L’Alto Volturno è una delle aree di maggior fascino del Molise e Filignano lo rappresenta pienamente. Disseminato lungo tre valli ai piedi del monte Marrone, questo borgo di poco più di seicento anime racchiude un prezioso patrimonio di natura, storia e spiritualità.
Non solo la natura ma anche l’uomo ha partecipato alla creazione di questo angolo di paradiso che custodisce tesori di una bellezza unica. Il lago di San Vincenzo è posto in una valle in cui la natura manifesta tutta la sua benevola influenza con un paesaggio veramente paradisiaco. L’Abbazia di San Vincenzo, custode di una storia antica, è attualmente rifugio di un piccolo gruppo di suore che riesce a vivere in perfetta armonia con il paesaggio circostante, rispettando i tempi della nantura. Una meta lontana dai classici itinerari turistici ma, forse proprio per questo, estremamente affascinante.
Un tuffo in un recente passato, un paese in cui le tradizioni sono ancora vive. Il Museo della Civiltà Contadina una testimonianza tangibile della volontà di recuperare e conservare la memoria. La Sagra del Tartufo un paradiso dei sensi, odori, sapori e suoni indimenticabili. Una passeggiata lungo il tratturo o all’Eremo di Sant’Amico, un pretesto per tornare.
Su di un lembo di terra che per secoli è appartenuto alla Campania oggi sorge il piccolo centro di Sesto Campano: quasi adagiato tra le colline assolate ai piedi degli Appennini, è luogo di passaggio e di distensive soste brevi per chi procede in direzione dell’Abruzzo. Attenzione a chi viaggia con il piede fisso sull’acceleratore…
Mostre di arte medioevale e moderna, esposizione di reperti risalenti al periodo italico, romanico e gotico, attività teatrali, pubblicazioni, viaggi e momenti di aggregazione sociale accompagnano i soci dell’associazione Pro Loco di Sant’Angelo in Grotte che, da circa un trentennio operano per promuovere un territorio dalle caratteristiche varie e con numerose ed importanti testimonianze.
Interviste Associazioni
Come salvaguardare uno dei luoghi del “patrimonio immateriale”
di Paola Perna
In un piccolo paese ricco di tradizioni e dove la natura ancora regala una delle sue forme più splendide, il patrimonio immateriale diventa simbolo di eccellenza dell’intera regione e fulcro intorno a cui far ruotare le attività dei poco più di mille abitanti. L’associazione “Per Roccamandolfi” accoglie tutti colori che vogliono impegnarsi per la salvaguardia e la promozione del territorio, con lo sguardo rivolto alle tradizioni folkloristiche che animano la cultura cittadina.
La storia di Castel San Vincenzo è in gran parte anche la storia del suo monastero benedettino. I longobardi, i romani e i saraceni hanno calpestato con le suole delle loro scarpe le strade della città della cittadella monasteriale, che è stata capace di crescere fino a diventare la più importante del centro sud. Tra i fasti del passato e la sua riscoperta, vi presentiamo le peripezie di un verde angolo di Molise.
Quasi nascosto tra l’estremo nord del Molise e il Parco Nazionale d’Abruzzo, Montenero Val Cocchiara è un grazioso centro di poche anime, completamente immerso in una natura rigogliosa e selvaggia, che all’uomo ha concesso davvero poco. Dove non arriva l’uomo, si sa, è la natura che dà spettacolo, come in questo scampolo di Molise, attraverso l’area denominata Pantano, dove ogni anno si tiene il famoso Rodeo Pentro: durante l’esibizione equestre vengono domati i puledri selvaggi, e si gareggia con i cavalli bradi cavalcati senza sella, come vuole l’antica tradizione dei popoli pentri, una delle tribù sannitiche più antiche.
Nell’alto Molise riecheggiano ancora nella memoria degli abitanti i colpi sulla nuda pietra dei maestri scalpellini. Edoardo Lalli appartiene alla nuova generazione che ha saputo coniugare la tradizione con la tensione moderna, nella creazione di oggettistica, bassorilievi ed elementi d’arredo. E stavolta l’amministrazione pubblica non resta a guardare.
Come il prode cantalupese Rainaldo di Borrello partì per le crociate, la famiglia Del Riccio, dal 1890, ha intrapreso la sua singolare crociata a favore del gusto molisano. Parliamo di diplomazia, diritto internazionale e gastaldi bulgari in compagnia di Mena Sisto, dell’Antica Trattoria del Riccio di Cantalupo nel Sannio. E capiremo perché fra il diritto romano e il maccherone molisano, Mena e il marito hanno scelto quest’ultimo.
