Un viaggio a Carini, un piccolo paese della costa occidentale di Palermo, alla scoperta del Castello medievale, un tempo scenario non solo di imprese e conquiste, ma anche di morti e leggende consumate tra le sua mura. Un giorno nella dimora di Donna Laura Lanza, la Baronessa di Carini tragicamente uccisa insieme al suo amore.
Il cibo a Palermo, più che altrove, media le relazioni e fortifica le tradizioni. Ecco che la festa di San Giuseppe diventa il trionfo della “sfincia con la ricotta”, una sorta di bignè gigantesco fritto e ripieno, oltre che di ricotta, di crema, pistacchi e scorzetta d’arancia…
“Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano”, diceva il Piccolo Principe, piccolo ma saggio! Venite a vedere, con gli occhi di un bambino, la collezione di giocattoli di questo fantastico museo. In una splendida villa settecentesca, affrescata dal Borremans, a Bagheria. Tra il sogno e la fantasia, tra realtà e finzione…
Interviste Artigiani
Il Cuoio, l’arte che rivive nelle tradizioni cancellate dalla guerra
di Paola Perna
Le antiche tecniche di lavorazione del cuoio riemergono dal passato e, interpretando il presente, danno vita a oggetti di uso quotidiano che spaziano dalle borse e dalle cinture fino ai portasigarette e ai portacellulare. Dai primi anni del ‘900, le tecniche di lavorazione arrivano nel secondo millennio attraverso le botteghe dei mastri artigiani, tra queste la Ciprillo Artigiano Cuoieria di Palermo.
Alla Scoperta della nostra Italia
Palermo: colori, profumi e tradizioni di una città fatta di anni di storia
Palermo, città che non si fa dimenticare. Ricca di testimonianze storiche e architettoniche, vi accoglierà con i suoni dei suoi mercati e i profumi della sua cucina, guidandovi alla scoperta di anni di storia. Immancabile una visita al laboratorio della famiglia Cuticchio con i suoi pupi.
Racconti di Viaggio
Un viaggio per vincere la superstizione, alla scoperta di una terra meravigliosa
di Anna Di Maio
Sembrava che il viaggio dovesse essere segnato da una sorte incerta a causa di presagio nefasto, ed invece dovevo ricredermi. La città era immersa nelle stradine ricche di storia e di fascino, animata da una frotta di turisti, dal vociare di bambini e dal profumo intenso sprigionato dalle specialità gastronomiche.
Ogni volta che posa la penna sul foglio, Maria sa di dover meticolosamente sbucciare quel frutto di contraddizioni che è la sua Palermo. Cominci, come tutti, facendo il verso all’audace Marzia Jeffries di Kazan, per accorgerti nel mezzo del cammin che la via scomoda per uscire dal pantano, come certe vite spezzate, non è un nastro che puoi riavvolgere: è realtà. Negligenza, sperpero, disinformazione, bufale online… taccuino o palmare, c’est la meme chose per un “cane da guardia”.
Non un’evanescente logica d’immagine, ma un’autentica filosofia dell’identità. E’ questa la strada maestra che il Sindaco indica alla sua Palermo per rinverdire suoni, immagini ed atmosfere del regno che accolse lo “stupor mundi”. Solo una comunità che mostra il pugno chiuso alla barbarie e il palmo spalancato al vicino di casa può ambire al ruolo di capitale dell’“Euromediterraneo”.
Antipostmodernisti del gusto unitevi! Alla faccia del “pensiero debole culinario”, Andrea e Alberto Izzo dell’Osteria dei Vespri di Palermo, sono i paladini del “gusto forte”: che può conciliarsi con la cucina moderna. Visiteremo gli stucchi rococò del Palazzo Ganci, quello del ballo del Gattopardo di Visconti, e scopriremo che durante i Vespri c’era un legume pericoloso!
Francesco, erede della tradizione gastronomica del mitico Ciccio, fondatore della trattoria nel lontano 1942, porta avanti la mission culinaria dell’osteria con cipiglio filologico e senza fronzoli. Scopriremo che esiste una pasta alle sarde alla bagherese, diversa dalla “classica” alla siciliana e parleremo di Luchino Visconti e Paolo Stoppa; quando ancora si andava da Ciccio durante “la villeggiatura”.
E’ al sorgere del sole, secondo il Sindaco, che si coglie lo spirito recondito della città, nel suo centro storico che si trasforma in un “monumento” animato. Una realtà urbana multiforme che raggiunge il diapason del suo splendore nel meraviglioso scorcio di Porta Pescara. Una comunità che saputo resistere agli attacchi della globalizzazione e che orgogliosamente si sente in competizione con il mondo intero.



