17 Novembre 2008

Ferro e fuoco per le idee di Sarvadon

di Paola Perna (Blog Châtillon. Interviste Artigiani)

Si racconta che fin dal 1346, in una delle tante forge della città di Chatillon, un certo Hugonin plasmava dei piccoli cannoni, forse la prima fabbrica di questi mortai degli antichi Stati di Savoia.
Oggi come ieri, nell’Officina Tour, il ferro viene modellato nella forgia a carbone con maglio e martello e le tecniche impiegate sono scelte di volta in volta per rendere la spontaneità espressiva del ferro incandescente.
Prendono forma così ringhiere, cancelli, complementi d’arredo e sculture artistiche che richiamano lo stile di montagna della Valle d’Aosta.

Romano Sarvadon intervistato per Comuni-Italiani.it

A quando risalgono le origini di questa professione?
In Valle d’Aosta, già in epoca pre-romana erano sfruttate le numerose miniere di ferro presenti sul territorio. Le origini dell’artigianato del ferro battuto sono direttamente legate allo sfruttamento di quelle di Cogne e di Ussel, che fornivano il minerale necessario al funzionamento delle numerose forge della regione.
Gli oggetti in ferro andavano dai chiodi agli attrezzi agricoli, passando per chiavi, maniglie e serrature.
A partire dal 1760 si insediarono a Chatillon i primi abili maestri di Forgia e iniziarono a fabbricare le prime opere di un certo rilievo.

Quanto le tradizioni locali hanno influito sulla diffusione di questo mestiere?
La tradizione del ferro in Valle D’Aosta è molto radicata ma, purtroppo, oggi non assume più l’importanza che aveva un tempo.
A partire dal XIX secolo, in seguito alla costruzione della linea ferroviaria Ivrea - Aosta e con l’arrivo sul mercato valdostano di prodotti industriali a prezzi concorrenziali, una profonda crisi investì il settore artigianale. Nel dopoguerra ci fu una graduale ripresa che, tuttavia, oggi rivive una generale ondata di crisi. Ciò perché le nuove generazioni non hanno amore verso i lavori manuali, soprattutto quelli che riguardano la forgiatura del ferro che implicano molta fatica.

Quando è nata invece la sua passione?
Quando da ragazzo guardavo mio padre che forgiava le punte e gli scalpelli per muratori e, sebbene non iniziai a lavorare da ragazzo, la passione crebbe lentamente fin quando non iniziai io stesso a lavorare il ferro.

Quali le caratteristiche dei suoi manufatti?
La mia lavorazione è esclusivamente artigianale: i pezzi forgiati non saranno mai identici fra loro, perché fatti a mano. Il mio credo  è plasmare pezzi, dalle ringhiere ai coltelli in damasco, senza assemblare o saldare pezzi già preconfezionati. Parto da un disegno in scala per poi seguire con il ferro incandescente la sagoma del disegno.
Per i coltelli forgiati in damasco ho una dima in alluminio come riferimento durante la plasmatura dell’acciaio. I singoli componenti creati vengono poi assemblati tra loro con chiodature o saldature a seconda del tipo di lavoro. La finitura può essere fatta con vernice antichizzante, oppure con un trasparente neutro o cerati a caldo.

Il progresso nella lavorazione di questo metallo?
Non si può negare che la modernità ha portato con se una serie di vantaggi, quali il taglio delle lamine di ferro col plasma, l’utilizzo di forni, di saldatrici ecc. La cosa che, secondo me, più ha segnato l’evoluzione dei nostri prodotti sono i contatti umani tra gli stessi artigiani che da un lato  hanno aperto un continuo confronto dall’altro permettono di apprendere le nuove tecniche lavorative.

Ci sono nella sua città strutture espositive?
C’è la famosa Fiera di Sant’Orso dove manufatti in legno, ferro e pietra  sono protagonisti insieme agli artigiani, professionisti e hobbisti. Inoltre, in costruzione, c’è il Museo dell’Artigianato valdostano.

Vengono organizzati eventi per la loro promozione?
Da qualche anno viene organizzata la Biennale di Forgiatura di Chatillon, alla quale partecipano fabbri da tutta l’Italia e anche dall’estero.
In questa, vengono allestiti veri e propri laboratori nei quali i diversi artigiani danno prova dal vivo delle loro abilità.

Riferimenti:
OFF. TOUR di Romano Sarvadon
Strada Sarmasse, 17 – 11024 Chatillon (AO)
Telefono: 0166-563060
Indirizzo email: info@coltellodelfabbro.it
Sito web: www.coltellodelfabbro.it

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