico, invece, dell’abside centrale rappresenta il Cristo Pantocratore; la cosa davvero suggestiva nell’ammirarlo è rappresentata dal fatto che, da qualunque punto della chiesa lo si osservi, questo sembra guardarti negli occhi grazie all’effetto dato dai riflessi del mosaico.

All’interno altre opere importanti sono le due tombe di Guglielmo I e Guglielmo II, rispettivamente padre e figlio. Secondo la tradizione popolare queste hanno differente aspetto (quella di Guglielmo II è decorata in marmo di Carrara arricchita da ornamenti vari, mentre quella del padre è in semplice granito scuro, nuda e spoglia) per voler sottolineare la cattiveria e la tirannide di Guglielmo I e la bontà e la magnificenza di Guglielmo II.

Le absidi del Duomo

Le absidi del Duomo

Ma Monreale non è fatta solo dal Duomo! Dalla piazza antistante è possibile accedere al belvedere che si affaccia direttamente sulla valle della Conca d’Oro e dal quale si ammira tutta Palermo.

Impossibile non fare poi tappa nello storico Bar Mirto, il bar centrale del paese dove si può gustare uno dei gelati più buoni del mondo.
Percorrendo alcuni passi tra i tipici “chiassi” - le piazzette - vicoli e scalinate si arriva alla chiesa della Collegiata, amatissima dai monrealesi perché ospita il Crocifisso del “Patruzzu amuruso” - il padre amoroso che scacciò la peste dalla città.
Il 3 maggio, data in cui avvenne il miracolo, il Santissimo Crocifisso viene fatto sfilare per le strade del paese sulle quali si riversano migliaia di persone. L’usanza, inoltre, vuole che molti cittadini assistano alla processione affacciati ai balconi ornati da candide lenzuola e dai quali, viste le strade strette, riescono a toccare il Crocifisso con rose e fazzoletti che, secondo i credenti, diventano taumaturgici.

Sempre dalla chiesa della Collegiata, inoltre, è possibile arrivare in via Antonio Veneziano dove, oltre alla casa dell’omonimo poeta, vi si trova il più antico biscottificio di Monreale che produce ancora secondo le ricette della tradizione i più buoni e tipici biscotti dalla forma di esse ricoperti da gocce di glassa.

Monreale accontenta tutti. Tra gusto e vista offre, infatti, ai suoi visitatori un’occasione imperdibile per godere di uno dei “gioielli artistico-culturali” della Sicilia.

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