I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
Volsci, sanniti e romani si contesero successivamente questi territori della valle del fiume Comino nell’incrocio con quella del Liri. Il toponimo attestato all’anno mille parla di Casa Selberi da cui probabilmente deriva l’attuale nome. Da visitare il centro storico tutto arroccato su uno sperone con le antiche case in pietra locale e la collegiata dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista.
Il piccolo borgo di San Giorgio nel 846 venne distrutto dai saraceni, ricostruito e fortificato crebbe sotto l’egida di Montecassino, passato tre guerre, spopolamenti e reinsediamenti, oggi ha l’aspetto di molti comuni cresciuti nel dopoguerra senza una regolare urbanizzazione.L’insediamento della Fiat e di altre attività commerciali ha dato ripresa all’economia locale.Patroni S.Giorgio e S.Rocco.
I reperti ai piedi del paese narrano di Volsci e insediamenti antichi, resti di ville romane, acque calde che sgorgano, storie di popoli che per proteggersi poi salirono più in alto dando origine ad un oppidum poi fortificato in castello che appartenne anche ai Colonna.Tra i monumenti visitare la Chiesa Collegiata di Santa Maria e la grotta di San Michele Arcangelo patrono festeggiato l’8 maggio
Paese fondato dai profughi scampati alla distruzione longobarda alle pendici del colle Farmale vicino alle rive del Liri. Comune noto per l’estrazione petrolifera stillante naturalmente dal sottosuolo. Sulla cima del colle vi è la chiesa della Madonna chiamata “della Guardia” per lo scopo protettivo affidatole sul luogo dove c’era una vedetta.Vi è il lago artificiale generato dalla diga sul Liri.
La sua vicinanza a Cassino, l’essere attraversato dalla via consiliare Casilina, la vicinanza alla A1 ne fanno un centro facilmente raggiungibile tanto che la Fiat vi ha realizzato uno stabilimento per la produzione di autovetture con un indotto e un cospicuo impiego di unità lavorative. Da visitare il borgo situato su uno sperone roccioso da cui domina il castello medievale dei Conti d’Aquino.
Il toponimo si riferisce al castello che ebbe origine sul luogo dove ora sorge il paese sulle sponde del fiume Liri da insediamenti neolitici, del ferro e poi degli Ernici distrutti durante le invasioni barbariche, fortificato divenne possedimento del ducato di Sora nonchè dei D’Angiò e degli Aragonesi. Nella domenica dopo il 22 ottobre si svolge la Fiera di Santa Maria Salome, patrona del paese.
Il toponimo nasce alla metà del 1800 con l’unione del comune di Roccaguglielma con San Pietro che presero il nome con cui i greci chiamavano l’Italia. Roccaguglielma in origine prese il nome dal normanno Guglielmo di Blosseville che qui eresse un castello per controllare le vie sul passo del monte Cecubo, castello che domina il paesaggio. Esperia da anche il nome ad una razza di pony locali.
L’origine del paese è dovuto alla distruzione di Aquino da parte dei longobardi, quando le popolazioni scampate si rifugiarono in cima al Monte Asprano fortificandolo, da cui il toponimo. Passato il pericolo dopo l’anno mille a seguito della scarsità di risorse e acqua la popolazione scese a valle abbandonando il vecchio paese e originando l’attuale borgo intorno al nobile Palazzo degli Equizia.
Con la riformulazione dei nuovi comuni a metà del 1800 l’originario S.Lorenzo di Campagna cambia nome in Amaseno, in omaggio al fiume Amaseno che lo attraversa già nominato nell’Eneide da Virgilio. Il paese fa parte con le sue 250 aziende del Consorzio Mozzarella di Bufala Campana e a luglio si tiene la tradizionale festa, rinomato anche un raro formaggio locale fatto con latte crudo di bufala.
Quante volte siamo passati sotto questo paese adagiato su uno sperone vicino all’autostrada sul tratto Roma-Frosinone? Quante volte avremmo voluto fermarci a fotografarlo? Stupendo borgo su cui svetta la torre dell’orologio e la chiesa di S.Maria Maggiore col castello dei Caetani passato ai Colonna che poi tornò ai primi fino al 1600 e divenne municipio, da visitare come tutto il centro storico.