Alla scoperta dei comuni della Provincia di Catanzaro (Calabria) con le descrizioni personalizzate, dei turisti, dei cittadini, di chi li ama. Da Catanzaro ai comuni più piccoli.
Il terribile terremoto del 1638 distrusse gran parte dei paesi calabresi, da alcuni di questi si spostarono nella piana di S.Eufemia i sopravvissuti e si rifugiarono vicino alla chiesa di Santa Croce di Feroleto in pianura. Qui rimasero e diedero vita al paese di Pianopoli, perchè costruito nel piano sottostante Feroleto. Patrono san Tommaso d’Aquino festeggiato il 7 marzo.
Si trova sul versante di destra della valle del Corace nella parte stretta della Calabria, su una ripida collina. Fondata nel XVI secolo da cittadini di Rocca Falluca un antico borgo medievale le cui rovine si trovano al confine dei territori di Tiriolo e Settingiano. Patrono san Martino 11 novembre.
Posta a 750 mt sul massiccio silano si affaccia sul golfo S.Eufemia, di origine greca come indica il toponimo, fu casale di Gregorio di Romania. Nel 1680 era nominata Petrania, Petra Nuova in greco, passò agli angioini e infine ai francesi. Luogo ameno con aria e acque limpide, boschi fitti di castagni e di pini offre ospitalità vacanziera. Patrono San Michele Arcangelo dal 19 al 28 settembre.
Il toponimo rispecchia la caratteristica naturale del luogo, una valle che in primavera è uno spettacolo di colori e profumi. Ricca di acqua ferruginosa è circondato da alberi da frutta come peri,gelsi, meli, peschi, albicocchi, ciliegi, prugni, nespoli, fichi, siepi di biancospino e acacie che colorano da favola. Patrono S. Rocco è festeggiato il primo sabato e la domenica dopo il 16 agosto.
Cortale è situato sul dorso della parte stretta (30 km) della Calabria, da cui si può vedere da un lato il mar Jonio e dall’altro il Tirreno. Nato intorno al monastero dei monaci basiliani, è uno dei borghi più antichi della regione. Famoso per la coltura del baco da seta, ha una eccellenza locale nell’omonimo fagiolo De.C.O. - Patrono san Giovanni Battista festeggiato il 24 giugno.
Nasce a profughi della greca Treis-Chenè distrutta nel X secolo dai saraceni rifugiati più all’interno. Delle fortificazioni sono presenti i resti di un castello e di una torretta d’avvistamento. Taverna venne anche distrutta a causa delle guerre feudali nel 1160 e delle lotte tra Aragonesi e Angioini nel 1459. Francesi, moti Risorgimentali, brigantaggio fino all’Unità d’Italia la spopolarono.
Ha la forma di un ventaglio aperto e disteso dolcemente su un crinale. Di probabile origine greca, deriverebbe il toponimo dall’insediamento in un luogo sacro, da cui Sagriano e poi Satriano. Subì terremoti, di cui quello del 1783 devastante, l’invasione dei francesi, gli incendi e le rapine dei briganti. Da visitare il centro storico con i resti del castello, i portali, palazzi, chiese.
E’ costituito da tre frazioni: Cropani Superiore, Cuturella di Cropani e Cropani Marina quest’ultima diventata un importante centro turistico e commerciale con i numerosi ed attivi negozi posti in prossimità della SS106 lungo il litorale. Nel Duomo romanico è conservata la rotula di San Marco Evangelista donata alla città da marinai veneziani riconoscenti qui riparati durante una tempesta.
Il luogo è stato teatro di una battaglia fra i Mamertini e Pirro attorno al 275 a.C. e il toponimo deriverebbe proprio dalla decapitazione dei soldati di Pirro sconfitti. Su insediamenti preistorici si stanziarono coloni provenienti da Motta specialmente dopo il terremoto del 1638. Territorio della Diocesi di Martirano passò ai D’Aquino che lo tennero fino alla nascita dei comuni nel 1802.
Controversa origine del nome derivante probabilmente dal latino “sub area” di Mannelli, dove Mannelli deriva dai manni usati qui per la filatura. Dopo alterne vicende riprese a popolarsi nel 1638 dopo il disastroso terremoto, con Bonaparte divenne poi comune. Qui Garibaldi sconfisse l’esercito borbonico forte di 12.000 uomini e numerose armi. Per questo si fregia del titolo di “città”