Molise: Castelnuovo è un paesino di montagna, comune di Rocchetta a Volturno. Le strade di Castelnuovo sono silenziose, immerse nei panorami incontaminati e protetti che fanno parte del Parco Nazionale d’Abruzzo. Se nel silenzio si prova ad ascoltare la voce degli abitanti, vengono fuori vecchie storie, racconti di vite leggendarie, aneddoti dettagliati e quasi favolistici, il più delle volte riferiti sempre allo stesso uomo, Monsieur Charles Moulin. Francese, pittore di talento, eremita tra i monti molisani, solitario artista vissuto tra decotti e lunghe chiacchierate con gli orsi.
“Dietro ogni oggetto c’è un mondo fatto di persone”, affermano i fratelli Marinelli, maestri dell’arte campanaria in Italia. Il museo delle campane, intitolato a Papa Giovanni Paolo II, custodisce tutto il fascino e la peculiarità dei “mass-media del passato”! La campana non nasce “sul campanile”, ma nasconde mille significati, storie, arte e tradizione.
Scapoli è un piccolo comune molisano a ridosso delle Mainarde; tradizione estiva di questo comune è la Festa della Zampogna, richiamo per artisti nazionali e internazionali che dedicano a questa festa tre serate di musica popolare. Regina dell’occasione, ovviamente è la zampogna, fabbricata artigianalmente in un piccolo laboratorio a cui Scapoli deve fama internazionale. Nonostante le danze siano già sufficienti a passare una bella serata, non si può rinunciare a una passeggiata tra i vicoli che portano al Palazzo dei Marchesi Battiloro e al Cammino di Ronda, che offre una visuale suggestiva sul paese e sui paesaggi confinanti. Concluso il belvedere, un pezzo di storia rivelato su un’iscrizione antistante il palazzo: il Generale Utili e il Corpo di Liberazione Italiano.
Agnone è un comune dell’altomolise, noto per le tradizioni artigiane antichissime a tutt’oggi garanzia di prestigio internazionale. Il centro storico della cittadina rivela, inoltre, le botteghe veneziane, le costruzioni di porte e dettagli in ferro battuto e rame, a testimonianza di tale maestria artigiana, e le numerose chiese, affrescate da artisti importanti. Una passeggiata tra i vicoli della cittadina è una riscoperta artistica.
Nel Palazzo de Utris, nel comune di Venafro, il gruppo regionale Amnesty International di Campobasso e la proloco di Venafro hanno organizzato una serata di letture tratte dal volume “Poesie da Guantanamo”. Iniziativa interessante e coinvolgente, volta alla sensibilizzazione nei riguardi di un argomento tanto attuale e scottante come quello delle torture inflitte dai soldati statunitensi ai prigionieri del carcere cubano, contro ogni norma sui diritti umani.
Sant’Agapito è un piccolo paese in provincia di Isernia; antico borgo medievale, tra vicoli, vecchie case, parcheggi nuovi e l’antico palazzo feudale, nascono storie paesane, si rivelano le antiche origini, si scoprono itinerari turistici e festival dell’arte.
La Fiera delle Cipolle è una delle più caratteristiche della provincia di Isernia. La sagra, legata alla ricorrenza dei santi Pietro e Paolo, si svolge annualmente da decenni e ha visto passare tra le bancarelle epoche e dunque generazioni differenti. In questo senso, si notano dei mutamenti palesi nella tipologia dell’esposizione che vede oramai l’ortaggio soppiantato da abiti e ninnoli di ogni tipo. Tuttavia, il valore implicito nella ritualità di questo tipo di evento e nella possibilità di parteciparvi, sembrano riuscire a rendere immutata questa sagra di provincia.
Punto di riferimento culturale del comprensorio, dotata di un archivio storico comunale, la biblioteca di Isernia è custode della memoria storica locale. Impreziosita dal fondo membranaceo di canti gregoriani del sec. XIV, fa parte del Sistema Bibliotecario Nazionale ed offre l’utilissimo servizio di prestito interbibliotecario; inoltre dedica parte dei suoi spazi alla mediateca.
Sono i giovani carpinonesi a tenere in vita secoli e secoli di storia, senza rinunciare a una forte spinta verso la modernità. Una forza trasparente e impetuosa come quella che promana dalla portentosa Fontana degli ammalati o dalla splendida cascata di Contrada Schioppo. Tra queste colline da venticinque anni risuona l’eco di danze remote, riportate in auge con l’acclamatissimo gruppo “Ru Maccature”.
Avete mai assaggiato i voccarusc’ mpanicc’ e i foglia e patan? Chiedete a Michele; vi racconterà, fra un buon bicchiere di Tintilia e di Biferno, della battaglia di Gironia e della valenza dei Sanniti, dei tratturi e del giardino della flora appenninica e di quando, per il giorno di Santa Lucia, si redistribuiva il graniat.