I comuni italiani descritti da gianniB: Maiori, Eboli, Ascea, Vignola, Spilamberto, Merano, Renon, etc..
Il borgo medievale occupa uno sperone collinare a mezzacosta della montagna e sovrasta il sottostante lago Fibreno; lungo circa un km trae origine dalle sorgenti che lo alimentano di acqua purissima e cristallina. Nella parte più profonda di circa 15 metri vi è un crocifisso d’acciaio e platino che ai primi di agosto viene riportato in superfice per dare inizio all’omonima festa tradizionale.
Agnone era il toponimo quando si separò da Atina mentre l’attuale Villa Latina si deve alla presenza di resti archeologici di epoca romana, reperti di una villa, resti di terme, un acquedotto. Il paese non ha un vero centro storico ma è l’insieme di vari quartieri disseminati lungo la statale. Tra le chiesa quella della Santissima Annunziata mentre tra i ruderi in alto c’è la Rocca Malacucchiara.
Situato a 725 mt nella valle del Comino offre un panorama a perdita d’occhio. E’ possibile salire ancora per raggiungere gli impianti sciistici invernali a Prati di Mezzo, l’aria fresca e ossigenata dei boschi è invece la meta estiva, il circondario naturalistico ne fà una meta turistica molto ricercata, una visita al centro storico e alla Val Canneto completano una escursione molto interessante.
Il piccolo comune medievale ha una forma allungata su una collina, dove il vertice costituito dal castello oggi è soprastato dalla chiesa dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista. Il paese è conosciuto per i pellegrinaggi che vengono qui fatti alla cappellina del Bambin Gesù, luogo dove vi fù l’apparizione nel 1947 a Giuseppina Norcia. Importante anche il Santuario di S.Gerardo Confessore.
Era chiamato Schiavi per la sua fondazione di slavi provenienti dalla Schiavonia, oggi ha preso il nome dalla sorgente “fonte chiara” che qui zampilla. Il comune è distribuito su più insediamenti tra le colline circondanti il centro storico. Tra i siti da visitare è interessante l’Eremo di Sant’Onofrio del IX secolo, una grotta divisa in tre parti affrescate e dove sono visibili vari grafiti.
Incantevole piccolo borgo medievale racchiuso entro le mura difensive, con gli stretti vicoli tra le case in pietra, porta l’immaginazione a storie antiche di cavalieri e armi, qui su sembra di sentire ancora nel silenzio il batter di maniscalchi e canti di massaie, un cammeo di case in cima al colle disperse in un mare di verde, dove la devozione a S. Folco ne trasformò il nome da Castro Forolo.
Il nome non fa riferimento alla pianta ma al “pesclum” cioè roccia e “solidum” cioè solida, trovandosi a 650 mt su uno sperone roccioso, purtroppo il terremoto del 1915 lo distrusse e quasi tutto il paese è di recente costruzione, restano testimonianze antiche nelle chiese di S.Giovanni Battista patrono, di S.Rocco con la facciata in pietra grezza e nei ruderi della Madonna del Vallone.
Il toponimo nasce dall’insediamento di una chiesa benedettina intitolata al santo Andrea che venne distrutta dai saraceni e poi ricostruita i cui resti sono riconoscibili vicino a quelli del castello. Situato tra il fiume Garigliano e i monti Aurunci sul dorso di una collina conserva parte delle fortificazioni medievali come mura e torri circolari oggi inglobate tra le case. Da visitare.
Importante centro posto tra le valli dell’Aniene e Sacco, luogo ricco di acque sorgive minerali, fu prima degli Ernici e poi romano col nome di Varcenum e venne fortificato per la difesa dai saraceni. Luogo conteso fu anche prescelto da santi come Sant’Agnello che oggi è il patrono, il suo eremo in una grotta è visitabile, il borgo ricco di patrimonio storico religioso e culturale è meta turistica
Ritrovamenti di tombe romane fanno risalire a tale periodo le testimonianze di primi insediamenti, le incursione saracene fecero fortificare questo luogo il cui nome compare sulla porta bronzea di Montecassino da cui dipendeva. Il toponimo richiama l’aspetto della valle ai piedi del Monte Castello e la catena delle Mainarde, monti dove le miniere di ferro erano contese tra romani e sanniti.
