2008
Dic 15
“..ché n’te scorda chi c’è nato”. Così recita l’ultimo verso di una nota poesia dialettale dedicata ad Alviano. Chi è nato all’ombra dell’inossidabile “Rocca” non dimentica la sua storia, la sua parlata gelosamente custodita, la fame degli “anni ‘20″. Più di ogni altra cosa non dimentica il “folle” girovagare di una bizzarra vecchiarella che canta per chi non è più e di più per chi è costretto a sperare, ogni giorno, di essere domani.