Mario Merz e l’arte povera. Un ossimoro indecifrabile? La povertà, in senso gastronomico, per Umberto Chiodi Latini del Vintage 1997 di Torino, è come la purezza dell’idea nell’arte concettuale o il primato suprematista della linea. Il rispetto della materia prima: rarefatta e semplice eleganza. Con Umberto parliamo di igloo, Museo Egizio e web 2.0 applicato alla ristorazione.
Un aplomb di secolare tradizione quello che il Sindaco riconosce alla sua Asti. Dalle atmosfere medievali delle sue torri ai luoghi storici dell’omonimo vino, emerge la notevole cifra culturale di una città alla ricerca di un’unica regia di sviluppo. Prima di tutto vengono le piccole cose di ogni giorno, perché da queste parti non si sacrifica mai l’impegno sociale in nome del business.
Interviste Biblioteche
Il polo culturale di Savigliano, la Biblioteca Civica “Luigi Baccolo”
di Marina Greco
Nata nel 1869 e cresciuta moltissimo nel tempo, ha ricevuto diverse donazioni ed oggi è capace di soddisfare le necessità di un’utenza varia per età ed esigenze. Protagonista della manifestazione “Biblioteche in festa”, festa delle biblioteche della provincia di Cuneo, conserva volumi di notevole pregio, quali una edizione del “Theatrum Sabaudiae” di fine seicento e una splendida quarta edizione del 1613 dell’Atlante geografico del cartografo Mercatore.
Un luogo di pace dove il contatto con il vicino è ancora un valore? Per il Sindaco si trova nella sua città, le cui antiche radici medievali permeano tuttora il disegno urbano e gli appuntamenti tradizionali. A ispirare il fervido attivismo della sua gente è un clima di amicizia, altrove difficilmente riscontrabile. Ripensamenti? Nessuno, perché fare qualcosa di bello e di utile per Rosignano è una soddisfazione troppo grande.
Raccoglie manoscritti del filosofo di Intra Pietro Ceretti e giornali locali dal 1860 al 1943. Protagonista in tutte le occasioni di promozione della cultura e dell’editoria di Verbania, ha sempre avuto un ruolo significativo per il comune e per la sua storia sociale e politica.
Sciabole, stellette e calici. Siamo nella casa del fattore del famoso Castello di Verduno, dove Carlo Alberto chiamò il grande enologo-generale Staglieno, inventore del Barolo. Parliamo con Giovanna della Ca’ del Re che ci parla delle goliardate nobiliari, incentivate dal Pelaverga, di masche, leggende e magia!
“Chi può dire di che carne sono fatto”, notava Cesare Pavese ne La Luna e i Falò, condotto in un cavagno di vendemmia, da due fanciulle di Cravanzana. Siamo in terra di vini, nocciole, tartufi. Dalla poetica dolente a quella gaudente. Incontriamo Maurizio, del Ristorante del Mercato, e scopriamo i profumi ed i coli dell’alta Langa.
La biblioteca civica di Saluzzo è la terza in provincia di Cuneo per il rapporto numero prestiti/numero abitanti. Promotrice effettiva e quotidiana della cultura con un ampio patrimonio librario, custodisce una collezione di 280 edizioni stampate a Parma dal celebre tipografo Giambattista Bodoni, nativo di Saluzzo.
Uno J’accuse della gastronomia. Un impegno a protezione del patrimonio antropologico. Un’elite risorgimentale del gusto. Un incontro unico di cultura alta e popolare; le cuoche contadine ed Escoffier. Parliamo di tutto questo con Emanuela Merli, finissima interprete della tradizione gastronomica delle Langhe. La Cantina del Rondò è un presidio di promozione e protezione di una cultura a rischio estinzione, sotto le spinte del consumismo culinario imperante.
Marco e Carlo del Ristorante Piccolo Lago non hanno fatto il ‘68 ma ne hanno fatto proprio lo slogan. La fantasia al potere! Ma lasciando al grigiore dei burocrati il potere politico, è solo alla facoltà di fare grandi piatti con grandi prodotti, in una cornice naturalistica d’eccezione ma povera di ricette tradizionali, che i due fratelli anelano. Gastronomi di tutto il mondo unitevi!
La proverbiale spontaneità dei suoi concittadini si accompagna per il Sindaco alla purezza verdeggiante del paesaggio. Un patrimonio da preservare e da rilanciare, per dar vita ad uno sviluppo turistico di tipo culturale e ambientale e per trattenere in loco i tanti turisti che d’inverno o d’estate si recano della Valle di Susa.
Fiero di rappresentare una comunità orgogliosa. Non un mero endorsement dettato dal ruolo istituzionale, bensì una lucida analisi dei caratteri distintivi della sua gente, che nell’autonomia ha trovato la bussola del suo passato più recente e del suo oggi. Provare ad essere un polo culturale della provincia verbanese e un fantastico centro commerciale naturale è la sfida del domani.
Un piccolo paesino del Canavese con una piccola biblioteca impregnata di storia e cultura locale. Perfettamente integrata nel contesto del paese e protagonista di numerose manifestazioni, una biblioteca attiva e ricca! Fiore all’occhiello, il Barba Tech dei Mirtilli.
Senza il Ricetto, il paese avrebbe preso un’altra strada. Il Sindaco rimarca il forte vincolo che unisce la sua città al borgo medievale, quest’ultimo considerato un unicum nel panorama europeo. Un simbolo della civiltà medievale che rivive nella capacità dei candelesi di fare sistema e di mettersi in relazione con l’intera area del Biellese.
Vi raccontiamo la storia di una diversa Unità d’Italia! Piero Fassi, del ristorante Gener Neuv, ci parla di un antico pescatore, di tanti proverbi vernacolari, di pregiati tuberi battuti a peso d’oro, dei famosi vini di Asti, della fantasia della moglie Pina, della curiosità dei suoi clienti, che dopo aver provato tutto, ritornano alla storia…
Centro culturale di forte richiamo, la biblioteca civica di Moncalieri, è protagonista di numerose iniziative volte a valorizzare il sapere ed il patrimonio culturale dei cittadini.
Informatizzata e ben attrezzata è particolarmente attenta alle diverse esigenze di un’utenza varia e versatile impegnandosi nel rendere fruibili ed accessibili i propri servizi anche a persone con disabilità fisiche o cognitive.
Guardandola dall’esterno, il Sindaco delinea una città “facile da vivere”, che a un profilo di eccellenza nei settori della conoscenza e dell’Università, associa il ritrovato senso di un loisir, di un piacere di vivere, che affascina chi lo scopre. Coglierne la storia significa respirarne il pudore e l’orgoglio. Il suo spirito sta nella capacità di ricominciare della gente, nella sua forza tranquilla che l’ha proiettata verso “olimpici” traguardi.
