La mia città. Ti amavo quando correvo nei prati, ora corsi trafficati. Quando eri silenziosa e un po’ in disparte, con la Mole, i corsi, le piazze, i giardini e i magnifici palazzi. Pian piano sei cambiata e hai non solo accolto i “nuovi arrivati”, ma ne hai assorbito le usanze, diventando più aperta al nuovo. Ti amo ora città multietnica con la tua vivacità culturale, il tuo caos,la tua umanità.
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