I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
Sito su una collina a 450 mt. si gode un’incantevole veduta panoramica, di origine albanese conserva usi e tradizioni antiche, il borgo medievale è situato sulla cima di un poggio isolato da profondi solchi di due torrenti affluenti del fiume Lipuda. Nel medioevo era chiamata Carfide o Salfice detta anche Crisma Scalfizzi o Scalfize. Patrono santa Veneranda Giorno festeggiata il 27 luglio .
Insediamento romano, potrebbe essere fondata da Melisseo re di Creta o il nome deriva dal greco “Melissa” ape o miele oppure da una maga Melissa di chiara fama antica. Bello il borgo arroccato su un’altura scoscesa ha una cinta muraria e un castello di origine medioevale di cui sono visibili alcuni resti.E’ nel comprensorio del Cirò e produce un vino che prende il nome della frazione Torre Melissa
Una vacanza me ne ha fatto conoscere e apprezzare la bellezza. Sono stato nella frazione Torretta, vivendone il mare e il suo superiore vino Cirò. Situato sul promontorio che domina il paese sono ancora ben visibili i resti del castello normanno già della famiglia Amalfitani marchesi di Crucoli. Si svolge ogni anno nel centro storico la Sagra delle Sardella con neonati di sarda e peperoncino.
Splendida vacanza tra Punta Alice e Cirò Marina. L’antico paese con tracce dell’età del bronzo, deve la nascita a coloni greci. Forse fondata da Filottete e chiamata Chone o forse sia l’antica Krimisa, vide lo svilupparsi della Magna Grecia, le conquiste romane, le incursioni saracene e il rifugiarsi in collina dove oggi sorge Cirò. Amo Cirò e i suoi stupendi vini prodotti con uve “gaglioppo”.
Splendida gita nell’entroterra Crotonese, Umbriatico è un borgo abitato su profondi dirupi, si chiamava con i greci Chonia e poi Bistracia con profughi crotonesi. Nel 215 a.C. Annibale vi costruì una roccaforte per difendersi dai romani, ma quando abbandonò il forte i romani fecero una strage. I corpi di quei malcapitati sono stati ritrovati recentemente durante i lavori stradali. Visibili ruderi.
Comune della provincia di Crotone, si trova sulla dorsale della Piccola Sila. Nato su insediamenti precedenti divenne feudo dei conti Ruffo di Calabria, passato ai Caracciolo e poi ai principi Filomarino fino al termine del feudalesimo.I fiumi Neto, Ampollino, Tacina ecc. ne hanno fatto centro di produzione di energia idroelettrica trasformando in industriale l’antica economia agricola-pastorale.
Tradizioni parlano degli Achei di ritorno dalla guerra contro Troia sbarcarono nella valle del fiume Neto, terra fertile e invitante. Così Casale di Terrate dalla civiltà greca passò alla potenza di Roma, alle invasioni barbariche, ai bizantini, alle incursioni saracene, ai normanni, agli svevi, agli angioini, agli aragonesi, agli spagnoli, ai borboni all’ombra della pederosa torre detta Turrazzo
Strongoli è immerso nella mitologia legata a Filottene e alla presa di Troia. Col nome di Petelia lo si incontra nel medioevo. Davvero particolare la sua posizione su un pianoro, un acrocoro a strapiombo su tutti i lati, bellissimo e suggestivo che non poteva non essere insediamento naturalmente protetto. Da visitare tutto il paese con il panorama sullo Ionio, le sue antiche chiese e i monumenti.
Sito abitato da Enotri 1600 anni prima di Cristo, poi da greci che la chiamarono Mesorachion, romani Mesoreacium, e dagli ebrei. Fortificata come Castello di Mesoraca ebbe un ruolo importante nel medioevo. Qui nacque san Zosimo che fu papa dal 417. Anche se il patrono è san Nicola, viene deto molto onore alla protezione del SS. Ecce Homo, che ha protetto il paese da devastanti terremoti.
Petilia Policastro è un antico borgo bizantino fortificato, nel seicento arrivò la famiglia baronale dei Portiglia per controllare il territorio. Il toponimo richiama tale famiglia e la città fortificata. Il centro storico è mal tenuto, da visitare le grotte carsiche, tra cui un eremo basiliano, e il Santuario della Sacra Spina si dice facesse parte della corona di Gesù Cristo in croce.
