I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
Particolarissimo il nome del comune che deriva dalla presenza di una fornace per la realizzazione di pignatte e dalla colonia romana di Interamna Lineras qui sorta per contrastare i Sanniti. La città proprio prospicente Cassino fu poi abbandonata e di allora restano poche tracce di mura e un ponte detto del diavolo in restauro. Da visitare la chiesa del Santissimo Salvatore, patrono del paese.
Sito frequentato sin dalla preistoria, era conosciuta anticamente come Villa di Piedimonte, è il luogo dove sono rimaste le tracce di San Benedetto e della sorella Santa Scolastica ed è situato appena a nord dell’Abbazia di Montecassino. Importante e rinomato il Santuario della Madonna delle Grazie da visitare, patrona Santa Lucia festeggiata il 13 dicembre.
Separata dall’autostrada del Sole da Ferentino e Anagni, Sgurgola è uno stupendo borgo medievale su un promontorio di cui occupa tutto il vertice all’ombra dei Monti Lepini. Il nome deriva dal latino Sculcula cioè “vedetta” dovuto alla sua posizione geografica. Patrono San Leonardo festeggiato il 6 novembre, tra le altre festività San Rocco il 16 agosto, la sagra delle sagne e la sagra dell’uva.
Il nome deriva dal luogo chiamato Brocco, probabilmente dal nome latino di possessore, unito alla frazione di Madonna della Stella. L’antico borgo medievale con il Castello di Brocco è alquanto abbandonato preferendosi abitare a valle nel più moderno centro sede comunale. E’ comunque bello visitarlo tra le torri del castello e la Chiesa di San Michele Arcangelo e la Chiesa Madonna delle Chiaie.
Volsci, Etruschi, Longobardi, dopo le invasioni barbariche del X sec. fu conteso tra il Papato e l’Impero Romano. Deve il nome alla presenza di una fonte tutt’ora esistente e al fiume Liri vicino. Il borgo domina su una frazione inferiore in pianura nata nell’ultimo secolo e sede dello Stabilimento Militare Propellenti che produce polveri da sparo, da visitare il bel laghetto solfureo Solfatara.
Con i comuni di Ausonia, Campodimele, Esperia, Fondi, Formia, Itri, Lenola, Pontecorvo, Spigno Saturnia fa parte del Parco Naturale dei Monti Aurunci che non è solo natura, ma anche storia, cultura e tradizioni. Il borgo è formato da tre semicerchi concentrici, sviluppato intorno al castello costruito prima del1000 e domina sulla media valle del Liri, da visitare la chiesa dedicata a S.Marina.
Volsci, sanniti e romani si contesero successivamente questi territori della valle del fiume Comino nell’incrocio con quella del Liri. Il toponimo attestato all’anno mille parla di Casa Selberi da cui probabilmente deriva l’attuale nome. Da visitare il centro storico tutto arroccato su uno sperone con le antiche case in pietra locale e la collegiata dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista.
Il piccolo borgo di San Giorgio nel 846 venne distrutto dai saraceni, ricostruito e fortificato crebbe sotto l’egida di Montecassino, passato tre guerre, spopolamenti e reinsediamenti, oggi ha l’aspetto di molti comuni cresciuti nel dopoguerra senza una regolare urbanizzazione.L’insediamento della Fiat e di altre attività commerciali ha dato ripresa all’economia locale.Patroni S.Giorgio e S.Rocco.
I reperti ai piedi del paese narrano di Volsci e insediamenti antichi, resti di ville romane, acque calde che sgorgano, storie di popoli che per proteggersi poi salirono più in alto dando origine ad un oppidum poi fortificato in castello che appartenne anche ai Colonna.Tra i monumenti visitare la Chiesa Collegiata di Santa Maria e la grotta di San Michele Arcangelo patrono festeggiato l’8 maggio
Paese fondato dai profughi scampati alla distruzione longobarda alle pendici del colle Farmale vicino alle rive del Liri. Comune noto per l’estrazione petrolifera stillante naturalmente dal sottosuolo. Sulla cima del colle vi è la chiesa della Madonna chiamata “della Guardia” per lo scopo protettivo affidatole sul luogo dove c’era una vedetta.Vi è il lago artificiale generato dalla diga sul Liri.
