I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
Posto a 500 metri su un antico insediamento rupestre, tra campi coltivati, vigne, uliveti e frutteti alternati a zone boschive, deve il nome ad una pianta il “verzino” usata per tingere i tessuti. Vi erano delle miniere d’argento, gesso e alabastro. L’economia agricola e di allevamento è affiancata dal terziario potrebbe trarre vantaggio dalle numerose grotte presenti per turismo speleologico.
Paese fondato a seguito dell’arrivo di migrazioni delle popolazioni dell’Albania meridionale e dalla Grecia avvenuta nel XV secolo, vi si conserva la lingua e la cultura arbëreshë e il paese è chiamato “Shin Koll” ovvero San Cola, è stato abbandonato il rito bizantino-greco. Dall’alto della sua collina si gode uno splendido panorama. Patrono San Michele Arcangelo con l’antico Santuario dedicato.
Il paese venne fondato nel 1638 dalla principessa romana Carlotta Savelli che concesse dei terreni nelle montagne della Sila agli sfollati del terremoto di quell’anno. In suo onore chiamarono il paese Savelli. La chiesa patronale dei SS. Pietro e Paolo festeggiati il 29 giugno, la chiesa di Santa Maria delle Grazie, alcune fontane caratteristiche, il Villaggio Pino Grande meta turistica silana.
Il toponimo di chiara derivazione ellenica da Palaios - Chorion: vecchio paese, in età medievale il borgo assume il nome di “San Giovanni in Palagorio” ed è un casale di contadini poi si aggiungono soldati mercenari greco-albanesi e gente dell’altopiano silano. Conserva la lingua arberesh albanese mista a greco bizantino e dialetto calabrese. Patrono S.Giovanni Battista festeggiato il 24 giugno.
Sito antico abitato dagli Enotri con necropoli dell’età del ferro e del bronzo, fu abitata da greco-italici e poi romani, fino al 1074 appartenne ai Bizantini, poi Normanni, Angioini e Borboni. Stupendo il castello dopo un accurato restauro è stato adibito a Museo Archeologico. Visitare l’unico battistero bizantino integro in Italia e la Cattedrale del XIII sec. - Patrono sant’Anastasia.
Probabile fondazione ad opera dei Mauritani artecifi della sconfitta di Annibale a Crotone. Il borgo prese il nome dagli abitanti e col cristianesimo divenne San Mauro. Facendo poi parte dell’antico Marchesato di Cotrone prese l’appellativo. Visitare il Santuario Madonna del Soccorso patrona, la Chiesa dell’Immacolata con l’imponente torre campanaria, la Chiesa di S.Giovanni Battista e il borgo.
Comune della media valle del fiume Neto nelle colline della Sila dal lato Jonico. Due centri quello di Belvedere soprastante che continua in basso su un ripiano a terrazza dove c’è Spinello furono unificati nel 1863. Già nominati Belvedere di Levante e Monte Spinello furono feudo dei Carafa, dei Barbaro, dei Savelli. Economia agricola, vi si trova una fonte termale. Patrono Madonna della Pietà.
Reperti dell’età del ferro testimoniano insediamenti primordiali, greci e ville romane in cattivo stato di conservazione per scarsa attenzione archeologica. Sono presenti nel centro abitato e nel territorio numerosi complessi di grotte artificiali di età alto medioevale. Visitare l’interessante borgo medievale. Patrono san Nicola festeggiato il 6 dicembre .
Deriva dal greco e significa “trappola” e nell’isola di Lesbo vi è un comune con lo stesso nome. Sono stati ritrovati importanti reperti neolitici e del III-IV sec.a.C., e resti di una villa romana. Numerose vicende feudali coinvolsero questo paese passato sotto feudatari come i Ruffo, i Carafa, gli Sculco di Crotone e infine i Grutther. Visitare la Chiesa Madre dedicata a San Nicola patrono.
Borgo medievale in collina si è espanso raggiungendo la pianura con la periferia. Deve il nome alla Rocca appartenuta alla famiglia Bernardi, nome ancora comune tra gli abitanti. Del castello restano pochi ruderi e i sotterranei, vi è un grande complesso di età romana ed alto medioevale in località Serrarossa e i ruderi del convento medioevale dedicato al Patrono S.Francesco di Paola.
