I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
Si trova nella provincia di Carbonia-Iglesias e il suo toponimo deriva dal latino villa massaius ovvero paese di massari-agricoltori (tipici del periodo aragonese). Trovati reperti del 3500 a.C., presenti sei nuraghi oltre quello situato sul monte Exi. Da visitare la chiesa della Madonna del Pilar e della Madonna della Neve. Patrona Madonna della Neve festeggiata nei primi di agosto.
Popolato come aggregato rurale già dall’anno mille, chiamato Conesa fu man mano abbandonato successivamente. Nel 1774 la famiglia Asquer feudatari, ripopolarono il paese chiamandolo Gonessa. Oltre ai siti archeologici tra i quali la reggia nuragica di Seruci, il paese vive di attrattive turistiche del territorio come il mare e le spiagge, la flora e la fauna locale, villaggi minerari dismessi.
Si trova in provincia di Carbonia-Iglesias, nella regione dell’Iglesiente, paese di pescatori interessati alla pesca del tonno e alla raccolta dei coralli. Qui furono ospitati i profughi che poi fonderanno Carloforte. Da visitare la Torre Spagnola fatta erigere dai conquistatori spagnoli nel 1594 come difesa dai corsari barbareschi, la Tonnara Su Pranu, la chiesa della Patrona S. Maria d’Itria.
Si trova nella provincia di Carbonia-Iglesias, nella regione del Sulcis, abitato già in era prenuragica, punica e romana interessante è la necropoli di Is Locci Santus, una serie di 13 domus de janas, vari nuraghe, il Castello di Palmas del XI sec., la chiesa di Santa Maria di Palmas XII sec. in stile romanico-pisano, la Vecchia Chiesa di San Giovanni Battista patrono e generatore del toponimo.
Si trova sull’isola di San Pietro, al largo della regione del Sulcis-Iglesiente, è nella lista dei borghi più belli d’Italia. Si può definire come una enclave linguistica di un quartiere della Genova antica. I suoi abitanti partirono nel 1542 da Pegli per la Tunisia per la pesca del corallo, nel 1738 finito il corallo chiesero al re Carlo Emanuele III di colonizzare l’isola S.Pietro.
Si trova nella provincia di Carbonia-Iglesias ed è facile determinare il toponimo di origine latina da “Domus” (casa) e “Novae” (nuove). Il territorio è prevalentemente montano, numerose le grotte come quelle di San Giovanni e nella valle d’Oridda ricoperta dalla foresta del Marganai vi sono tante miniere abbandonate. Da visitare il nuraghe “Sa Domu ‘e s’Orcu” con una muraglia e cinque torri.
E’ capoluogo con Iglesias della provincia di Carbonia-Iglesias nel sud-ovest della Sardegna, nata nel decennio del 1930 dall’insediamento dei minatori impiegati per estrarre il carbone, da cui trae il toponimo e costruita a ridosso della miniera di Serbariu,precedente comune del 1800.Da visitare le necropoli a domus de janas di “Cannas di Sotto” e il Parco archeologico nuragico-fenicio-punico.
