Descrizioni personali di Predaia: le esperienze di chi l'ha visitata come turista o che la vive giorno per giorno, punti di vista diversi per conoscere meglio Predaia (Trentino-Alto Adige, Provincia di Trento).
Il paese si trova a metà della Val di Non, a circa 500m sul livello del mare, coem gran parte dei paesi della val di non è di origine ladina.
In passato era un’ importante centro di produzione del legname grazie alla presenza di ricchi boschi di abete e larici
Piccolo comune caratteristico della Val di Non, immerso nei meleti. Per chi vuol passare una buona giornata consiglio di visitare il suo piccolo centro e poi proseguire a piedi (circa 30 minuti di cammino) per il Santuario di San Romedio, immerso nel verde ed incastonato fra le rocce (da non perdere).
Il toponimo deriva dal nome personale Ismarus, derivante dall’insediamento dei popoli romani, come testimoniano alcuni rinvenimenti archeologici. E’ paese di pittori, scultori, restauratori, artigiani del ferro e del legno, che continuano a mantenere viva la tradizione più antica ed è patria di esperti tagliavetri. Il piccolo centro rurale oggi è fautore di un turismo in continua evoluzione.
Si trova ai piedi dell’altopiano della Predaia nella media Val di Non, situato su tre colli dai quali prende il nome (Tres) in una delle più belle e panoramiche posizioni della valle. E’ costituito da due centri urbani Tres e Vion. Tra le chiese la gotica di Sant’Agnese è una costruzione di origine romana davvero bella e interessante con i suoi affreschi. Possibilità di percorsi naturalistici.
Deriva da “Vervaticum” cioè fratta, ronco ” luogo selvaggio tra i monti” a 900 mt sulla catena dei monti sul versante sinistro del Noce. Reperti archeologici narrano una antica storia: una ascia di pietra levigata, una mazza di pietra calcarea, ossa di animali, due orecchini d’oro datati metà secolo VI a.c. e 17 are e lapidi romane del borgo di Vervassium. Patrono S.Martino con l’omonima chiesa.
Da visitare a Coredo il santuario di San Romedio situato su un ripido sperone di roccia nello splendido scenario naturale della Val di Non. E’ formato da cinque chiese costruite nell’arco di circa novecento anni fra il 1000 e il 1918, addossate a una ripida parete di roccia e unite tra loro da 130 gradini in una spettacolare scalinata. E’ custodito da due frati dell’Ordine di S.Francesco d’Assisi.
Il toponimo deriva dal latino talium “taglio” nel senso di “luogo ove fu tagliato il bosco”. Qui ha sede il Consorzio Trentingrana che stagiona e commercializza l’intera produzione trentina di grana. E’ rilevante anche la produzione frutticola, la distribuzione e la commercializzazione delle mele con appositi magazzini di frutta. Il patrono è San Vittore festeggiato l’8 maggio anche con una fiera.
