La storia di Gorizia, che fin dal nome tradisce l’appartenenza slava di metà del suo cuore, è per il Sindaco Ettore Romoli, la storia della città “più italiana dell’Italia” ma che proietta il proprio futuro nella dimensione europea. L’impronta del confine è sempre vive nella memoria collettiva, così come il senso di cooperazione e solidarietà con gli altri fratelli della Grande Contea. La capacità di reazione alle crisi di ieri e di oggi è la quintessenza della sua gente.
Capriva del Friuli è un piccolo paese della Provincia di Gorizia la cui economia ruota per la maggior parte intorno alle celebri aziende vitivinicole, insignite dei più ambiti riconoscimenti del settore. Insieme ai suoi castelli e alle sue passeggiate panoramiche tra boschi incontaminati, offre occasioni ricreative uniche e particolareggiate che riescono a coinvolgere quasi tutto il paese. Questo grazie all’impegno di uomini che con l’Associazione Pro Loco Capriva.it cercano di salvaguardare tradizioni e armonia civica.
Perché Cormons è la capitale del Collio? La risposta la dà il Sindaco riportando qui un viaggio tra verdi colline e vestigia asburgiche. Ai piedi del Quarin si è consumato un pezzo di storia patria, la cui drammaticità rivive in ogni mattone dei suoi edifici prima ancora che nella celebre “pax”. Chiedere di più a sé stessi è più facile quando regna un senso della comunità che tiene insieme voce e pensiero di chi vive al di qua o al di là del Carso.
Responsabilità sociale, ambientale e d’impresa sono un valore aggiunto per Giovanna dell’Antica Osteria all’Unione di Cormons: significa essere attenti al territorio, inteso come comunità ampia ed inclusiva, che pizzica dalle Alpi all’Etna e assembla i gusti secondo la grammatica del Collio. Parliamo di teatro, di Brecht e Goldoni e scopriremo che un’osteria può essere “il palcoscenico” dell’agorà.
Se la cucina è la lingua che parlano le culture, come diceva l’antropologo Claude Lévi-Strauss, la cucina goriziana è l’esperanto dei fornelli. Chiacchieriamo con Michela e Piero di radicchio matto rosa tarassaco, sileni ebri, kren, palcinche e fule…e scopriremo che i formaggi del Carso si abbinano anche col pesce.