26 Agosto 2011 alle 10:27

Roccamorice descritta da gianniB

Mappa Roccamorice

Ospite di un amico in una antica casa di pietra bianca, sono rimasto incantato da questo paese costruito a strapiombo sul canyon con una vista panoramica superba dalla terrazza dei giardini. La chiesa, i vicoli, le antiche abitazioni in un paese pulito ed ospitale. Ho mangiato in un vecchio tholos le specialità degli arrosticini e la pecora alla callara e ho visitato gli eremi sulla Majella…

gianniB (1623) su Abruzzo > Pescara > Roccamorice (1)

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3 commenti a “Roccamorice descritta da gianniB”

  1. gianniB (DescEditor) scrive:

    L’eremo di S. Spirito, costruito su resti di precedenti eremi in disuso,nella roccia della Majella, è costituito da un complesso sequenziale lungo la falda rocciosa a ridosso di una parete a strapiombo su più livelli, formata da una chiesa, dalla sagrestia, dalla foresteria e dal complesso monastico in cui sono situate le celle, la sala del capitolo, la biblioteca, la cappella invernale e il refettorio. Oggi vi è una piccola comunità di giovani frati della congregazione del “Cerreto” che da circa due anni abita l’eremo vivendo nell’ antico spirito celestiniano di semplicità ed ascetico silenzio. Ambienti e reperti, scritte e lapidi ricordano il passato. Caratteristica la coaptazione dei rivoli d’acqua che dalla roccia soprastante venivano incanalati, dove anche scavando canalini nella roccia, e portati con lieve pendenza nelle varie utenze monastiche. E’ visitabile fino al tramonto ed è una tappa obbligatoria per il turismo religioso e culturale ed artistico.

  2. gianniB (DescEditor) scrive:

    Altro importante eremo, il primo salendo la Majella da Roccamorice, è quello di San Bartolomeo. Ricostruito da Pietro da Morrone , il futuro papa Celestino V, sotto un bastione roccioso nel dirupato vallone di san Bartolomeo, situato più in basso rispetto all’eremo di Santo Spirito. Qui il 25 agosto in occasione di san Bartolomeo c’è un pellegrinaggio in processione di migliaia devoti.

  3. gianniB (DescEditor) scrive:

    E parlando di Tholos bisogna dire che è una capanna in pietra a secco costruita e fruita dai pastori degli Appennini dell’Italia centrale. Comunemente conosciuta come capanna a Tholos, in Abruzzo definata “caciara” si incontrano lungo la Majella salendo da Roccamorice. La struttura è costruita in pietra senza l’uso di malte leganti. La forma è semisferica o ogivale. Le caciare erano utilizzate dai pastori per il proprio ricovero e per eseguire, in luogo riparato la lavorazione e per il deposito temporaneo dei formaggi. Il termine caciara potrebbe derivare da “cacio” e quindi luogo dove si produce e si ricovera il formaggio o dalle liti che nascevano sulla proprietà degli attrezzi custoditi in questi capanni.

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