I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
La nascita del paese è alla fine del X sec. quando le incursioni saracene invasero Cosenza e gli abitanti si rifugiarono sulle colline circostanti. Si chiamò Carpente e Carpadoro ma fù distrutto dal terremoto del 1638, ricostruito fù denominato Carpanzano da carpenzano che significa cavità del monte fumante sorgendo su un cono di un vulcano spento. SS Madonna delle Grazie 4^ domenica di settembre.
Il toponimo deriva dalla famiglia messinese Staiti che lo acquistò e poi lo cedette ai Carafa di Roccella. Sorto come punto di avvistamento trovandosi a 500 metri sul basso Jonio, è uno splendido borgo medievale e si fregia di essere il più piccolo comune calabrese. Interessanti da visitare i resti della chiesa basiliana di S.Maria Tridetti di epoca normanna. Patrona S.Anna festa 26 luglio
Piccolo comune sulla costa tirrenica sul confine con la provincia di Vibo Valentia prende il nome dal Gran Giustiziere di Calabria Giovanni Candida. Subì gravissimi danni nel terremoto del 1783 perdendo il patrimonio artistico di chiese e conventi. Oltre al turismo costiero l’economia si basa sull’agricoltura con produzione di olio, vino e agrumi. Patrono San Nicola di Bari festa il 6 dicembre.
Sant’Alessio in Aspromonte è collocato a 527 m s.l.m ed è un piccolissimo comune sulle falde dell’Aspromonte confinante con il capoluogo di regione. Prende il nome dal Patrono sant’Alessio festeggiato la terza domenica di agosto. L’economia è basata principalmente sull’agricoltura con produzione di olio e ortaggi discreta produzione anche di latticini e legname.
E’ un paese Arbëreshë e sorge a 819 metri nell’Alto Ionio Cosentino. E’ il paese più piccolo della provincia. I profughi albanesi arrivarono intorno al 1534-1535 e si trasferirono sulla cima del monte. Il borgo fu feudo del principe di Bisignano e dei Pignone del Carretto. La chiesa dedicata alla Madonna della Neve è tra le più antiche. Il 16 agosto si festeggia San Rocco patrono del paese.
Il toponimo deriva dal greco “kentrikòs” che significa ‘centrale’; fu casale di Squillice, passò poi ai Monfort, ai Marzano, a Federico d’Aragona e alla nobile famiglia dei Borgia e infine ai messinesi De Gregorio fino all’elevazione a comune del 1811. Subì danni dal terremoto del 1905, visitare la chiesa parrocchiale dell’Annunciazione di Maria Santissima. Patrono sant’Onofrio festa il 12 giugno.
Il paese si trova alle pendici dell’Aspromonte, a fianco del comune di Reggio Calabria nel lato tirrenico sullo stretto. Probabilmente fu fondato dai profughi scappati dai paesi della costa come Calanna quando fu invasa da orde saracene. L’attività primaria è l’agricoltura e si producono principalmente olio d’oliva, legname e formaggi. Patrona santa Maria delle Grazie festeggiata il 15 agosto .
Il borgo medievale è’ situato a 750 metri sulla Sila ed è circondato da boschi di castagni e pini, è famoso per i suoi funghi e le castagne che sono la fonte di maggior reddito locale. Da visitare la Chiesa di S. Pietro con i suoi altari lignei di gran pregio. In estate si celebra la festa di San Sebastiano.
Su un belvedere naturale da cui domina una vasta pianura sul fiume Marro, nasce dopo la distruzione di Tauriana ad opera dei saraceni e con il nuovo toponimo di Terra Nuova. Il terremoto del 1783 distrusse il paese totalmente con quasi 1500 morti, parte del territorio si spaccò e precipitò nelle gole circostanti. Festa del SS. Crocifisso 2-3 maggio e la sagra del maiale e della salsiccia.
Sito di pastori e contadini fu incrementato dall’arrivo delle comunità arbereshe nel XV secolo. Fu feudo dei Cantelles e casale di Mesoraca, dei Caivano, dei Caracciolo, degli Spinelli, degli Altemps sino al 1809 quando ottenne l’autonomia comunale. Il borgo medievale si trova nel versante ionico della Sila Piccola su una collina. Patrono sant’Andrea Apostolo festeggiato il 30 novembre.
